STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Bianchini, Gio. Battista
Descrizione Personaggio:
Notaio, falsario
Luogo e Data di Nascita:
Pallanza,  1613 [...]
Luogo e Data di Morte:
Milano,  1699 mar 11
Testo completo:
BIANCHINI GIOVANNI BATTISTA


Era figlio di Giovanni Pietro e di Bartolomea Marina de` Viani,1 e nipote di un altro Giovanni Battista, letterato di qualche nome e medico di professione e del Massimiliano Bianchini, ricordato di sopra. Nacque in Pallanza l`anno 1613, come si argomenta dall`età, che visse, e dall`anno della sua morte.
Da giovanetto fu condotto in Milano, dove si applicò allo studio della legge e contemporaneamente a quelli della storia e della erudizione, nei quali si distinse in tal maniera da acquistarsi la riputazione di uno dei più valenti ed eruditi causidici del suo tempo in Milano. Essendo la sua famiglia già da molti anni stata aggregata eziandio alla nobiltà Milanese, potè facilmente conseguire le più onorevoli cariche. Di fatto narra egli stesso nella sua Dissertazione intorno a Pallanza, della quale parlerò più innanzi , che entrato nel Collegio dei causidici di Milano vi fu eletto per ben sette volte2 console di giustizia, quattro volte abate dello stesso Collegio, e due volte sindacatore della curia pretoria di Milano. Fu inoltre uno dei conservatori perpetui del detto Collegio, consultore dell`Università dei Mercadanti e banchieri e cancelliere del Pio Luogo delle Quattro Marie e di altri luoghi. Morì per colpo di apoplessia il dì 11 marzo 1699 in età di ottantasei anni, avendo lasciato la sua copiosa e scelta libreria al monastero di S. Ambrogio Maggiore di Milano coll`obbligazione di quattro mila messe in suffragio dell`anima propria.
Molte sono le opere ch`egli scrisse, ed alcune anche di grande mole, la maggior parte però delle quali rimase inedita.
Ce ne lasciarono il catalogo Lazzaro Agostino Cotta nel Museo Novarese, l`Argelati e il Mazzucchelli nelle opere le tante volte citale. Sulla scorta di questi e principalmente dell`ultimo le riferiremo noi pure aggiungendo qualche notizia a schiarimento di taluna di esse

Opere stampate.

1. Celeberrimi Collegii causidicorum et Notariorum Mediolani sanctiones, stylalus et praerogativae ex veteribus codicibus excerptae, compilatae et ordine alphabetico dispositae, una cum diplomatibus et privilegiis nonnullis Collegii ipsius, etc. Coniunctae sunt allegationes aliquot praestantissimorum lurisconsultorum decorem spendoremque Collegii exprimentes. Mediolani, apud Maiettam, 1701, in foglio. È dunque postuma. Si sospetta inoltre da taluno, che possa questa essere un`opera sola con quelle che sono qui sotto registrate sotto i numeri 22, 23, 24 e 25; benché di ciò non si abbia fondamento sicuro, come scrive il Mazzucchelli.
II. De antiquitate et nobilitate familiae Quadriae. Questa esisteva impressa in foglio senza alcuna nota di stampa in Milano presso I` avvocato Sitoni, come attesta l`Argelati nella sua Biblioteca (T. 2, pag. 1955). Non conoscendosene l`anno della stampa, non possiamo dire, se sia stata pubblicata lui vivente, ovvero se sia postuma, come la prima.

Opere inedite.

III. De origine, antiquitate el nobilitate familiae Crassae Romanae in diversas Italiae urbes propagatae, deque viris toga sagoque conspicuis eiusdem Dissertatio Io. Bapt. Blanchini ex selectorum Causidicorum Mediolanensi Collegio. In fronte di questa dissertazione si legge un elogio fatto al Bianchini da Carlo Antonio Castiglioni.

