STRUMENTI CULTURALI

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «CANNOBIO»

Denominazione:
Cannobio
Breve Abstract:
P. Morigia, Historia del Lago Maggiore... (1603): Descrizione di Cannobio
Abstract:
Descrittione del Nobile Borgo di Cannobio
Capit. IX

Seguitando il nostro camino dietro la Riva del Lago si trova il Nobile et antico Borgo di Cannobio, popolato, ricco, e mercantile, della Diocesi di Milano, e capo di Pieve. Il qual fu così detto secondo la commune opinione, per la gran copia delle canne, che anticamente quivi erano. Onde, la communità d`esso Borgo usa per sua insegna, et arma di portar una croce rossa, in Campo bianco, con una canna fiorita in ciascun angolo d`essa.
Questo Borgo già si reggeva in libertà, e governavasi da sé stesso, e parimente governava la sua Pieve: riconoscendo però l`Imperio sotto di cui eleggeva i suoi Podestà, dando loro amplissima auttorità, come anco afferma il P. Leandro nella sua Descrittion d`Italia, e detti Podestà erano tutti personaggi di molta stima, fra li quali ci furono in diversi tempi Arnoldo, Ugone, detto Ugolino, et altri dell`illustre famiglia Mandella. Oltre, che a maggior gloria di detto Borgo ci fu ancora podestà il Magno Matteo Visconte Vicario Imperiale di tutta la Lombardia, e Capitano del popolo di Milano. Come il tutto chiaramente appare per scritture autentiche, che stanno riposte nell`Archivio della Collegiata di detto Borgo, nominata San Vittore.
Et oltre à fudetti Podestà, i quali per lo più stavano assenti, i Cannobini eleggevano ancora altri ufficiali, chiamati Vicarij, ouer Rettori i quali quivi facevano del continuo residenza, e reggevano, e gouernavano detto Borgo, e sua Pieve con autorità grandissima et erano Dottori di Leggi.
L`anno poi 1342, i Cannobini nel mese di Novembre si diedero volontariamente a Luchino, e Giovanni arcivescovo fratelli Visconti all`hora Signori di Milano, e continovarono sotto il Dominio de` Signori Visconti, fino all`anno del 1441. Che poi tal Borgo con la sua Pieve fu dato in Feudo dal Duca Filippo Maria Visconte à Vitaliano Borromeo Conte d`Arona. Dal qual sono discesi gli illustri signori Conti Borromei, alla giurisdittione de` quali, egli è sempre stato, et ancora è.
Ancora è da sapere, che il popolo cannobino è diviso in due classe, cioè in Vicini, e Forastieri, o appoggiati. Vicini chiamansi quelli che sono discesi da` fondatori de` primi habitatori di tal Borgo: et quelli mentre Cannobio si reggeva in libertà, erano padroni assoluti, over come si dice, Signori a bachetta, e come tali reggevano, e gouernavano il Borgo, et sua Pieve, eleggendo essi Podestà, e Vicarij, over Rettori, come habbiamo detto, e facendo leggi, e statuti a loro voglia, come da gli statuti della Communità dell`istesso Borgo chiaramente appare. Laonde, ancora godono fino ad hora un certo Privilegio detto il vicinatico, et hanno molte altre prerogative, che non hanno gli altri habitatori del medemo Borgo, i quali à differenza de` detti Vicini si dimandano come habbiamo detto Forastieri, over appoggiati, quantunque siano già molto antichi.
Questo istesso Borgo essendo capo di Pieve, ha sotto di sé le Terre, e Ville che hora raccontaremo, cioe, Formeno, Marchillo, Rondonio, Spatù [sic], over Spaturio, Goto, Giazzo (le quali sono verso il Settentrione, e si dimandano il Piagio di sopra), Sant`Agata, altre volte detta Crimiale, Socrano, Cinzago, Ronco, Campelio (le quali chiamano il Piaggio di sotto), Treflume, Cavalio, Gurono, Spocia, Orasso, Cursolo, Guro, Falmenta (le quali sono verso Occidente, e tutte nella Val Cannobina, fuor che Trefiume), Viggiona, Cheggio, Chelio, Trarico, Canero, Ugionio, Donico, Cassino, Punto, e Toliano, le quali sono verso mezo giorno. Ci sono etiandio Carmeno, e Lignago, le quali due Terre essendo state fondate, et anco habitate da` Vicini Cannobini fanno un sol Commune con Cannobio, e perciò non si annoverano tra l`altre terre sottoposte, le quali fanno communi separati.
