Ha riferito al Papa dei quattro seminari istituiti dal Borromeo e dell`opportunità di un aiuto, ma il Papa non è pienamente d`accordo. Ancora ha riferito al Pontefice sul buon operato dei Gesuiti e dell`intenzione del Borromeo di dar loro un posto fisso all`interno dell`abbazia di Arona, ma il Papa non vuole questi legami: i benefici ormai tanto pochi devono restare per i cardinali, perchè non si trovino poi in stato di necessità.
E` rimessa al Borromeo l`assoluzione del prete Giovanni Antonio Bruno, parroco di Agro, sospettato di simonia. Il Papa ha deciso a proposito del memoriale del vescovo di Alba, la risposta e sarà inviata al Borromeo che dopo averla letta possa spedirgliela; si dispiace che il Borromeo non ha ricevuto le sue relazioni su Cremona e Guastalla e spera ancora gli giungano.
E` pronto a chiarire i problemi dei cardinali Alessandrino e Chiesa, ma attende l`occasione.
Illustrissimo et Reverendissimo Signor mio Ossequiatissimo
ho poi fatto relatione a Sua Santità delli quattro seminarii che Vostra Signoria Illustrissima ha instituiti con tanta diligentia et spesa et a fine tanto necessarii alla sua chiesa et da quali tanto utile ne proviene, non solo particolare di tutta quella diocesi, ma anche universale all`altre et specialmente di quelle vicine et inferme; Sua Santità ha sentito di ciò molto piacere et molto ha comandato queste sante opere. Ma supplicandole io con questa occasione di voler unire qualche cosa di fermo di più per maggior stabilimento et sostentamento d`essi, m`ha Sua Santità risposto ch`è ben cosa buona et grata a Dio aiutare questi seminarii, ma che bisogna anche principalmente considerare alla provisione che conviene fare per quelli che di tempo in tempo si piglieranno fuori di detti seminarii et si metteranno al servitio di Dio nella sua Chiesa, acciò habbino donde potere honestamente vivere; et però conviene conservare li beneficci, per darli a quelli tali che li meriteranno, nè per questo però Sua Santità prohibisce che Vostra Signoria Illustrissima secondo le facultà ch`il Concilio gli ha dato, non possa unire a detti seminarii delli beneficii semplici della sua diocesi, secondo che le parerà bene; ma quanto a Sua Santità dice apertamente che non è per farli altra unione nè delle commende, nè d`altra sorte di benefitii, per la soddetta raggione.
Ho anche informato Sua Santità del gran frutto et molta edificatione che fa ogni giorno per il Collegio delli reverendi Padri Jesuiti in quella città et che per ciò meritevole che Sua Santità si contetasse d`approbare quel stabilimento che lei tanto tempo fa desiderò d`effettuare ad utile loro sopra l`abbatia de Arona; Sua Santità ha mostro haver havuto a caro questo gran profitto di quei reverendi padri, ma quanto a darli cosa alcuna perpetua sopra detta abbatia, non vuole per alcun modo consentire, et dice solamente che Vostra Signoria Illustrissima mentre ch`ella vive et gode l`entrate di detta abbatia gli facci quella parte che pare a lei, o` delli denari che si cavano di detta abbatia gli compri qualche stabile per mantenimento loro, si come Sua Santità istessa suole fare in altre simili opere pie. Non voglio anchora restare da dirle in questo soggetto che Sua Santità s`è ricordata che Vostra Signoria Illustrissima tante et tante volte gli ha fatto chiedere questo hora per mons. Ormanetto, hora per mons. Constanzo et altri, et che sempre gli ha fatto risondere che non ne voleva fare niente perchè haveva fatto questa risolutione generale di conservre simili corpi di beneficia per il vivere dei cardinali et altri prelati della chiesa meritevoli, perchè horamai ci resta tanto poco verenduna est mendicent.
Ho anchora manifestato a Sua Santità la gran povertà del suo Duomo di Milano, acciò si contentasse d`unire al capitolo qulche notabile entrata, secondo anche che l`ha più volte promesso. Ma a questo Sua Santità ha risposto che si maraviglia grandemente di tanti Principi di Milano et specialmente delli fondatori di detta Chiesa che non habbino principalmente provisto al bisogno del Capitolo, et che conosce essere questa cosa veramente degna di compassione et meritevole di provisione et che così secondo anche la promessa sua, non mancarà nell`occasioni di farli qualche segnalata aggionta d`entrate.
