Ha risolto l`ultimo dubbio sulla Bolla dei mendicanti;non basta la confessione del marchese di Caravaggio per far dichiarare nullo il matrimonio; manderà al card. San Giorgio la procura che desidera; diverse proposte per le cariche di datariato e canonista; spera di ottenere ancora dal Papa la licenza di usare in foro conscientiae della sua facoltà di maggior penitenziere; in un post scriptum sostiene sarebbe meglio rimandare il Sinodo Diocesano, ma si atterrà al parere del Pontefice.
Al Card. Alciato 6 luglio 1569
Illustrissimo et Reverendissimo Signor mio Ossequiatissimo
Con la lettera di Vostra Signoria Illustrissima di 25 del passato ho ricevuto l`ultimo dubio che restava a risolversi in congregazione et ho visto ciò ch`ella mi scrive sopra gli altri che li restano in mano pertinenti a l`interpretationi della Bolla di Mendicanti; sopra di che m` occorre a dirle che a me basterà una nota di quei casi ne quali desidero promissione et a procurarla particolamente da Nostro Signore si come già Vostra Signoria Illustrissima mi scrisse che Sua Beatitudine si contentava farmi gratia in particolare di dirrogare ad alcuni casi la detta Bolla.
Nella causa del marchese di Caravaggio si procederà inanzi per i termini di giustizia et si farà il processo con quella diligentia che si conviene alla qualità di tal causa già che si sa che la sola confessione del Marchese sopra la sua impotentia, nè della Marchesa insieme, bastano a finir la lite et a far che si dichiari il matrimonio nullo; se anche mai non si fanno le altre diligentie che vogliono li sacri canoni in csi tali, come anche mi fa ordinare Nostro Signore. (a) Aggiungendoli massime che il Marchese dopo il ritorno d.il Martello m`ha significato di non so che incanti et malie che dice d`haverli in parte, che gli sono stati fatti in città qui in Milano et fuori per impedire la consumatione del matrimonio. Se bene io non fo molto fondamento sopra questa sua mutatione perchè in ogni modo senza questo bisognava venir come si venirà ai termini detti sopra.
Se mons. S. Giorgio mi manderà la forma della procura che egli desidera ch`io faccia per l`esattioni della pensione di Spagna gli la manderò subito.
Vengo all`officio di Penitentiaria et ho preso molta consolatione che Vostra Signoria Illustrissima sia passata a l`ordine di prete, si per rispetto suo ch`ogni dì ne sentirà maggior gusti spirituali, come perchè non s`habbia a far mutatione dilla sua persona in questo officio, il quale ho sempre visto volentieri in man sua, per la confidentia che so di poter haver in lettere, per il buon servitio di quello, onde mi resto sodisfattissimo.
Hora quanto alle persone ricordate per gli offici dil datariato et canonista di Penitentiaria dirò a Vostra Signoria Illustrissima il parer mio qual potrà poi communicare con mons. Ormanetto, che mi scrive anch`egli di questo.
Et quanto a mons. Frumento s`egli verrà a Milano come lei dice, havrà inteso ch`è per venire di presente (b) ... a ricevere gli ordini sacri, et ad accettare l`officio di datariato. Et in caso che pur si risolva di non farlo, ne parlerò con mons. Adda, che anchora non è giunto qua per essere fermato in Mantova e mi piaceria anchora mons. Sasso, volendosi mettere in sacris et star fermo in Roma, sopra di che non si sa anchora l`intentione sua et ne scriverò poi come haverò partito a questi due.
Per il canonista io concorrerei senz`altro anchora nel dottore Navarro, ma io ho qualche consideratione ch`egli sia venuto a Roma per la causa dell`arcivescovo di Toledo et dubito s`egli sia per fermarsi in Roma; quando Nostro Signore giudicasse che non fosse consideratione di rilievo, io sarei sodisfatto della persona del dott. Navarro perch`egli volesse accettare l’incarico.
