Descrittione di Brisago
Seguitando il nostro camino dietro la Riva trovasi la Terra di Brisago. Questa Terra essendo ella stata sotto varij regimenti, al presente ella si trova sotto la protettione, e governo de` Signori Svizzeri, con molti Privilegi. Di questa, scrive il dotto, e famoso Bottero, nelle sue universali relationi nel capitolo de` Grigioni ch`ella fu occupata da Signori Svizzeri, a Signori Visconti.
Elegge questa Terra per particolar privilegio il suo Podestà ogni anno, d`una sol casa però de` Signori Orelli di Locarno, e d`essa Terra convien che sia uno di quei Sette huomini, senza la presenza del quale il Commissario di Locarno non può sententiar alcuno a morte. Oltre, che per singular prerogativa eleggono il suo Curato, se ben da Milano vien poi approvato.
Il Sito di questa Terra è tutto ameno, e delicioso, e riguarda per retta linea al mezo giorno, et a mano sinistra il Levante, e dalla destra il Ponente, et però gode il Sole tutto il giorno. Ha poi tutte le sue Colline, e monticelli vestiti, et ornati di vigne, che producono vini bianchi molto grati, oltre a gli altri frutti delicati. Et anco produce qualche quantità di grani di molta bontà, per la buona qualità del terreno. Questa è terra de` confini, per amendue gli stati sendo la prima che habbino di qua da` monti li Signori Svizzeri, e la prima Chiesa c`habbi la Metropoli dì Milano, sopra il Lago, di modo che quivi comincia il Dominio della Chiesa Milanese, e finisce la Signoria de` Svizzeri.
Gode Brisago un`aria temperatíssima, e quindi è, che quella gente e` di sangue viviacissimo, e di colore bellissimo, e di corpo sanissimo, e perciò non solo le donne sono belle, ma anco gli huomini, e vivono assai.
Governasi poi questa Terra con ordine mirabile, tanto nell`uno quanto nell`altro foro. Percioche ella è distribuita a sembianza di corpo humano. Onde evvi la Terra al piano, alla qual come capo rispondono le altre dieci Terriciole come membra, che si chiainano le Coste, et a quella ricorrono, in tutti i bisogni del corpo, e dell`anima, come al suo capo essendo al piano la Chiesa Parocchiale, et il Tribunale di Giustitia. Questa è di fuochi trecento, et la maggior parte de gli huomini se ne vanno per le principali città d`Italia impiegati in diverse arti, et fatto buon acquisto de danari, se ne tornano alla patria per un poco di tempo, alla qual arrecano molto honore, et utile, essendo d`ingegni vivacissimi, et acutissimi ad adattarsi ad ogni scienza. Oltre che, sono molto risentiti, e massime nelle cose dell`honore.
Ancora si danno alle lettere, e quindi è che da Brisago sono fioriti in ogni età huomini letterati, e di molto valore. Onde in un tempo medesimo questa Terra ha havuto quattordici Procuratori, tutti degni di lodi, oltre a gli altri letterati.
Non è ancora di tralasciar, che non si dica come questo popolo s`è sempre mostrato religiosissmo, havendo con le limosine errette, e mantenute cinque Chiese, due le maggiori, cioè, la Parrocchiale, e quella di S. Maria di bellissima architettura, designata e fondata la prima dal Signor già Prete Antonio Rainaldi Rettore delle Chiese di Brisago, ornata non solo di altissimo, e bellissimo campanile, con tre campane, con horologio, ma ancora di nobilissime Ancone dipinte in Fiorenza, et altre città da famosi Pittori, con altri vaghi ornamenti, come in particolar si vede all`Altar di S. Pietro, e quel di S.Rocco de`Signori Rainaldi. E gli altri tutti sono sostentati dalle limosine non solo di quei che stanno a casa, che sono li scolari del Crocifisso, et del santissimo Sacramento, et altri, ma da quelli ancora molto più che si trovano fuori in altre città.
Dirò ancora che questo popolo elegge ogni anno tre Consoli per suo antico Privilegio, quali per osservanza de`loro statuti che s`osservano per legge, con l`assistenza del Cancelliere della communità, senza la presenza del Podestà, ogni Sabbato, e più spesso ancora secondo l`occorrenze, sedono al banco di Ragione, e sommariamente amministrano la Giustitia. Parimente con gran prudenza sono governate le cinque Chiese, perchè per Privilegio confirmato dal Beato Carlo Borromeo eleggono un Curato per lo governo di dette Chiese, che tiene un Suffraganeo, che con sollecitudine tiene unite le Scuole della dottrina Christiana, et con diligenza amministra gli altri Sacramenti.
