Et prima dell’origine dove nasce il Tecino, e della sua uscita dal lago, e fine.
Volendo io descrivere del Lago Maggiore le sue degne qualità tutte veramente meritevoli d’esser sapute, è cosa ragionevole, che prima diciamo dell’origine dove nasce il Tecino, essendo quello che fa il lago, e poi nella coda escie da esso, tutto superbo e altiero.
Ma prima habbiamo da sapere che non senza gran misterio, e allegorico senso, fingono i poeti che i fiumi sono figliuoli dell’Oceano, e della terra; volendo inferire, che tutte le acque che scaturiscono dal terrestre globo derivano dal Mare. Et essendo nelle viscere, e nel ventre di questa gran madre antica dimorate per qualche spacio di tempo, quasi fanciullo che nell’alvo materno soggiorni, lasciata l’amaritudine e la salsedine nascono e scorgano fuori, aprendosi da loro stessi l’uscita, e diventando fiumi qual di picciola, e qual di larga vena, tutti corrono al Mare, dal qual hanno havuto l’origine, et è cosa reciproca, che non ha fine. E si può dire vengano dal mare i fiumi, e vanno al mare. E perciò non è da maravigliarsi se il mare per acqua infinita, che gli apportino i fiumi suoi tributarii, non mostra di crescere, perché quanta ne riceve tanta egli ne va dispensando nella gran machina della terra, per generar i fiumi.
Tra li quali uno è il Tecino, che tra i fiumi dell’Italia, dopo il Po tiene la maggioranza. Questo ha il suo principio nel monte Summa. Onde Giulio Cesare chiama questi monti Alpes summae, per la sua altezza, e difficultà di salirve. Et altri scrittori latini le dimandano Alpes Lepontinae, e queste Alpe dividono l’Italia dalle sede de’ s.ri Svizzeri, che altre volte dividevano la Diocesi di Milano. Questo altissimo monte è detto volgarmente “la montagna di S. Gottardo”, per esservi quivi fabricato una chiesa ad honor di detto santo. Da questo adunque altissimo monte ha origine il Tecino; e poco più oltre ha principio la Toce, detto il fiume della Tosa, che camina per la valle d’Ossola, et entra nel Lago Maggiore, poco di sopra da Pallanza.
Accedere qui alla Tavola dei Capitoli della Historia del Lago Maggiore..., Bordone e Locarni, Milano 1603
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