Questo saggio da me realizzato e pubblicato sulla rivista Arte Lombarda (n°146-147-148 volume unico 2006), organo istituzionale dell’ISAL, offre parecchie informazioni inedite relative al giardino storico di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno. Grazie allo studio degli antichi inventari, redatti tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento, che si conservano in originale presso l’Archivio Borromeo all’Isola Bella e in copia nel fondo “ricerche” dell’ISAL, si è potuto ritrovare, trascrivere e commentare un anonimo manoscritto descrittivo del vasto giardino cesanese, risalente al periodo in cui la proprietà apparteneva al conte Renato III Borromeo Arese (metà del XVIII Secolo).
Tale manoscritto è indubbiamente una fonte preziosa, poiché fornisce un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di questo pregevole sistema di palazzo-giardino barocco, uno dei massimi esempi presenti nell’antico ducato milanese: all’epoca di massimo splendore esso coinvolgeva, oltre il vecchio borgo di Cesano, buona parte della campagna circostante, con strutture e pertinenze esterne all’ampio parco recintato, come il Serraglio degli animali, il molino, il Casino de tordi, ossia il roccolo sull’altopiano delle Groane, oggi piccola brughiera nell’Oasi Lipu.
Le notizie di particolare interesse storico-artistico sono fornite dalle accurate descrizioni relative alla serie di statue in arenaria, collocate lungo il viale prospettico principale, a soggetto mitologico-allegorico tutt’oggi presenti, al Casino (ora noto come Tempietto del Fauno), alla Cedronera, una struttura lignea che fungeva da spalliera e serra per gli agrumi, all’Ucelliera e al Bersò, vale a dire la lunga galleria di carpini fatta realizzare dal conte Renato.
Inoltre, l’articolo svela numerosi dettagli, talvolta curiosi, che meritano degli approfondimenti futuri, come: l’utilizzo di uno strato protettivo di biacca a imitazione del marmo sulle statue in arenaria ubicate lungo il viale prospettico principale, il fatto che la statua del dio Pan (il Fauno) non era posta nel tempietto ma in mezzo al bosco su una piccola altura fatta di sassi, oppure la presenza di una vera e propria bottega de falegnami nella corte rustica, destinata alla manutenzione del giardino.
Il giardino Arese Borromeo a Cesano Maderno, oggi di proprietà comunale come l’attiguo palazzo, si è mantenuto miracolosamente nella sua interezza spaziale, almeno per quanto riguarda il parco recintato, esteso per quasi nove ettari, e conserva ancora oggi parecchi degli elementi artistici e architettonici descritti in questo inventario settecentesco.