Hora è da dire, come tra gli altri che di questa Terra sono usciti, che sono degni di fama, e lodi. E il R.P.F. Santo Riva dell`ordine di San Domenico, Dottore famoso, il qual dopo molti carichi, et officij havuti, et essercitij con molta sua lode, et anco per diffesa dell`honor di Dio ha messo più volte a pericolo la sua vita. Et hora risiede Inquisitor del Santo Officio nella Regia città di Pavia.
Degno di lode è ancora il R.P.F. Simonetta Agostiniano il qual oltre alle sue altre doti, fu anco eccellentissimo scrittore, e però molto stimato nella Corte di Roma.
Vivono ancora tre Sacerdoti nativi di questa Terra, il primo de` quali (nominato il Rilancino) essendo stato caro all`Illustrissimo Arcivescovo di Pisa per le sue nobili qualità, e fedel servitù fattagli, ha conseguito una bonissima Capellania in S.Maria del Fiore di Fiorenza. L`altro è un Reverendo della casa del Matto, qual con qualche reputatione risiede nella Terra d`Otri, giuridittione dell`Illustrissima Rep. Genovese musico eccellente. Et il terzo è il M.R. Gio. Battima Rainaldi Canonico della collegiata di Varese Dottor Teologo, c’hor seguita, la corte Romana, giovane nel vero di molta aspettatione per le degne sue qualità.
Sarebbe ancora da dire molte cose in lode di Monsig.Picotto, qual fu dalla Santa memoria del B.Carlo Borromeo, condotto nel Seminario di Milano, onde fece molto profitto, et finito i suoi studij fu fatto Teologo della Collegiata di S. Tomaso in terra amara di Milano, E molto tempo amministrò la Chiesa di S. Nazaro Pietrasanta, E finalmente morì nella Chiesa di S.Tomaso. Sarebbe ancora da raccontar di molti virtuosi di questa terra, che sono degni di lode, e vengono honorati per le loro degne qualità, e virtù, ma per non esser di troppo lunga narratione li trappassaró.
Ma non voglio già trappassare ch`io non dichi alcuna cosa degli huomini di casa Rainaldi, meritevoli di degne lodi, oltre, che in quella terra ella è la più Nobile famiglia, e di maggior nome delle altre. Onde, di quella casa non sono mancati, ne mancano huomini riguardevoli in molte professioni di virtù: Fra li quali dirò alcuna cosa del venerabile Prete Antonio Rainaldi, Fondatore della Chiesa Parrocchiale di detta Terra, che vivendo fu tenuto in gran riverenza, e consideratione. Et hora il suo corpo giace sotto l`Altare Maggiore d`essa Chiesa Parrocchiale, Essendo stato in questo respectato per la divotion del popolo, dal Beato Carlo Borromeo nelle sue visite. Ci è stato ancora un`altro Rainaldi Religioso di somma bontà, nominato Gio.Giacomo; il qual per la sua lodevole, et essemplare vita fu havuto da quel popolo in somma veneratione. Hor mi fa innanzi un`altro Rainaldi Religioso di molte lodi, nominato Giacomo, che prima fu Curato della sua patria, doppo Parrocchiano di San Protasio, e confessor del Castello di Milano, poi Canonico, e penitentiere di Lodi, Confessor di Monache e delle principali confratrie di quella città, Protonotario Apostolico, e Prelato veramente di molta portata, et estimatione. Ne mi par degno di minor lodi il venerando P.D. Giustino, di quello che meritano gli altri Reverendi Rainaldí di cui habbiamo favellato. Questo fu instruto, et allevato nel Seminario dí Milano, et ascritto nel capitolo de gli Venerandi Oblati; Ma prima haveva fatto honoratissima servitù al Reverendissimo Archinto Vescovo di Novara, E finalmente prese l`habito della congregatione de` Preti di S. Paolo decollato, Et andato che fu a Roma, accrebbe nelli studij di Filosofia, e Teologia, onde in quell`alma città fu molto amato, e stimato. Ritornato poi a Pavia in quella Regia città sostene ducento conclusioni, con molta sua lode. E nella sua Religione mostrava il suo molto valore, e specialmente nella predicatione, e nelle dispute. Ma nel più bel fiore della sua vita l’invidiosa morte ce lo tolse, e rapì da noi.
Sarebbe ancora da lodar il R. Pietro Rainaldi, che anni ventiquattro resse , e governò come Curato il suo popolo con tanta sodisfattione, e santimonia che universalmente da tutti fu pianto, et ancora lo dimandano.
