Ma ritornando al nostro Tecino dico, ch’egli uscisse dal lago tra Cigognuola, et il borgo di Sesto. E perché anticamente egli scendeva grandemente tortuoso, e molte nave perivano, et altre pativano, però piacque a’ i re di Longobardi di far fare un taglio d’un letto diritto, per lo qual egli potesse discendere, senza impedimento, si come hora si vede. Escie adunque questo nobilissimo, e famoso fiume dal Lago tutto altiero, e pieno di bravura, e scorre per la pianura dello stato di Milano, e passa dietro alle mura (verso mezo giorno) della regia Città di Pavia, dove si vede quel ponte imperiale, che traversa questo lodatissimo fiume e scarica nel Po, di sotto da Pavia da miglia due in circa.
L’acqua di questo fiume, ella è talmente limpida a sembianza di christal di rocca, che per la sua chiarezza, ogni minima cosa, che ci sia nel fondo, ella si vede benissima, oltre che della sua rena se ne cava oro accimentato finissimo. E li sassi di questo fiume si conducono a Vinetia nelle navi; e con essi et altri componenti se ne fabricano a Murano quei lucidissimi vetri christallini. Ancora (da esso) oltre alla trutta, a’ temoli, et ad altri nobili e delicati pesci, ch’egli produce, ne proviene ancora grandissima utilità alla città di Milano, e sua diocesi, et a molte città et a’ luoghi di quei contorni.

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