STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Articolisti:
Bonaiti, Ersilio
Titolo Articolo:
L`eposizione d`arte regionale verbanese in Intra [I - 1913]
SottoTitolo Articolo:
I pittori Tominetti - Laforèt - Petroli - Bazzaro - Camona - Cavaleri - Muzii - Pariani - Bertolotti - Bolongaro.
Testata ospitante l'articolo:
L`Eco del Verbano. Giornale del Lago Maggiore e dintorni
Data:
1913 ago 31
Progressivo di Edizione:
1913 ago 31
Luoghi di residenza del Giornale:
Arona
Riferimento a Biblioteche:
Novara, Biblioteca Civica Negroni
Note Generali:
Intra dev`essere grata al pittore Augusto Laforèt, che con bell`audacia giovanile, non badando anche a sacrifici personali, seppe riunire nel ridotto del vecchio teatro sociale, un gruppo mirabile di opere d`autori di fama indiscussa, con opere di giovani che nell`arte danno già buone promesse, al godimento ed all`educazione del pubblico.
E la gratitudine sarà anche maggiormente sentita dagli espositori giovani, che hanno trovato il modo con questa esposizione di avere, e dagli intelligenti d`arte, e dall`avvicinamento delle opere loro a quelle degli artisti maggiori, l`ammaestrameno migliore a bene operare. E quando a questa esposizione ne sussegueranno altre annualmente, pubblico e artisti si ricorderanno di certo del pittore Laforèt, che ha voluto e saputo propagare tra i figli della nostra regione, la cui maggioranza lavora febbrilmente da mane a sra tra l`assordante pulsare e rombare delle macchine, la scintilla educatrice e confortatrice dell`arte.
Sciolto così il mio dovere verso il buon amico, passerò in rassegna le varie opere degli artisti.
E incomincio con
Tominetti. L`illustre artista in questi ultimi anni, si è completamente trasformato: dapprima dipingeva con belle pennellate che davano al quadro una vitalità maggiore; ora il suo dipinto è una sfregatura sola. Dimodochè se l`opera acquista maggior sentimento a causa delle sfumature, diventa «molle»: cioè perde in solidità e vitalità. La prova migliore l`abbiamo nel suo quadro: «Silenzio invernale» quadro simpatico, fine, ben disegnato, pieno di sentimento, ma invano vi si cercherebbe una maggiore vitalità e una maggiore prospettiva aerea. In «vita primaverile» vi è però maggior brio e maggior aria, e quest`opera Tominettiana mi soddisfa. Ed il quadretto intitolato «mare tranquillo» per quanto un pochino sordo nel cielo, vi si trova un brio e una sbrigliatezza di pennellate piacevolissime.
Accanto alle opere del Tominetti vi sono quelle di un giovane:
Augusto Laforèt. Quest`artista si è proposto di superare delle difficoltà enormi. Invero il ritratto in grandezza naturale della signora Ketty Boletti Perego, non dovrebbe essere tentato che da un artista in pieno possesso delle sue qualità tecnico-pittoriche, e quale conclusione di molti anni di studio. Ma l`amico Laforèt per quanto giovane d`anni e di esperienza, ha fatto bene ad accingersi a tale opera. Molte difficoltà ha superato e non è piccolo merito, ma molte sono rimaste da superare; e l`opera rimane un po` fredda, un po` duretta, un po` mancante di ariosità, in maniera che la figura della sig.ra Boletti semprerebbe appiccicata sullo sfondo grigio verdognolo. Ma Laforèt, come ho detto, è giovane e ama fortemente l`arte, e nella prossima esposizione saprà darci un`opera più completa.
Nel ritratto di «bambina» invece, ha saputo dare con una tecnica ranzoniana fluida e armoniosa, un`opera migliore. E nel paesaggio «Riflesso» per quanto vi siano delle durezze e crudezze di colore vi è però un buon disegno, dell`aria e della vitalità.