Ma voglio che passiamo a quei Rainaldi che hanno havuto, e tuttavia hanno Officij seculari, ne` Tribunali, lasciando gli Religiosi in disparte. De` quali sarebbe da lodare il Sign. Lodovico che fu compiuto Notaro, e Coadiutore nell`Illustre Magistrato Straordinario dello stato di Milano. Si come ancora molte lodi si devono dare al Sig. Gio. Antonio, che poco tempo fa, la morte ce lo tolse. Questo fu molto Catolico, di vita essemplare, ornato di mirabile virtù Christiane, molto divoto, e limosiniere, conversabile, e familiare de Religiosi, e massime de` Padri Capuccini, e de Giesuati: a cui io dedicai l`Historia della Madonna del Monte sopra Varese, come a gentil`huomo de` santi costumi, e vita essemplare, e Protettor di quel sacro luogo. Questo non solo fu Notaro Imperiale della Città di Milano, ma molto favorito da i Governatori Regii dello Stato, et da altri Signori, da`quali hebbe officij, e carichi honorati. Fu ancora Secretario dell`Illustriss.Sig. Presidente del Senato Rainoldi. E Secretario dell`lllustre Magistrato straordinario, per tre gradi assendendo, e da tutti egli è sempre stato honorato, e tenuto in pregio, et venendo a morte ha lasciato fama immortale di se per lo suo buon nome, e morte beata.
Degno d`honore è parimente il Sign.Giacomo Antonio Rainaldi, il qual gode, et essercita l`officio del Sig. Gio.Antonio suo zio, assignatogli da esso in vita con Privilegio Regio.
Hora dirò alcuna cosa del Sig.Cesare, percioche a narrar tutte le sue degne qualità sarei di lunga narratione, oltre che elle sono morte al mondo. Dirò adunque solo come esso è divotissimo de` Religiosi e limosiniere, e particolarmente della nostra Religione, et nella nostra Chiesa di Milano di S. Hieronimo egli ha eretta una bellissima capella, sotto il titolo di S.Francesco, di cui esso, e tutta la sua casa vivono divotissimi, havendola adornata di vaghe, et eccellenti pitture, con stucchi, et oro riccamente; con una nobile ferrata ornata di Ottoni.
E quivi ancora ha stabilito la sua sepoltura, havendo dotato detta Capella honoratamente. Questo se ne vive molto Nobilmente, e favorito nella nostra città. Perchè oltre che egli è Cancelliere, e Secretario dell`Illustre Magistrato, et ha ver l`Officio Criminale di Varese, che essercisce per sostituto. Fu anco Cancelliere, e Secretario del Senator Pietro Monforte Spagnuolo, mentre visse. E nel medemo grado resta adesso appresso al Sig. Senatore Corrado. Fu anco Secretario del Sig. Diego Salazar mentre fu Senatore , e mentre stette Regente in Spagna nella Corte del Re Catolico. Nel qual carico ancora persevera di presente, con tanto maggior honor, e riputatione, quanto che detto Sig.Salazaro è stato essaltato dalla Maestà del Re Cacolico, al grado supremo di gran Cancellíere in questo Stato di Milano; Dignità dopo quella de Governatore la più sublime. Et in vero degnamente collocata, sendo detto Signor dotato di virtù singulari, e nel maneggio di sua carica molto destro, e prudente. Potrei di questa nobil casa et in particolar del Sig. Cesare dire molte altre cose, ma bastimi questo per brevità di quel più che si potria dire. E seguiró il mio viaggio.
In questa parte si veggono due Isolette, che già furono habitatione de` conigli, possedute altre volte da detti Signori Ruschi.
Dopo seguitando, trovasi una Terra detta Trefiume, e da quivi si camina in una Valle deserta, detta Val Cannobina, dove si sono molte Terre, e si passa in una gran Valle detta di Veggiezzo, e poi quella di Domodossola, che tutte sono dell`Illustriss.Conte Renato Borromeo.
Passato questa, Terra comincia un gran gombito del Lago, e poi vedesi la foce di un fiume che si scarica in esso, e conduce nel Lago un grandissimo numero, e quasi innumerabile quantità de legni nominati Borretti, de` quali la nostra Città se ne serve con grandissima utilità: et anco se ne serve di resegar per opera. Questo fiume si chiama la Cannobina, et ha sopra due Reseghe, e Molini.
Accedere qui alla Tavola dei Capitoli della Historia del Lago Maggiore..., Bordone e Locarni, Milano 1603
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