STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Articolisti:
Bonaiti, Ersilio
Titolo Articolo:
L`esposizione d`arte regionale verbanese in Intra [III - 1913]
SottoTitolo Articolo:
I Pittori De Fichard – Conconi – Ornati – Gavazzi – Prous – Tozzi – Cerutti – Tami – Gachet – Gibelli
Testata ospitante l'articolo:
L`Eco del Verbano. Giornale del Lago Maggiore e dintorni
Data:
1913 set 14
Progressivo di Edizione:
1913 set 14
Luoghi di residenza del Giornale:
Arona
Riferimento a Biblioteche:
Novara, Biblioteca Civica Negroni
Note Generali:
III. I Pittori De Fichard – Conconi – Ornati – Gavazzi – Prous – Tozzi – Cerutti – Tami – Gachet – Gibelli
Il
De Fichard che da molti anni ha messo la sua tenda a Belgirate, è uno dei più gloriosi rappresentanti dell’arte nostra. In questa esposizione si presenta con due tele: delicate, gentili, aristocratiche, ma sono spiacente di non poter vedere esposta qualche sua meravigliosa acquaforte. In certi punti il De Fichard quando dipinge con una pennellata più larga, si avvicina di molto a quel colosso dell’arte pittorica che è Eugenio Gignous.
Il quadro «I cipressi di Lesa» è reso benissimo: tutto ben ambientato, ben disegnato, arioso, suggestivo, ma una pennellata ancora più larga e sentita lo renderebbe molto superiore. La tela intitolata «Baveno dall’Isola Superiore» è un pochino più debole di tavolozza dell’opera accennata prima, ma è ben disegnata, armonica, e piena di sentimento.
Quel grande architetto e pittore milanese, che è il Conconi, l’amico inseparabile del Cremona, del Ranzoni, del Grandi, e del Troubetzkoy, ci ha mandate due opere dal titolo «Mezza figura» e «Sorriso». – Sono due tele dipinte con la sua tecnica caratteristica; pennellata grassa, forte di chiaroscuro, a colori giallo, bruni, terrosi che qualche volta disturbano l’occhio e non a tutti riescono simpatici.
Certamente il Conconi ha prodotto opere molto superiori a quelle che espone, e non sarà anche inutile ricordare come egli sia uno dei più grandi acquafortisti italiani.
Il pittore
Ornati espone tre paesaggi dal titolo: «Temporale» in montagna ««Imminente temporale»Temporale imminente » e «Lago da Bèe». Le due prime impressioni sono un po’ deboli di tavolozza, ma vi è della suggestione e sbrigliatezza di pennellata. L’ultima opera sopraccennata, per quanto sia anch’essa un po’ debole di colore, è resa con efficacia d’espressione e con prospettiva aerea.
Della signora
Gavazzi vi è solamente un paesaggio intitolato «Riflessi» ritraente il nostro lago con lo sfondo di montagne. – Come pittura è un po’ debole, ed il secondo piano stenta un po’ a sfondare, in compenso però vi è una buona forma, e molto sentimento.
Il giovane
Prous nel suo disegno dal titolo «Una madre», è un po’ duro di forma ma suggestivo.
Il
Tozzi col suo paesaggio «Mattino a Fondotoce» si rivela un seguace di Alfonso Muzii. Nella sua tela vi sono certamente delle parti buone per forma e per colore, ma vi è anche qualche tono che urta, ed il primo piano richiederebbe una maggiore solidità in confronto allo sfondo. In complesso il Tozzi promette bene.
Il
Tami è uno dei migliori incisori della nostra regione, e da molti anni con costanza ammirevole studia l’arte pura. Nel suo pastello intitolato «Tramonto in montagna», dipinto con una tecnica qualche volta usata da Gaetano Previati e da Plinio Novellini, vi è del buono. Per quanto vi sia qualche stonatura e nella contadinella un po’ di rigidezza di forma, la capra ed il primo piano sono disegnati e dipinti con vita, armonia e suggestione.
Il torinese
Gachet si distingue da tutti gli altri artisti, per una pennellata robusta e largamente decorativa. – Il suo quadro «Alti pascoli», è un po’ basso di toni nel primo piano ed il cielo è un po’ sordo. Però tutto il quadro è ben disegnato, e specialmente il cielo ha un tocco da maestro. «Capo mele», è una buona impressione, ma un po’ sorda nel cielo, e in «Mare tranquillo» v’è un giuoco bellissimo di nubi.
Il
Gibelli è un giovane che promette bene. Per quanto nei suoi paesaggi vi sia in taluni punti qualche durezza e un po’ di mancanza di equilibrio, vi è però della vita e dei buoni tentativi di ricerca di forma, di ariosità e di limpidezza di colore.
(Continua)
Esilio Bonaiti

Nella rassegna delle opere dell’egr. cav. Agostino Viani, mi dimenticai di accennare ad un suo quadro «Il bosco di Gignese», che se è inferiore per forma alla sua tela dal titolo «Sul Sempione», (che come studio è davvero mirabile), è però di maggior valore dell’altro quadro «Aurora sul Monte Rosa», presentandosi molto più armonico, suggestivo e arioso, specialmente nel primo piano.
E.B.

Al prossimo numero una critica sulle opere dei pittori: Sinigaglia, Spier, Almasio, Taccani, Penagini, Minesi, Bidoli, Laurenti, ecc. e una risposta al giornale
La Voce.
A Cura di:
   [Sergio Monferrini]

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Magazzeno Storico Verbanese

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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