STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Articolisti:
[Anonimo], [(C.)]
Titolo Articolo:
I vescovi alla terra di san Carlo
SottoTitolo Articolo:
Testata ospitante l'articolo:
L`Unione
Data:
1910 set 10
Progressivo di Edizione:
a. 1910, n. 1910 set 10
Note Generali:
Lo snello, ed elegante piroscafo Francia corre lungo la riva oceideatale del Verbano verso Arona. Io osservo distrattamente il solco lasciato nelle acque, sprizzante infinite piccole scintille nel bacio del sole, che finalmente splende a rendere .più bello il panorama del nostro bel lago. Ma ripenso instintivamente al singolare ambiente in cui mi trovo. Ho per compagni di viaggio gli ecc.mi vescovi, guidati da due cardinali di Santa Chiesa: tra essi regna una tranquilla famigliarità: e sul labbro di tutti appare un sorriso di soddisfazione: è la gioia delle feste centenarie di San Carlo così bene riuscite: è la piena di ricordi che del gran Santo abbiamo incontrati, su queste terre che furono le sue: al mattino, nella abbazia di S. Gratiniano ad Arona e sul monte, dal quale l`enorme statua domina: poi tra le sale della villa Borromeo all`isola Bella.
Perché questa d`oggi, che non è un pellegrinaggio e non è una gita, ha un carattere tutto suo: rappresenta il desiderio degli illustri pastori, nell`opera dei quali tanto si riflette l`apostolato di s. Carlo, di vivere un po` della vita terrena, nella quale è cresciuta la giovinezza del Santo: di respirare quell`aria, di godere quella natura nella quale il grande ha nutrito i primi sentimenti di fede e ha concepito le prime linee del suo vastissimo programma religioso e sociale: qui, dove il Borromeo ha sentito battere gli ultimi palpiti del suo cuore, mentre la sua mente d`aquila formava gli ultimi e forse nuovi grandiosi disegni di bene.
Certo la passeggiata dei vescovi alla terre di san Carlo ha avuto qualcosa di commovente: gli esimi partecipanti avranno avuto nuove e svariate impressioni: a tutti essa è però sembrata un giusto complemento del ciclo di feste svoltesi in questi giorni: cioè quella pennellata definitiva, che ha fatto spiccare lo sfondo da cui balza quell`energica figura, che fu così bene delineata dalla serie di commemorazioni religiose avutesi sin qui.

Gli illustri compagni di viaggio

Le due vetture di prima classe, messe a disposizione dal signor capo stazione di Milano, furono tosto occupate dagli illustri personaggi e dai loro segretari, pochi minuti prima della partenza del treno. S. Eminenza il cardinale Ferrari giunge accompagnato da S. E. il cardinale Maffi, dopo aver dato il saluto all’em. card. legato. recatosi a Roma col diretto delle 7. E tosto il treno s`avvia. Io ho agio di dare uno sguardo agli illustri partecipanti. Vedo i due cardinali seduti in un comparto particolare.
Sparsi negli altri scorgo gli ecc.mi arcivescovi e vescovi. Sono partecipi della gita mons. Valfrè di Bonzo, arciv. di Vercelli, mons. Pulciano di Genova. mons. Pulia di S. Severina, mons. Morganti di Ravenna. mons. Pulisich di Zara, mons. Castelli di Fermo. Dei vescovi noto mons. Costamagna di Mendez, mons. Viganò titolare di Ezani, mons. Carli di Sarzana, mons. Fiorini di Pontremoli, mons. Gavotti di Casale Monferrato, mons. Casartelli di Salford, mons. Peri Morosini di Lugano., mons. Manti, ausiliare di Milano, mons. Radini Tedeschi di Bergamo, mons. Pelizzo di Padova, mons. Di Maria di Catanzaro, mons. Nasali Rocca di Gubbio, mons. Piovella di Alghero, mons. Schmid di Coira.
Apprendo che sono presenti anche tre abati mitrati e cioè mons. Parodi degli Olivetani di Seregno, mons. Diamare dei Benedettini di Montecassino e mons. Amelli dei Benedettini di Firenze.
Dei prelati milanesi noto mons. Balconi. arciprete del duomo e mons. Locatelli, preposto di S. Stefano: ma sono pure della gentile comitiva mons. Caccia Dominioni, cameriere partecipante di S. Santità e membri del Collegio dei conservatori dell`Ambrosiana.
Ci avviciniamo rapidamente ad Arona. l membri del comitato di ricevimento dei vescovi provvedono alle ultime disposizioni, dal conte Ippolito Annoni, presidente a mons. Polvara, al can Roncoroni e al can. Pellegrini.
In rappresentanza della famiglia Borromeo ci accompagna il conte Stefano Jacini, che per tutta la giornata ci è guida intelligente e cortese.