IV. Longobardarum Regiarumque et illustrium familiarum a Longobardis regibus genus ducentium origines generationes, stemmata deducta ab Ibore et Aione primis ipsius gentis ducibus ad nostra usque tempora: omnia per singulos successionis qradus publiacarum fide tabularum classicorumque testimonio scriptorum luculenter comprobata. Opus egregium et curiosum et maximo studio et labore elucubratum, diqestum et compilatum a Io. Baptista Blanchino causidico Collegiato Mediolanensi et antiquitatis studioso, in quo multa recondita, imo incognita mirifice enucleatur, non pauca iinplexa et involuta etloclantur, permulta vero commentitia et fabulosa exploduntur, Tomus 1. - ll Tomo Il porta questo titolo :
Series genealogica lotlus gentis Vicecomitum tabulas sexdecim complectens per singulos successivos gradus distincta, a Desiderio ultimo Longobardorum rege ad nostra usque continuata a lo. Baptista Blanchino causidico Collegiato Mediolanensi antiquitatis studioso, summo studio et incredibili lobore compilata. Dopo I`elogio, che lo stesso Autore fece di quest`opera sua, ci asteniamo da qualunque osservazione.

V. Genealogia et historiae Cribellae gentis arbor, etc., authore lo. Baptista Blanchino, etc.

VI. Compendio Istorico dell`antichità e nobiltà della famiglia Airolda Marcellina, compilato da G.B. Bianchini, causidico Collegiato, professore di Istoria e di Antichità.3

VII. Collectanea spectabilium DD. Senatorum Mediolani.

VIII. Memorie di Guglielmo VII marchese di Monferrato.

IX. De variis magnatuum Lombardiae familiis , sive de origine Marchionum Montisferrati, Malaspinarum, Estensium, Torrianorum, Vicecomitum, Carrariensium, Gonzagarum, Bonacossorum et Sfortiadum.

X De origine, antiquitate, nobilitate et incremento regii oppidi Pallantiae ad oram Verbani lacus dissertatio. Nota il Mazzucchelli che quest`opera e le tre seguenti gli vengono attribuite dal Cotta (al 1. e. pag. 156), e sono fatte a penna. A ciò soggiungo, che più copie furono tratte della presente e che nella Biblioteca Molli in Borgomanero n`esiste una tradotta in italiano, e corredata di annotazioni, per opera, come ho ragione di credere, dello stesso avv. Carlo Molli, che aveva in animo di rendere di pubblica ragione per le stampe4. Dobbiamo a questo scritto del Bianchini la conservazione di molte memorie antiche sia delle famiglie, sia del borgo stesso, che altramente si sarebbero perdute.

XI. De insigni monasterio S. Ambrosii maioris, dissertatio.
XII. De antiquitate ac nobilitate familiae Pusterlae, Arconatae, Luranae, etc.
XIII. Praesens de Oppido Pallantiae dissertatio5.
XIV. Annotationes ad historiam Arnulphi et Landulphi de S. Paulo. Queste annotazioni MSS. colle opere seguenti n. XV, XVI, XVII, XVIII e XIX vengono riferite dal Cotta, dal Piccinelli, e dietro a questi anche dall`Argelati. Così il Mazzucchelli.
XV. Descriptio chorographica Verbani Lacus et de dotibus eiusdem.
XVI. Commentarii ad historiam Mediolani, cui titulus FLOS FLORUM, in quibus plura enodantur et dilucidantur ad Historiam Mediolani pertinentia.
XVII. De nobilitate in genere et in specie familiarum Mediolani. Volumina duo permagna.
XVIII. De montibus Brigantinis seu Brianteis ac Orobio, acque Castris in cacuminibus eorumdem constructis, ipsorumque origine et ethimologia, brevis dissertatio.
XIX. Venerandum Collegium DD. iuris peritorum Mediolani, sive familiarum illustrium et nobilium, e quibus iuris periti, equites et Comites prodiere a primis eiusdem Collegii cunabulis usque ad praesens.
XX. L`Argelati, scrive il Mazzucchelli, gli attribuisse in numeri separati anche le seguenti, la prima delle quali noi crediamo, che non sia altro che una parte della riferita al n.° XIX,6 o le altre quattro altro non sieno che parti dell`opera riferita al n.° I.
XXI. Compendium alphabetico ordine digestum, nominumque et cognominum ac dignitatum, quibus fulsere, temporum servata varietate, fidelis indagatio.
XXII. Familiae, a quibus causidici prodiere a primordio Collegii ad haec usque tempora, dignitatesque, quibus unusquisque decoratus fuit.
XXIII. Causidici, notariique Mediolanenses nonnulli, eorumque genitores et geniti ac nepotes, qui in Ven. Collegio DD. luris perilorum Mediolani fuere cooptati.
XXIV. Collectanea diversorum notariorum Mediolanensium, variis dignitatibus ac muneribus tum regiis tum ducalibus, tum publicis decoratorum.
XXV. Abbatum omnium eiusdem Collegii Catalogus.