Acquistossi etiamdio questo Nobil Borgo molta lode, honor e l`anno 1276, nel fatto c`hora narreremo. Guerreggiando Otto Arciuescovo di Milano contra Torriani allora Signori di detta Città, et essendo stato da essi in una battaglia malamente rotto, si fuggì à Como, dove non potendo entrare retirossi à Zornigo [= Giornico], luogo di quà dall`Alpi. Et indi dopo alcuni giomi per sua maggior sicurezza si trasferì a quello Borgo, in quel tempo assai forte, e sicuro, essendovi particolarmente a quel tempo un fortissimo Castello, di cui più a basso si farà mentione.
E benché i Cannobini alla prima ricusassero d`accettarlo, nondimeno mossi poscia dalla cortesia, e soave parole d`esso Otto, non solamente lo raccolsero benignamente, et l`introdussero in Cannobio ma etiandio lo sovvenero di gente, navi armate, e vittovaglie, per rinovar la guerra contra de gl`istessi Torriani, si come di ciò ne scrivono il Corio, il Giouio, nella vita d`esso Otto, et il Sigonio nel lib. 5 del Regno d`Italia, con altri autori. Onde poi l`istesso Otto co`l resto del suo essercito mosse l`assedio ad Angera, et Arona , le quali due Terre à quel tempo si tenevano a nome de Torriani. Fattosi poi Otto Signore di Milano nel Temporale, Spirituale, e volendosi mostrar grato a` Cannobini, per lo segnalato beneficio da essi ricevuto, concesse loro in generale, e particolare diversi privilegi, e tra gli altri principali di tal Borgo, che furono da Otto priuilegiati, vno Giovanni, e l`altro Uberto fratelli, dell`antica, e nobile famiglia del Sasso (che hoggi è detta Carmena) per li degni meriti loro, tra` quali furono creati cittadini di Milano con loro discendenza, con facoltà di por tar (benché con qualche diversità) l`arma Visconte.
Hor dirò, come in esso Borgo ci sono molti belli e riguardevoli edificij, così privati, come publichi, tra` quali vedefi l`antica Chiesa collegiata di S. Vittore, tutta crustata di marmo, con una bella, e commodissima Canonica, dove stanzano il Prevosto, e Canonici d`essa Chiesa: vedesi parimente la Chiesa della Santa Pietà, la qual hora si và rifacendo tutta di nuovo in modo tale, che ridotta fra poco tempo al fine (come si spera) di bellezza, et vaghezza non sarà punto inferiore ad alcuna altra di quei contorni. Della qual più oltre ne favellaremo. Divoti, e vistosi sono ancora la Chiesa, e Monasterio de` RR.PP. Capuccini detta Santa Maria Maddalena. V`è ancora il Tempio di Santa Maria fabricato da pochi anni in qua, dove di già era una Chiesa dedicata à S. Pietro Apostolo, et altre Chiese che quivi si trovano. Vedesi poi il Palazzo dove al presente si rende ragione, a cui vicino v`è un`alta, e forte torre, che erve per le campane, e l`uno, e l`altro sono tutti incrustati di marmo, opere nel vero (per antiche) molto magnifiche. Oltre che ci sono belle contrade, e piazze, et un` Hospitale per li poveri assai commodo, e ricco, et si vede un porto commodissimo, e sicuro per le navi, da ogni procelose fortune, e di bellezza vago, e nobile. E di già questo Borgo haveva un forte, e bel castello, le cui vestigie, e fondamenti ancora appaiono: di modo ch`egli si può degnamente paragonare à molte città da me vedute.
Non è ancora di lasciar di dire come di già altre volte in questo Nobil Borgo fioriva, l`honorato, e nobile lavorerio della lana. Et hora quivi vi si fa gran traffico de corami, e coperte di lana grossa, et ogni quindeci dì, il giouedì se gli fa un mercato, nel qual ci concorre gran numero di gente dalle Terre di quei contorni, et anco d`altri luoghi.
