Cadero. Alle ore 14 pomeridiane del 2 corrente cessava di vivere nell’ospedale di Cannobbio [sic] il sig. Giacomo Morandi di Cadero. Sebbene non avesse per anco compito i 36 anni, pure ebbe molto a soffrire per malattie. Desioso di farsi un nome e una fortuna, emigrò or sono 10 anni in America, ove coll’appoggio di un suo fratello sig. Geremia Morandi, domiciliato in Buenos Ayres, impresario, il quale aveva laboriosamente fatto in pochi anni una onesta e rimarchevole fortuna, si pose in una buonissima carriera esercitando l’arte del pittore. Ma un lento e grave malore troncò ogni suo intento e l’anno scorso travagliato dai mali, ed esausto di forze, faceva ritorno al paese natale per ricuperare la perduta salute.
Qui per mancanza di medico non potè tentare una cura regolare; epperò dietro consiglio dei parenti si decise entrare a proprie spese nell’ospedale di Cannobbio [sic] sotto l’assistenza medica dell’esimio medico dott. Micotti. Ma l’arte e le attenzioni non valsero, e dopo alcuni mesi dovette soccombere.
Dopo essergli stati celebrati nel borgo di Cannobbio [sic] solenni onori funebri, il di lui fratello signor Giovanni Morandi ottenne dal governo il trasporto della salma al paese nativo di Cadero ed il giorno 6 corr. veniva tumulata ed accompagnata al cimitero dall’intera popolazione. Sulla tomba dell`estinto furono pronunciate parole di compianto dal sig. Eugenio Barbitta coetaneo ed amico del defunto Morandi.
Il sig. Giovanni Morandi tanto per suo conto che per parte del fratello Geremia, commosso da tante manifestazioni di affetto tributate all’estinto dalla popolazione di Cannobbio [sic] e di Cadero nel mentre ne porge vivi ringraziamenti, dichiara che ne serberà indelebile memoria.