Tali sono le opere del Bianchini. Innumerevoli poi sono quelli, che parlarono con lode di esse e del loro autore. Ragion vuole, che teniamo conto anche di questi, almeno de` principali, non solo a decoro del medesimo, ma per esibire altresì le fonti a coloro, che desiderassero compilare una speciale biografia di un uomo al suo tempo così valente e di tanta riputazione. Riferirò a questo proposito le parole stesse, che il Cotta premette quale preambolo al Catalogo surriferito:

Sono tanti, egli scrive, gli Scrittori, che applaudettero all`erudite e voluminose lucubrazioni di Gio. Battista Bianchino (così egli lo chiama), honore e fregio di Pallanza sua patria, che pare superfluo il moltiplicarne le memorie: ad ogni modo e per lo suo merito e per le molte obbligazioni, che gli professo per le notizie somministratemi ad onore del Novarese, devo almeno indicare, ciò che di lui scrissero Filippo Picinelli [canonico Lateranense] nell` Ateneo [dove ne tesse in breve la Vita], Puricelli [del quale era amico] nella Vìta de` Santi Arialdo Alciati ed Herlembaldo Cotta c. 92, num. 8, Pucinelli nella Vita, di Ugo, e nella Fede [e Nobiltà del Notaio pag. 229] pag. 229, Tatti Annali sacri di Como Dec. pr., Gualdo Priorato Descritt. di Milano, Cipriano Boselli Austr. Anic., Pietro Paolo Bosca, De Serpente aeneo pag. 66, Francesco Mezzabarba Birago, Numism. Imper. pag. 621, Goffredo Henschenio e Daniele Papebrocchio [Bollandisti negli] Acta SS. Mens. Apr. T. I, pag. 39 [nella Vita di S. Ambrogio] e sotto l’anno 398, con Timoteo Canevese, che gli dedicò il sacro tributo di Bartolomeo Manino». Ai quali aggiungo l’avv. Giovanni Sitoni nei Monumenta chronogenethliaca Nob. Famil. Blanchinae (ediz. di Milano, 1710).
Ho voluto riferire tutte queste testimonianze di scrittori per la maggior parte contemporanei al nostro Bianchini, per correggere eziandio un errore, nel quale sono caduto seguendo con troppa fiducia l`autorità del co. Porro Lambartenghi là dove nella Prefazione al Codice Longobardico narra, e ne ho riferite altrove (Vol. I, Part. I, pag. 213 e seg.) le parole, che il notaio Giovanni Battista Bianchini approfittando dell`ignorante vanità di alcuni signori per far rimontare l’origine della loro famiglia ad una remota antichità, inventò più carte, la cui falsità essendosi da poi scoperta, egli venne altresì condannato dai tribunali.
È indubitato che il notaio G.B. Bianchini fiorito nel secolo XVII, del quale parla il co. Porro (Cod. Longobard. pag. 137) non può essere che il nostro, poichè tutto concorre a dichiararlo tale, la professione, I`età, il nome, il cognome, e le circostanze. E se si vuole uno spacciatore di documenti falsi (forse da lui stesso in buona fede creduti legittimi, ché così dobbiamo pensare sino a che per irrefragabili documenti non ci consti del contrario), pur questo di buon grado ammettiamo, ben conoscendo, che diplomi e carte antiche falsificate non poche a cagion d` esempio furono da lui comunicate al Biffi per la sua storia della famiglia Visconti, già di sopra indicata. Ma quello che per niun modo possiamo ammettere si è, che egli sia stato come falsario pubblicamente condannato dai tribunali di Milano, ritenendo impossibile, che un fatto tale sia potuto restare occulto a tanti, e al loro tempo insigni letterati, dai quali il Bianchini era conosciuto personalmente, e che ci raccontano il genere di morte al quale soggiacque.
Per la qual cosa sono di avviso, che il co. Porro abbia confuso il nostro Bianchini col notissimo falsario Giacomo Antonio Galluzio, il quale realmente convinto dal tribunale delle sue tante frodi e imposture venne per sentenza del Senato ai 9 di settembre dell’anno 1685 dal boia strozzato sulla piazza della basilica di S. Stefano in Milano ed ivi datone il cadavere in uno coi falsi suoi scritti alle fiamme.7 Se il conte Porro, in luogo di accennare semplicemente la condanna, si fosse arrestato a considerare anche il genere della pena, alla quale questo fu condannato, essendo noto d`altronde che il Bianchini morì alcuni anni dopo d` apoplessia, non sarebbe certo caduto in errore, e molto meno io stesso mi sarei lasciato indurre a seguirlo.



