Belinzona, e sua descrittione
Hora, havendo detto, che il Tecino passa a Belinzona, non mi par di trappassar ch’io non dichi, come questo luogo è antichissimo, nominatissimo, et nobilissimo, et è la chiave del passo di terra tedesca. Questo luogo ha tre forti castelli, havendo da man destra un’ altissimo monte, et alla sinistra un colle, con una fortissima muraglia, che traversa dal Castello fabricato alle radici di quel alto monte, sino al detto castello fabricato sopra il detto colle. Dal qual Lodovico detto il Moro, duca di Milano, fece tirar una muraglia grossa sette piedi, e lunga due miglia, tutta fatta di durissimi selici [= selci] per traverso della pianura, con grandissimo artificio, e non minor spesa, con le sue torri a’ luoghi convenevoli, per guardia, e fortezza di questo luogo. Et etiam fece fare una fortissima rocca a mano destra, dimandata Sasso Corbero. E tutto ciò fece fare per ritardar et interrompere l’impetto e furore de’ Svizzeri, che a’ quel tempo solevano sovente calar giù da questo lato ne’ luoghi vicini.
L’anno poi 1500 trovandosi a Novara un essercito di molti potentati, di numero di quarantacinque mille soldati, li Svizzeri dierono il duca Lodovico Sforza, detto il Moro, nelle mani de’ Francesi, onde essi presero poi Belinzona, Locarno, Lugano, et altri luoghi, e se ne fecero padroni, e rovinarono parte di detta muraglia, e parte fu rovinata dal fiume Bregno. Hor dirò che a man diritta di Tecino, per un quarto di miglio, e posto il luogo di Gordola, dal qual s’entra in una valle detta Verzasca, giurisdittione di Locarno, dalla quale uscisse un’ altro fiume, che sbocca parimente nel lago, detto Verzasca, che ha sopra un ponte, che mette spavento.
Accedere qui alla Tavola dei Capitoli della Historia del Lago Maggiore..., Bordone e Locarni, Milano 1603
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