STRUMENTI CULTURALI

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «CANNOBIO»

Denominazione:
Cannobio
Breve Abstract:
Informazione Istorica del Borgo..., parte I - Cap. 15 - Come Cannobio fu dal duca Filippo Maria Visconti infeudato al conte Vitaliano Borromeo; e della discendenza di esso conte Vitaliano.
Abstract:

CAPO XV.

Come Cannobio fu dal duca Filippo Maria Visconti infeudato al conte Vitaliano Borromeo;
e della discendenza di esso conte Vitaliano.

L’anno poscia del Signore 1441 a dì 9 di Febraro questo Borgo con la sua pieve ed altre terre del Lago Maggiore fu da Filippo Maria Visconti, Duca di Milano, dato in feudo a Vitaliano Borromeo, suo cameriere, poi creato conte d`Arona, per sè, suoi figliuoli e discendenti maschi legittimi nati e che nasceranno di legittimo matrimonio e di linea mascolina in infinito; come canta l` investitura feudale da me veduta, rogata da Gio. Francesco Gallina notaro del prefato Duca l`anno, mese e giorno suddetti.

Ora per narrare qui brevemente la discendenza di esso conte Vitaliano è da sapere che egli lasciò due figliuoli maschi per nome chiamati, I` uno Giacomo che fu Vescovo di Pavia, I` altro Filippo il quale fu Senator Ducale e cavaliere aurato e morì l`anno 1464, lasciando dopo di sè parimenti due figliuoli maschi, cioè il conte Giovanni ed il conte Vitaliano II. Questi, essendo senza figliuoli, instituì nel suo testamento erede universale il conte Lodovico Visconte suo nipote, nato da una sua sorella nominata Giustina, a cui, morendo senza figliuoli e discendenti maschi legittimi e nati di legittimo matrimonio e di linea mascolina, sostituì ordinatamente e di grado in grado gli altri suoi nipoti nati dalla medesima sua sorella ed i loro figliuoli e discendenti maschi legittimi e nati come sopra, con carico di portare il cognome ed arma di casa Borromea. Per lo che fu poi gran lite e controversia fra i conti B rromei ed i Visconti suddetti, la quale finalmente fu dal Duca Lodovico Maria Sforza, cognominato il Moro, decisa e terminata a favore d`essi Visconti per rispetto dei beni allodiali, lasciati dal detto conte Vitaliano testatore, conforme al parere di Filippo Decio famosissimo giureconsulto. È ben vero che tal lite risuscitò e rinnovossi poi per un certo codicillo, dai conti Borromei di nuovo (come si diceva) ritrovato dopo la sentenza definitiva di esso Duca Lodovico Maria Sforza, la qual lite sopra sifatto codicillo pende ancora nel Senato di Milano.

Ma, ritornando al nostro proposito, l`anzidetto conte Giovanni, quello che insieme con Renato Trivulzio nel 1487 vinse e ruppe i Valesani a Domodossola con molta strage loro, ebbe per moglie la contessa Cleofe dell`illustre famiglia dei Pii già Signori di Carpi, dalla quale procreò cinque figliuoli maschi, cioè li conti Giberto, Lodovico, Filippo II, Lancilotto e Galeazzo, dei quali i due ultimi morirono senza figliuoli maschi, il conte Filippo IL`) generò il conte Giovanni ll per la smisurata grandezza del corpo detto Gigante, di cui nacque il conte Filippo Dionigi, che poi se ne morì senza prole mascolina. Il conte Lodoviso, a cui nelle divisioni dei beni paterni, sì feudali come allodiali, fra essi fratelli toccò in parte tra gli altri feudi il Borgo e pieve di Cannobio, generò quattro figliuoli, i cui nomi sono questi: cioè il conte Carlo , che fu vescovo di Pozzuolo nel regno di Napoli, il conte Vitaliano III, il conte Luigi, e il conte Camillo, Senator Cesareo di Milano, e cameriere maggiore dell`immortale Carlo V. Imperadore, il quale solo dei suoi fratelli lasciò prole mascolina, cioè il conte Gio. Battista, signore e padron di Cannobio, a cui io dedicai le mie conclusioni di Filosofia stampate, le quali pubblicamente difesi qui in Milano l`anno 1588 nel tempio di S. Maria Segreta alla presenza di esso conte Gio. Battista ed altri Signori Milanesi. Morì questo generoso e magnanimo cavaliere l`anno 1596 senza figliuoli maschi, per la cui morte il feudo di Cannobio insieme con alcuni altri si trasferì nella persona del conte Renato Borromeo, di cui poco appresso faremo menzione. Il conte Giberto fu padre del conte Federico, di cui nacquero il conte Giulio Cesare ed i due conti Franceschi, i quali poi morirono senza figliuoli. Il conte Giberto II. ebbe per moglie Margherita de` Medici, sorella di Papa Pio IV, della quale trasse due soli figliuoli maschi, cioè il conte Carlo, che poi fu Cardinale di S. Prassede ed Arcivescovo di Milano, ed ora è stato dal Sommo Pontefice meritevolmente ascritto nel catalogo dei santi, ed il conte Federico II. il quale, poco dopo ch`egli fu dal memorato Papa Pio IV, suo zio materno, creato Governator generale di santa Chiesa, cioè I` anno 1562, abbandonò la presente vita senza lasciare figlio alcuno di sua moglie, nominata Virginia, figlia del Duca d`Urbino. Dal conte Giulio Cesare sono discesi il conte Federico lll, ora Cardinale di S. Maria degli Angeli ed Arcivescovo di Milano, ed il conte Renato, capitano di gente d`armi e del consiglio segreto del Cattolico Re di Spagna in Milano, il quale passò all’altra vita nel Borgo di Arona l’anno 1608 nel mese di Agosto, il cui corpo fu poi portato a Milano e sepellito con gran pompa nella chiesa di S. Maria Podone. Questi lasciò di sua moglie Ersilia, figliuola di Ottavio Farnese Duca di Parma e Piacenza, tre figliuoli maschi, cioè il conte Giovanni III, il quale se ne mori nel fiore della sua giovinezza, non essendo ancora ammogliato, l`anno 1613, il conte Carlo III e il conte Giulio Cesare II ora padrone di Cannobio, i quali ambedue hanno moglie e figliuoli maschi, che, per essere ancora giovinetti, qui non nomino.

A Cura di:
   [Gioacchino Civelli]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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