1 Vedi l’Argelati, Bibliot., cit., T. 2, pag. 1955.


2 Deve quindi emendarsi il Mazzucchelli, il quale nel suo dizionario già citato scrisse solo cinque volte.


3 Questa e quella indicata sotto il n. VIII sono le due sole opere che il Bianchini scrisse in italiano.


4 Il ms. porta questo titolo: Dell’origine, antichità, nobiltà ed incremento del regio borgo di Pallanza, dissertazione di G.B. Bianchini Pallanzese, ridotta in volgare e di annotazioni accresciuta. Il nome del traduttore qui non appare, ma si manifesta abbastanza leggendo le note sottoposte.


5 Probabilmente in quest’opera il Bianchini trattava delle questioni speciali, ch’ebbe Pallanza in ordine alla sua liberazione dal feudo. Io non so se ancora esista; certo è però che da essa, come anche da quella seguente sotto il n. XV si potrebbero trarre molte notizie importanti, e fors’anco del tutto nuove, per l’illustrazione del nostro lago.


6 Il Piccinelli nell`Ateneo citato, dopo di aver riferito in fatti l`Opera suddetta intitolata Venerandum Collegium ecc., senza formar altro numero, fa succedere il Compendium ecc., cui riferiremo al n.° XXI; e come un`Opera sola viene pure riferita dal Cotta nel cit. luogo, ma l`Argelati la registra separatamente. Così il Mazrucchelli loc. cit. pag. 1180. nota 13.


7 Veggasi quanto scrive di lui il Fumagalli nelle sue Istituzioni Diplomatiche, vol. II, pag. 419 e segg., capo VII, Dei falsari ed impostori diplomatici; ed inoltre il Muratori, Antichità Estensi, P. I, pag. 37, e il Castiglioni, Bibliografia Milanes., ms., pag. 268.




Nota aggiuntiva



Figlio di Giovanni Pietro e Bartolomea Marina Viani.
Causidico ed erudito, forse falsario. Nella sua dissertazione De origine, antiquitate, nobiltate et incremento regii oppidi Pallantiae ad oram Verbani lacus così si descrive: «Naqui in Palanza: nella mia florida gioventù in questa Città di Milano mi portai, attendendo all`officio di Causidico, ed entrato nel Collegio de’ Causidici sette volte fui Consolo di Giustizia, quattro Abbate dello stesso Collegio, due volte dei Sindacatori della Curia Pretoria di Milano, essendo altresì eletto uno dei Conservatori perpetuo degl`ordini dello stesso Collegio».



Fonti bibliografiche:
P. FRIGERIO, P.G. PISONI, Il Verbano del Morigia, Intra, Alberti, 1977, pag. 163.
Vincenzo De Vit, Il Lago Maggiore, Stresa e le Isole Borromee, Prato, 1875-1880, vol. II, p. II, pag. 65-71.

Autore:
[Vincenzo De Vit]
A Cura di:
   [Leonardo Paracchini]
e con modifiche e integrazioni di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]
Allegati:
Scheda Biografica Scheda Biografica

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