Dove il “S Carlone” benedice

A Gallarate il clero, con a capo il rev. sig. prevosto presenta gli ossequi alle loro eminenze e agli altri vescovi. Poco dopo scendiamo ad Arona ove il signor capo stazione con gentile pensiero. ha fatto preparare la sala di I classe. Ci attendono l`ecc.mo vescovo di Novara che ossequia e saluta a nome della sua diocesi, ove siamo entri, i prelati; e il cav. Ridolfì commissario regio di Arona; entrambi ci saranno poi compagni. Montiamo rapidamente sulile automobili e sulle vetture. L`automobile del conte Giberto Borromeo accoglie gli emin.mi cardinali, a cui fa scorta il conte Vitaliano Borromeo, che pure è venuto a incontrare gli ospiti desiderati. Sulle automobili del marchese Fazio Dal Pozzo salgono mons. Morganti, mons. Castelli e mons. Mauri: su quella del marchese Franco Dal Pozzo salgono mons. vescovo di Novara, mons. Nasalli Rocca e mons. Pelizzo. Seguono quasi in corteo l`automobile del cav. Cavallini, il landeau della marchesa Cuttica e numerose altre vetture.
Una breve sosta: è una visita doverosa all`abbazia di S. Gratiniano, che contiene il pastorale e e la mitra ritrovati nel sepolcro del santo, il quale quivi celebrò per l`ultima volta il Santo Sacrificio.
Poi si prosegue: bentosto annare il piazzale dell`altura di San Carlo, dove, fra la chiesetta da un lato e il seminario dall’altro, s`apre la vista della bella iimmane statua. Mons. Valfré che ci ha preceduti, imparte al nostro arrivo la benedizione col SS. Sacramento. Poi, una rapida visita al monumento. Il cardinale Ferrari sale sino sul basamento: gli altri ammirano qua e là.

Un`ora di sole

Ma la visita sommaria ha tosto termine. Scesi nuovamente al porto, montiamo sullo snello piroscafo Francia salutati da uno sventolare di piccoli stendardi multicolori. Una moltitudine di cittadini e di villeggianti ci saluta, rinnovando la semplice e bella dimostrazione di simpatia che ci ha seguiti nel traversare la ridente città.
Il capitano Ranzi, che dirige le manovre del piroscafo, scorta gli invitati, e reca loro il saluto dell`impresa di Navigazione del Lago Maggiore, la quale — per disposizione deferente del senatore Mangili, presidente — ha offerto il battello speciale. E la snella imbarcazione fa rotta costeggiando l`incantevole bacino di questo lago, che allo splendore del paesaggio unisce la memoria di vetuste tradizioni.
Ed è dal salone — ove siamo raccolti a colazione — che scorgiamo passare con una straordinaria varietà di scene l`ampio paesaggio.
Alla tavola d`onore stanno i due eminentissimi; e vicino il commissario cav. Ridolfl, il capitano del piroscafo e il conte Vitaliano Borromeo.
L`ora passa incantevole: lo sguardo si fissa al di là dello finestre e ammira: il sole ha fugato le nebbie del mattino. La conversazione animata si arresta di quando in quando per una improvvisa esclamazione.
Io ho vicino a me mons. Casartelli che mi intrattiene della lontana Inghilterra, e il suo segretario, che di fronte a questa festa di luce rimprovera alla sua nordica patria il cielo; cupo.
Gli osservo che l`Italia, non contenta del suo azzurro, vuole anche dimostrare al mondo il suo genio latino, la forza e la ricchezza dei suoi figli: il mio augurio accompagnerà forse nella memoria del gentile commensale il ricordo del cielo italico.
Cosi senza accorgerci siamo giunti all`Isola Bella. C`è una piccola folla che ci attende: e c`è un cinematografo in opera: sopportiamo anche questi segni del progresso. E avanti. I conti Giberto o Guido Borromeo ci precedono, preziosi ciceroni: dopo aver sostato un momento nella chiesetta dell`isola, ci dirigiamo alla villa. Anche qui, durante il percorso, vedo il devoto ossequio dei forestieri e degli abitanti: qualche cosa di intimamente quieto, famigliare.
E alla Villa Borromeo la numerosa discendenza dell`illustre casato, riunita, saluta e riverisco i pastori che hanno onorato della loro presenza questo centenario.

