STRUMENTI CULTURALI
del Magazzeno Storico Verbanese
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- Articolisti:
- [Anonimo],
- Titolo Articolo:
- [Corrispondenza da Cannobio: colera, inaugurazione monumento 1859, fulmine a Cursolo, caduta da palazzo Gibert, nuove statue nelle chiese di Falmenta e Oggiogno, nuovo pavimento della chiesa di Gurrone - 1884]
- SottoTitolo Articolo:
- Testata ospitante l'articolo:
- Il Bescapè
- Data:
- 1884 set 05
- Progressivo di Edizione:
- a. 03 (III), n. 45
- Editore:
- Tipografia Vescovile dei Fratelli Miglio
- Luoghi di residenza del Giornale:
- Novara
- Riferimento a Biblioteche:
- Novara, Biblioteca Civica Negroni
- Note Generali:
- Cannobio, 30 agosto
È tempo di farmi vivo. Aspettai a scrivervi per spigolare un po’ qua e un po’ là gli avvenimenti del gran mondo del Vicariato cannobino, e così mandarvi il sacco non vuoto affatto. Eccomi dunque da voi.
A colera, è il tema obbligato della giornata, stiamo benissimo, almeno finora. Dico così, perché il zingaro è un essere alquanto bizzarro, con cui non è lecito scherzare soverchio, sebbene le mosche, accagionate ora della precipua propagazione del morbo, si mostrino anche nel cuore della state scarse assai nell’abitato del nostro borgo. La salute pubblica è eccellente, e neppure uno dei nostri qurantenanti ebbe a soffrire il minimo malanno.
Domenica passata si fece solennemente l’atto di scoprimento di un leone di forme superiori al vero, lavoro gratuito in pietra del distinto scultore di Cannobio, Branca Giulio, e collocato, in memoria del fatto, sullo scoglio del luogo chiamato Amore, dove manovrava il cannone della difesa eseguita dal paese contro gli austriaci nelle giornate 27 e 28 maggio 1859.
Ricevimenti dei corpi partecipanti alla cerimonia, cortei, filarmoniche, quelle di Maccagno e Germignaga, discorsi di circostanza, luminaria, sulla piazza del lago in specie, la sera, banchetti, tombola costituirono il complesso della festa patriottica.
Fu ottimo pensiero quello di molti cittadini di domandare ed ottenere una Benedizione solenne nel Santuario della Pietà per ringraziare il Signore della liberazione dalle armi tedesche in quell’epoca di trepidazione. Affollatissimo n’andò il tempio, ché il popolo concorde si dichiara debitore alla protezione del SS. Miracolo se le cose alla fine piegarono in suo favore.
dicesi, e non a torto, che gli affittuarii di Cursolo dell’alpe di Motto abbiano chiesto al Municipio di Gurro, sul cui territorio trovasi, lo scioglimento del contratto per l’ulteriore convenuta locazione per l’orrore che loro inspira dopo la terribile disgrazia del fulmine incolta ai proprii cari colà dimoranti nella triste giornata del 19 luglio.
Sembra per altro che il fulmine se l’abbia presa quest’anno contro i poveri terrazzani di Corsolo. Nell’uragano scoppiato violentissimo la sera del giorno undici, che atterrò parecchi alberi, spezzò delle invetriate e lanciò in aria delle tegole dai tetti, cadde nuovamente sull’alpe di Proula in quello di Cursolo. Fortunatamente non portò gravi danni, quantunque una giovenca spaventata dalla meteora si rovesciasse su di una giovane ventenne o giù di lì, che le stava vicina, ed avrebbe potuto determinare un novello disastro. Tutto si ridusse però ad escirne la ragazza alquanto malconcia e intimorita.
Per chi conosce l’altezza del palazzo Gibert, non parrà poco quanto sappia, che una fanciulletta di cinque anni, certa Antonietta Cervi, figlia del cavallaio del setificio annesso, ne precipitò incolume dalle finestre dei mezzanini sotto il tetto. Rimastra chiusa entro inavvertitamente, fece il capitombolo mentre domandava la madre, dalla quale poscia recatasi a narrarle l’accaduto con piena ilarità. Salvolla un gruppo di geranii, su cui cadendo ruppe il colpo.
Il dieci del mese con pompa straordinaria celebratasi in Falmenta col Titolare della Parrocchia, S. Lorenzo, il trasporto di una statua del Cristo morto, ristaurata e riposta in cassa nuova molto pregevole. L’opera costò circa mille lire, che aggiunte alle antecedenti spese in altri lavori pella Chiesa Parrocchiale, raggiungono la bella somma di un otto mille lire. L’offerta corrispose all’entusiasmo generale, ed è la prima che siasi eseguita nel paese. Buona porzione del merito di tante ottime cose in Falmenta devesi al signor Parroco, D. A. Erbetta, che sa prudentemente animare il buon suo gregge a curare degnamente l’onore della Casa di Dio.
Nell’istesso giorno dieci si compì in Oggiogno la Festa inaugurale di un divoto simulacro del Crocefisso, dono della pia Signora Domenica Nicolini ved. Tarchetti, del luogo, in sostituzione di altro antico deteriorato dal tempo e perciò negletto.
In Gurrone si è finito di ridurre la Chiesa della Parrocchia al voluto decoro col pavimento di pianelle di cemento ghiacciato dispostovi ultimamente, che fa bella mostra di sé.- A Cura di:
- [Sergio Monferrini]
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