Anche il vecchio
Petroli ha voluto esporre ma la sua arte che risale ancora ai tempi del Bertini, lascia fredii noi giovani con l`anima e la mente iniettate di principi moderni.
Leonardo Bazzaro, il famoso artista lombardo, espone tre tele «Fiori per la Madonna» «Pescatrice inesperta» e «Ritratto». I due paesaggi del Bazzaro sono frschi, scintillanti, pieni di vita, di luce e di sole, ma la sua arte acquisterebbe maggior potenza, se vi fosse maggior disegno e forza di tavolozza. Il ritratto poi non è eseguito con la limpidezza e la sbrigliatezza dei paesaggi, e ci si presenta un po` sporco e un po` racchiuso nel disegno.
Il gravellonese
Giuseppe Camona espone due opere: «Pastorale» e «Melanconia». Pastorale è una dolce scena di sapore segantiniano, e Melanconia è un trittico con uno stile tutto personale.
Queste due opere sono molto bene interpretate e attirano lo sguardo di tutti gli intelligenti d`arte.
Da Torino il
Cavalleri ci ha spedite tre opere: «Boschetto di Betulle» «Canale a Chioggia» e «Tramonto a San Rossore». Questi soggetti mi sembrano ben sentiti e magistralmente toccati, per quanto con una tecnica un pochino torbida e debole.
Il
Muzii non è ben rappresentato. Ho visto in diverse esposizioni passate opere molto migliori di quelle che espone ora. Il suo quadro «Villa Trotti» pur avendo buone doti, è un po` sporco di colore, un po` trito e mancante di aria, cosicché una cosa resta addossata all`altra.
Il quadro «Fondotoce» ha delle buone qualità, per quanto un po` tormentato nella pennellata e monotono in qualche tono verde.
Alfredo Pariani espone «Poesia della Valle» «Ai galli di monte» e «Poesia della palude».
Quest`ultima mi sembra lopera migliore: è dipinta con tocco franco e libero, ed è pieno di sentimento. Le altre due opere invece, e specialmente il quadro «Ai galli di monte» mancano di ariosità, sicché il paesaggio non sfonda bene.
La nostra concittadina signora
Bertolotti ha voluto dar prova anch`essa della sua abilità con esporre diversi paesaggi con una tecnica tominettiana.
Diversi anni fa, quest`artista dipingeva con una pennellata molto larga e più bassa di toni e riusciva a darci opere molto più robuste.
Ora ci dà bensì delle tele piene di delicato sentimento, ma un po` fiacche. Ritorni la sig.a Bertolotti, adesso che ha delle doti migliori, alla tecnica antica, e vedrà che con una pennellata larga e sbrigliata saprà darci lavori di maggior valore.
In questa Esposizione l`opera migliore della sig.a Bertolotti è certamente il «Il bosco d`autunno», ove al sentimento vi è accoppiata una maggior robustezza e limpidezza di tavolozza.
Quell`egregio paesista che è il
Bolongaro da Stresa, espone tre suggestivi paesaggi, impressionati dal vero. Il paesaggio catalogato N. 31 è un pochino trito e cogli alberi che appaiono appiccicati sul cielo. Quello col N. 30 (che è certo l`opera migliore), da un cielo reso magistralmente, ma però tanto quest`opera, come quella segnata col N. 28, sono un po` disturbate nella tecnica, tanto da assomigliare in qualche punto ad un musaico. Cerchi il Bolongaro di liberarsi dal tritume, dalla monotonia e dalle durezze e ci saprà dare delle opere meravigliose, poiché dimostra di avere un temperamento da grande artista.
Intra, Agosto 1913
Ersilio Bonaiti.
(continua)
Al prossimo numero una critica sulle opere dei pittori: Philips, Dini, Albertazzi, Rinaldi, Verazzi, Minozzi, Frascoli, Calvi, Tremontani, Viani.
A Cura di:
   [Sergio Monferrini]

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