All`Isola Bella

Anche questa nota è da rilevare: la giornata d`oggi ha significato puro l`omaggio degli eredi di s. Carlo, in primo luogo al nostro cardinale, che fu l`anima della commemorazione odierna, e poi all`eminentissimo suo compagno alle eccellenze tutte. Noi chiediamo loro un ricordo: noi leggiamo in quelle nobili persone il pensiero del santo arcivescovo: ed essi, che comprendono la grandezza del loro passato, aggiungono l`emblema della loro storia a completare quella raffigurazione, del santo, che siamo venuti componendo.
Le ampie sale ricchissime ci accolgono. I conti Giberto e Guido Borromeo con le loro consorti guidano e illustrano la bella visita: si uniscono ai vari gruppi la contessa Camilla Padulli Borromeo, l`on. Giulio Padulli e consorte, il conte Marco Greppi e consorte, donna Ippolita Frigerio e il figlio, il marchese Franco Dal Pozzo e consorte, il conte Tarsis, i il conte G.B. Jacini che si è unito al figlio conte Stefano: il nob. Antonio Venini con la consorte contessa Venini Padulli. Scorgo anche mons. Maiocchi di Pavia, il sindaco di Stresa, l`on. Cuzzi.
La visita rapida e interessantissima, è suggestiva. A uno sfondo di quadro del Luini o a una testa di Antonello da Messina fa riscontro l`azzurro di un braccio di lago inquadrato nei bordi di una finestra. Tutto l`ambiente secentesco, che qui domina dai mobili alle decorazioni murali, risponde al classico disegno del giardino e all`architettura nobile della villa.
Ma l`indugio che qui volontieri si farebbe, è troncato dalle esigenze del tempo, richiamato dal comitato. Una attenta visita ai cimelii del card. Federigo e di s. Carlo: una preghiera commossa nella cappella. E poi passiamo brevemente nelle sale presso al giardino, ove è approntato un signorile buffet.
Abbiamo appreso la virtù dell`ubiquità. Il buffet è servito contemporaneamente a un gioiello di gruppo fotografico, che il cav. Alfieri ci trae con lo sfondo magnifico del caratteristico Castello. Difatti si finisce a servire il gelato sul luogo stesso del gruppo.
E l`ospitalità cordiale della famiglia Borromeo, che a nei sembra anche più famigliare per il comune vincolo che lega essa per sangue e tutti per lo spirito a s. Carlo, ci farebbe indugiare nell`incantevole giardino, se il battello non ci attendesse.
Lasciamo al molo mons. Peri Morosini, mons. Schrnid e il conte Annoni. Il piroscafo dopo un ampio giro, passa al largo davanti al gran balcone della villa, dove i nostri cortesi ospiti mandano agli eminentissimi e alle loro eccellenze un ultimo tacito vibrante saluto.
Per Arona torniamo alle 8 a Milano.
La nostra metropoli rumorosa non ci toglie dalla visione vicina. L`ambiente stesso di tranquillità, in cui si è svolta questa gita, che opportunamente il comitato ha offerta agli illustri presuli, ha favorito tra i conversari amichevoli un certo ritrarsi di ciascuno in noi stessi: e noi abbiamo avuto una nota di più per ricordare s. Carlo. E fra queste terre, che hanno pure salutato la ricorrenza centenaria, il ricordo si ravviverà per questa visita, che riafferma il culto alla memoria dei Borromei e ne rinsalda il pensiero di vita che ne emana. S. Eminenza il cardinal Ferrari ci rievocava tutto ciò oggi, nel silenzio ampio della natura, dalla tolda del battello.
E non sarà l`ultimo mezzo, per mantenere vivace l`idea della vita e delle opere di un grande, quello dell`influenza esercitata dai luoghi, ove ogni oggetto ricollega in sé una tradizione, e ogni pensiero rivolto a lui ha come sfondo un lembo di natura, in cui esso si adagia.

(C)

Ecco il testo del telegramma spedito da S. Eminenza il cardinal Ferrari, a nome del gruppo dei veneratissimi presuli recatisi ieri all`Isola Bella, al Santo Padre:
«Pellegrinando da Milano ad Arona culla di s. Carlo come a suggellare lo feste splendidamente riuscite, ricevuti ad onore dalla illustre casa Borromeo nell`isola signora del Verbano, ove conservansi relagiosamente preziosi reliquie e memorie del Santo, i cardinali IFerrari e Maffi, arcivescovi, vescovi, prelati vi rinnovano figliali devoti omaggi, implorano la vostra benedizione perché anche nelle anime loro affidate possano far risplendere quell`ossequio alla Santa Sede apostolica che fu grande gloria di s. Carlo».
A Cura di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]

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