Ringrazia per l’ assoluzione ottenutagli; ringrazia per l`ospitalità ricevuta a Cantù dai genitori dell`Alciati; il curato di Intimiano è ora in compagnia di un buon prete che lo istruisca; già ha applicato al capitolo di Galliano tre canonicatí vacanti; nella visita pastorale è rimasto ben poco contento del prevosto di S. Teodoro.
Al card. Alciato 13 dicembre 1570
Rispondendo alla lettera di Vostra Signoria Illustrissima di 25 della posta passata resto molto consolato della gratia che Nostro Signore si è degnata fare a quelli cinque laici svizzeri che batterono quel prete, onde si darà ordine per la loro assolutione nella forma prescritta da Sua Beatitudine et rendo gratia a Vostra Signoria Illustrissima della fatica che ha presa.
In Cantù fui benissimo alloggiato, anzi mi dolsi che il signor suo padre non mi trattasse secondo la regola ecclesiastica del nostro concilio provinciale la quale Sua Signoria volle eccidere in ogni modo.
Il curato di Intimiano non è anchora stato da me, onde non ho che dirle altro se non che se bene io lo feci venire nel seminario della canonica come scrissi a Vostra Signoria Illustrissima tutta via vedendosi che egli non era capace delli lettioni et essercitii che si fanno in quel luogo et che il suo bisogno era prima d`assicurarsi in leggere bene, si giudicò che a questo si potesse ovviare meglio con farlo stare in compagnia ad un buon prete che lo instruisca; et così si è rimandato fuori con questo ordine. Al caso sempre poi io haverò la consideratione al testimonio che mi fa Vostra Signoria Illustrissima delle qualità di prete Giovanni Antonio Parigio servato l`ordine et di Sua Santità et del Concilio di Trento.
Quanto al capitolo di Galliano già io gli ho applicati i tre canonicati vacanti et quanto ai frutti che ho goduti dei due anni passati havendo io fatto consideratione che loro medesimi dover riano per ogni via trovar modo di accusar chicchessia ordinai che di 360 lire che ne havevano cavato oltre i tassi di essi canonicati et agli altri applicati alla residenza, se ne deponessero 210 per la sudetta fabrica, il che non merita nome di condannatione come essi la chiamarono, ne se n`hanno da trovar gravati.
Circa poi il prevosto per conto delli frutti della parrochiale di S.Theodoro pare di ricordarmi che Vostra Signoria Illustrissima mi dicesse di certa ìntentione che havesse la congregatione del Concilio intorno a quelli che hanno una parrocchiale con la dignità curata, ma che il senso di Sua Beatitudine era incontro conforme a quello che sentiva Pio IV Santa memoria, al mio tempo. Hora nel prevosto considero che egli resignasse subito la parrochiale di S. Thedoro, come in effetti ne furono espedite con le Bolle dal dì dell`assolutione et data di esse
Bolle sin adesso non ha potuto far frutti suoi et per questo mi pare che venghi ad essere ben condannato nella restitutione di essi frutti. Et quan¬to il fargline gratia io nè lo giudico tanto men degno, quanto che in questa visita sono restato così poco satisfatto dil proceder suo che m`è bisognato anche levarli il vicariato foraneo, che è quanto ho da dire a Vostra Signoria Illustrissima, et humilmente me le raccommando.
Fonti Archivistiche:
Biblioteca Ambrosiana, Epistolario di San Carlo, Lettera 262 P 5 inf. 608.
http://epistolariosancarlo.ambrosiana.it
Fonti Bibliografiche:
M.L. Tranquillo,
Carlo Borromeo-Francesco Alciati, carteggio inedito 1568-1560, tesi di laurea, Milano Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Lettere e Filosofia , A.A. 1986-1987, rel. N. Raponi.
- A Cura di:
- [Maria Luisa Tranquillo]
- e con modifiche e integrazioni di:
- [Anna Elena Galli]
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
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Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
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