Ho poi referto a Sua Santità quel caso di quel prete Giovanni Antonio Bruno, parocho nel luoco di Agro nella valle di Bregno, sottoposto a Svizzari acciò in foro conscientiae lei lo potesse assolvere dalla simonia commessa, et dispensare seco, et lassarlo anche continuare nella parrocchiale; Sua Santità s`è contentata di rimettere a Vostra Signoria Illustrissima che lei faccia tale absolutione et dispensatione come le dettarà la conscientia sua. Advertendo però due cose: l`una ch`il detto prete Giovanni Antonio pigli da lei, se sin`ad hora non ha pigliato, la provisione d`essa parrochiale perchè lui 1`hebbe a principio sine titulo legitimo havendola il Dio renuntiata a gli huomini della terra, et lui pigliatola dalle mani delli medemi huomini; l`altra cosa è che Vostra Signoria Illustrissima cerchi con ogni via d`estirpare questo costume et abuso, che li benefitii si reseguino in mano delli laici solamente siano conferti, cosa veramente brutta et che non si deve comportare per alcun modo.
Ho proposto anchora a Sua Santità tutto il memoriale del vescovo di Alba, quale Vostra Signoria Illustrissima mi mandò a l`altra posta, insieme con il parere suo a tutti li tre capi di tale dimanda, et Sua Santità ha risoluto al primo in modo tale che sarà di sodisfatione a Vostra Signoria Illustrissima et del detto mons. vescovo. Il 2° capo l`ha rimesso alla congregatione del Concilio perchè se le trovi rimedio buono.
Il 3° capo l`ha del tutto reietto, et come più diffusamente ne dò aviso al detto Monsignore in una lettera qua alligata et che sarà aperta acciò piacendo a Vostra Signoria Illustrissima, di sapere di più specialmente tale risolutione la possa leggere et poi farla serrare et mandarglila.
Ho anche fatto l`ufficio con il sig. Gran Mastro di San Lazaro per suo fratello, sì come Vostra Signoria Illustrissima m`ha mandato in nota nel suo memoriale et l`ho ritrovato di assai buon animo et desideroso d`honorarlo, et beneficarlo dopo che sarà riuscito da questi travagli che pur hora lo premeno più che mai. In risosta poi della sua di 23 di novembre, quale dapo` la partita della posta di sabbato passato ho ricevuto, m`occorre a dirle che molto mi maraviglio che le lettere ch`io scrissi a Vostra Signoria Illustrissima da Torrisella et da Guastalla non le sieno capitate havendoglile inviate per la via di Mantua; et perché in una d`esse dava minuto ragguaglio di tutte le raggioni che mi mossero a torre quel temperamento nel accordo ch`io feci a Cremona acciò lei (a) tanto più l`havesse ad approbare. Nell`altra lettera gli dava aviso di tutto quello haveva passato con il sig. Cesare et signora principessa quando li visitai in Guastalla; però starò ad aspettre se potrà intendere ch`habbia almeno tardi ricevuto tali lettere, et in caso mi chiarisca a fatto che sieno veramente smarrite, vederò di ridurmi a memoria la sostantìa di quanto le scrissi et tornarò a scriverli un`altra volta.
Le lettere che lei ha scritto a mons. illustrissimo Alessandrino et Chiesa sopra il particolare dei Canonici regolari in credenza mia, gli l`ho fatto presentare tutte due; et ho anchora visto tutte le scritture et instruttione che circa tale fatto m`ha` mandato e sto` preparato per chiarire tutti li dubíí che sonno stati eccitati contra.
Ma perchè il card. Alessandrino sta indisposto tal che non se le può parlare et il card. Chiesa sin`ad hora non m`ha fatto motto alcuno, starò ad aspettare per un poco per vedere come si moveno, se no` ne parlerò (b) io seco quanto prima potrò, et poi secondo il bisogno in Congregatione et con Nostro Signore anchora ne farò parola, et con questo a Vostra signoria Illustrissima humilmente bascio le mani et le prego dal signore Iddio ogni felicità.
Di Roma alli XI di dicembre 1568.
Di Vostra Signoria Illustrissima et Reverendissima humilissimo et obligatissimo servitore
card. Alciato
(a) nell`originale acciò lei era parola d`ordine e quindi ripetuta (b) la parola è poco chiara.
Fonti Archivistiche:
Biblioteca Ambrosiana, Epistolario di San Carlo, Lettera 47 F 40 inf. 383.384.385.
http://epistolariosancarlo.ambrosiana.it
Fonti Bibliografiche:
M.L. Tranquillo,
Carlo Borromeo-Francesco Alciati, carteggio inedito 1568-1560, tesi di laurea, Milano Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Lettere e Filosofia , A.A. 1986-1987, rel. N. Raponi.
- A Cura di:
- [Maria Luisa Tranquillo]
- e con modifiche e integrazioni di:
- [Anna Elena Galli]
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