Onde da esso se ne cavano più di sessanta rivi d’acqua, che per canalli, e rivi, e cavi, che non solo servono per grandissimo numero de molini, e peste di riso, folle de panni, di carte, et armamenti, ma anco servono per inacquar le terre. E fra l’altre non mai a bastanza lodate da me utilità e commodo, che la gran Città di Milano riceve dal Tecino, è che nella Signoria e dominio de’ signori Torriani, la Repubblica di Milano fece far un cavo, nominato il Naviglio Grande, et tirò un ramo dell’acqua di Tecino nel detto cavo, dove fu fatto navigabile, e con le navi si conducono le robbe dal Lago Maggiore, e di terra tedesca a Milano; oltre che non si può così di leggieri raccontar il gran commodo, et utile che per vigore di questa acqua la nostra Città riceve, essendo uno inestimabile tesoro; e questo basta haver detto di questo nobilissimo fiume, per non raccontar tutte le sue degne, e giovevole qualità. E finisco con dire ch’egli deve essere coronato di palme, e creato Re de’ fiumi della nostra Italia, fuori che’l Po.

Accedere qui alla Tavola dei Capitoli della Historia del Lago Maggiore..., Bordone e Locarni, Milano 1603



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