Rientrando poi dal seno del lago di Laveno nel Verbano, dopo miglia quattro, ove fanno spalla a quelle rive alte montagne, si vede la terra di Caldé al piede pure d’alti monti, che le fanno corona. Qui ritrovano le loro Indie que’ robusti abitanti tra sassi da calcina, e da que’ macigni, cavano tant’oro, quanto basta per vivere, vedendosi in essa terra tante fornaci accese, che giorno, e notte la rendono chiara anche fra le tenebre de’ propri cenci. Ivi una fiumana, ch’ha ‘l suo principio al Monte di S. Antonio, con acque precipitose alla mano diritta bagna il manto alla regina de’ bitumi, e passando all’insù, dopo l’alto promontorio della mentovata rocca, ove l’ecco vezzosa, rattiene il passeggero a diporto, i lavoratori legati alle corde svenano smisurate pareti, che stritolate dalle cadute della montagna, servono abbrugiate a liquefarsi in calcina così bianca, e fina, che nobilita le più superbe fabriche.
Alzando poi l’occhio sopra l’erta montagna, vi si vedono le vestigia d’antichissimo castello, che secondo molti autori classici, serviva ne’ tempi andati per la sicurezza delle vicine terre, ora diroccato avanzo della tirannide de’ gli uomini, e de’ secoli, da’ quali tutto si distrugge, e fu atterrato quel forte del 1513 dalla potenza degli svizzeri.
Dopo la distanza d’un miglio da detta Rocca si vede la terra di
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
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Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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