Il prof. Biondelli, del Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere in Milano, comunicò la storia dei monumenti storici di Angera all’Istituto, nella riunione del 4 p.p. giugno, pubblicandone la relazione, corredata dai disegni di Alfonso Garovaglio; nelle sue ricerche, che è intenzionato a proseguire, è assistito dal dott. Stefano Castiglioni di Angera.
Pubblichiamo qui di seguito un articolo da “Lombardia” del 13 p.p. giugno:
Il prof. Biondelli comunicò al Corpo Accademico la scoperta di nuovi marmi litterati e di alcuni monumenti romani, dei quali porse la descrizione e illustrazione.
Tra i primi segnalò un’ara votiva a Giove, distinta per l’arte del più bel tempo di Roma, colla quale fu scolpita con figure di ornati; e per l’importanza scientifica, indicò due iscrizioni votive: l’una alle Matrone, l’altra a Cautopate, cioè Mitra, delle quali dimostrò la somma importanza e rarità.
Constatò quindi l’esistenza dello speleo di Mitra, cioè del tempio consacrato a quel Dio, in una grotta naturale, la cui facciata esterna serba ancora intatte le nicchie delle lapidi votive e dei bassorilievi che la ricoprivano, e l’interno le tracce delle imposte che sostenevano il simulacro del Nume. Provata l’importanza di un sì prezioso monumento, unico nell’Italia settentrionale, e forse in tutta la nostra penisola, fece voti per la sua futura conservazione.
Procedette quindi alla descrizione di alcuni tronchi di colonna scolpiti e figurati, che attribuì ad un’edicola eretta in onore dello stesso Mitra, del quale quelle figure rappresentano gli attributi.
La illustrazione di altre epigrafi ad Ercole ed a Mercurio, che insieme con gli altri marmi comprovano la simultanea esistenza in quel luogo di parecchi templi a Giove, ad Ercole, ad Iside, a Mitra e a Mercurio, l’istituzione dei mercati e l’esercizio di altre magistrature, condussero l’autore a dichiarare essere stato quel luogo, nei primi secoli del Romano Impero, un importante centro di popolazione, insignito forse del titolo di città, ed una forte stazione militare, destinata alla difesa dei confini d’Italia, ciò che è altresì comprovato dall’antico suo nome di Statio o Staziona.
Concluse poi ringraziando la compiacenza del sig. Alfonso Garovaglio che lo assistè nelle proprie ricerche e gli apportò l’esatto disegno dei monumenti, come pure la cortesia del dott. Stefano Castiglioni, del quale, oltre ad una benevola presentazione, ebbe in dono il prezioso marmo a Cautopate, che è lieto di deporre nel patrio museo.