Il dottor Cornelio Portughese se bene è di molta letteratura et in Concilio di Trento si portò molto bene, nondimeno per quel che mi è occorso praticarlo proprio mi è parso di vederlo entrato nella via dello spirito (c) perciò ... m`asicurasse che nella speditione massime di Portogallo e di Spagna che mi vengono assai ... (d) ch`egli non comminasse con qualch`affettione et passione propria, onde quanto a me lo lascerei da banda. Et mi accosterei più tosto a mons. Lancelotto il quale se bene è auditori di Ruota non possano attendere poco ad altro, tuttavia quando non si trovi di meglio, si vede che le occupationi di Penitentiaria non son molte, perchè non costringono se non una volta la settimana alla congregatione, et che gli auditori di Ruota stanno sempre fermi in Roma più degli altri crederei che mons. Lancilotto potesse supplire.
Ho poi havuto caro che mons. Aldobrandino mettendosi in sacris continui nell`officio suo, come anche mi piace l`elettione del padre Todedo per theologo in luogo del prete Calderino. Resta che si attenda ad incaminare bene questa riforma conforme alla santa mente di Nostro Signore et beneficio publico, come spero che si farà mediante la diligentia, vigilanza, destrezza di Vostra Signoria Illustrissima che è quanto ho da dire per risposta alla sua.
Quello che mi occorre più oltre è che dubitando io che per questa estensione et inovatione di Penitentiaria non sia revocata anche la licentia concessami da Nostro Signore di usar alcuna volta in foro conscientiae nella mia città et diocesi della faculta di maggior, penitentiere, Vostra Signoria Illustrissima supplichi Sua Beatitudine a rinovarmi detta licentia, havendo la limitatione però della riforma, et mi basterà che mi venga in lettere di Vostra Signoria Illustrissima come fece l`altra volta.
Di Vostra Signoria Illustrissima et Reverendissima
(e) Il concilio di Trento raccommanda che ogni anno si faccia il Sinodo Diocesano et havendo io fatto l`anno passto al principio diagosto dovrei medesimamente d`agosto futuro farlo quest`anno, ma perchè quella stagione mi torna più commoda per consumarla nella visita fuori et trasportar il Sinodo doppo Pasqua, desidero che Vostra Signoria Illustrissima ne dica una parola a Nostro Signore, che Sua Santità habbia per bene che cosa io faccio; quando a Sua Beatitudine non paia altrimenti, che sarà il fine di questa et a Vostra Signoria Illustrissima con ogni affetto mi raccomando et le bascio le mani.
Et tanto più mi par necessaria questa dilatione ciel Sinodo Diocesano, perchè dovendosi in esso publicare li decreti del secondo Sinodo Provinciale, non saranno stampati di qui ad agosto.
Mando a Vostra Signoria Illustrissima un altro dubio il quale se bene le parlai a bocca et ne hebbi il parere suo, tuttavia desidero haverne la dichiaratione di Roma per potermene valere.
(a) Le righe che seguono sono scritte sul foglio 198 v. con richiamo, fino a ”termini detti sopra”.
(b) Segue qualche parola illegibile perchè scritta in piccolo e fortemente sbiadita.
(c) C`è un buco che impedisce la lettura.
(d) Illegibile per una macchia.
(e) La parte che segue è scritta sul foglio 199 che è più piccolo perchè tagliato.
Fonti Archivistiche:
Biblioteca Ambrosiana, Epistolario di San Carlo, Lettera 203 P 4 inf. 197. 198. 199.
http://epistolariosancarlo.ambrosiana.it
Fonti Bibliografiche:
M.L. Tranquillo,
Carlo Borromeo-Francesco Alciati, carteggio inedito 1568-1560, tesi di laurea, Milano Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Lettere e Filosofia , A.A. 1986-1987, rel. N. Raponi.
- A Cura di:
- [Maria Luisa Tranquillo]
- e con modifiche e integrazioni di:
- [Anna Elena Galli]
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