Da questo istesso Borgo sono usciti in ogni età huomini esperti nelle lettere, nella militia, nella mercatura, et in altre profession di virtù. Si come ancora hoggi vivono molti degni di lodi, tra li quali, che sono meritevoli d`essere nominati, sono questi cioè, il s. Giacomo Homacino Dottor di Leggi, uno de` vicarij Generali dello Stato di Milano. Il sign. Francesco Gallo Dottor di Medicina, et al presente salariato dalla Communità d`esso Borgo. Il Sig.Bartolomeo Lovato, over Lupato, huomo che nelle lettere Greche, e Latine, e nell`arte di dire non poco versato; il R.P.D.Gabrielle Poscolona, Chierico Regolar della congregatione di S. Paolo Decollato, huomo non meno per la sua molta dottrina, e cognition delle sacre lettere, che per la bontà della vita, et opere Christiane in Milano assai conosciuto, amato, et honorato; il R.P.F. Antonio Gallarino dell`Ordine Capuccini, il qual dopo` l`hauer predicato molti anni nel paese de gli Svizzeri, et ivi esser stato tre anni Provinciale, e huomo nel vero degno di lode; il R. Sig. Bartolomeo parimente Gallarino, Dottor di Sacra Teologia, et Oblato di S. Sepolcro di Milano, che a gli anni passati era Prenosto della Collegiata di Cannobio. Originario ancora di Cannobio é parimente il S. Gio. Francesco Sasso, altrimente detto Carmeno, eccellente Giureconsulto, e Lettor publico de` Leggi nello studio di Turino (benché per infirmità de gli occhi accidentale sia stato costretto lasciar tal Lettura per qualche tempo); il qual essendo ancora studioso delle Antichità, ha composto tra l`altre cose vna Historia particolare di quello così honorato Borgo, da me veduta, e letta, che forsi un giomo sì potrebbe dar alla stampa. Né voglio lasciar che non dichi come dalla Pieve dell`istesso Borgo, è uscito il R.P. maestro, Gio. Chrisostomo Ceriolo, dell`Ordine di S. Francesco Conventuale: Dottor famoso di Filofofia, e Sacra Teologia, e Predicatore eccellente. Questo, dopo l`esser stato Lettor publico di Logica, e Filosofia nello studio di Padova e di Teologia nello studio di Pavia, e Visitator generale de gli studij della prouincia di S. Antonio, Regente parimente de gli studij di Brescia, Pavia, e Milano, e Cathedrante famoso, il Cardinal Sernanano, conoscendo il molto suo valore lo volse per suo Teologo. E dopo` l`illustrissimo Cardinal Mont`Alto. Et lo medefìmo illustrissimo (fra tanti dotti che tiene la Franciscana Religione) elesse il medemo più che niun` altro Regente del famoso studio di S. Bonaventura fondato in Roma da Papa Sisto Quinto, dove che in quella alma città egli fu molto pregiato da tutti i professori di lettere, da` Prelati, Cardinali, e dal Papa istesso. Di cui habbiamo ancora fatto mentione nella nostra Nobiltà nel libro terzo. Vivono ancora, e nobilmente hora in Milano tre Procuratori Collegiati usciti da Cannobio, et sua Pieve, Gio. Battista Albertino, Alessandro Pinottino, e Gio. Battista Cerretto, benissimo conosciuti.
Non è ancora da tacere che non sì dica come da questo Borgo, e sua Pieve sono usciti molte Famiglie, che poi si sono annidate in molti luoghi, e città, che i loro descendenti stannosi molto nobilmente godendo i Privilegi hereditarij della cittadinanza. Come i molti che hanno piantato i loro ceppi in Milano Oltre à quei di Cremona, Novara, e Bologna. Onde in Bologna ci piantò il ceppo di Cannobio Giulio de Giulij, che fu Dottor di Leggi, e acquistossi la cittadinanza. Onde i suoi successori vivono molto nobilmente, e sono in parentado con le primiere Famiglie di Bologna, e con vescovi, e cardinali, e con nipoti di Papa Gregorio XIII. Con questi Cannobini io presente autore ho hauuto lunghi ragionamenti. Senza ch`io dichi di quei Cannobini che stanno in Milano, e si danno alla marcatura, e vivono molto civilmente.




Accedere qui alla Tavola dei Capitoli della Historia del Lago Maggiore..., Bordone e Locarni, Milano 1603



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