Nell’industria cotoniera si può senza tema affermare, che il Lago Maggiore primeggia in Italia; dove non v’è contrada, che in sì circoscritto territorio racchiuda tanti opificii, né in relazione alla popolazione tanta moltitudine di operai, dati a quella manifattura. In questi dintorni, la si stabilì fin dal principio del presente secolo per opera dei fratelli Ponti di Gallarate ed incontrate condizioni favorevoli al suo sviluppo, andò vieppiù svolgendosi e crescendo a tale grado,che al dì d’oggi si contano nella zona circondante il lago circa 40 stabilimenti di cotonificio, vasti di mole e ragguardevolissimi per la grande produzione.
Un incremento così costante e non mai inceppato dall’abbassamento dei diritti doganali pei prodotti esteri, né dalle crisi sorte per le guerre d`America e d`Italia, va attribuito in primo luogo al genio commerciale degli intraprenditori, che vi impiegarono senza vacillare ingenti capitali, che ebbero l`avvedutezza di attendere ad ogni miglioramento di manifattura richiesto dai tempi e dalle esigenze dei consumatori e della concorrenza, ed infine intesero sempre con amorevolezza e diligenza all`educazione e formazione di abili operai.
Aggiungasi, che la disposizione geologica dei versanti lacuali presenta molte località, dove trovasi la forza idraulica motrice necessaria in genere agli opificii, e che la terra angusta o non molto feconda porgendo alla popolazione agricola scarso lavoro o prodotto, essa invece di emigrare, accorre volontieri alle manifatture, dove le si offre un mezzo di utile occupazione e di sussistenza. Causa non ultima della floridezza dell`industria cotoniera, come dell`altre, è la diminuita spesa di costruzione ed impianto degli stabilimenti relativi, successivamente alla fabbricazione, già validamente cresciuta in paese, di macchine ed attrezzi d`ogni maniera, che a quelli si convengono.
Onde non sembrino esagerate le premesse cose, le avvaloriamo con i seguenti dati, che per l`indagine accurata con cui li abbiamo attinti ci risultano assai prossimi al vero.
Oggigiorno non vi sono meno di 200 mila fusi in movimento nelle filature di cotone dei Versanti Verbanesi; esse lavorano i fili dal N. 2 al 40 in trame e catene semplici e torte, e preste ognora ad applicare i meccanismi più perfezionati, sostengono assai bene la lotta con le manifatture straniere, specialmente Inglesi, alle quali si ricorre soltanto pei numeri più fini, che non pare si abbia interesse a produrre in paese, benchè ne sia possibile la fabbricazione e qualcuno con ardire la tenti come Oetiker e Bianchi d`Intra, che hanno esposto trame dal N. 50 all`80.
La quantità del cotone lordo, impiegato in queste filature sale a circa 6 milioni di chilogrammi e prevalendo il sistema di mescolarne diverse qualità lo si compra dalle Americhe, dalle Indie e buona parte anche dalle provincie Meridionali Italiane dove è desiderabile se ne estenda la coltura a benefizio di tutto il paese.
L`annuale prodotto in pacchi a un dipresso si calcola a N. 1.251.200, formanti in media un totale di Kil. 4.820.400 di filato. Quanto al numero degli operai dei due sessi tra quelli addetti alla filature e tessiture meccaniche negli stabilimenti, e coloro che con telaj a mano nelle proprie case tessono stoffe di cotone, per conto e coi filati delle molte case stabilite nei dintorni, lo possiamo riferire a circa 30 mila.
La tessitura del cotone procede di pari passo con la filatura e può anche dirsi, che nella nostra Zona facilmente la sopravanzi, avuto riguardo alla moltitudine di telai a mano, sparsi nelle campagne e sopra ricordati.
I tessuti ordinarii tendenti a soddisfare il maggior numero dei consumatori, formano il principal prodotto dei nostri telai, vale a dire fustagni, basini, velluti, cotonine, fodere di varie specie,
palpignani,
calicots,
piqués ecc. Però non mancano i damaschi, le coperte, i tappeti, ed altri generi di stoffe a disegni ed a più colori per mobili o vestimenta.
A meglio rischiarare il quadro che abbiamo dato, scenderemo a qualche particolare sui precipui opifici cotonieri, limitatamente ai dati, che potemmo raggranellare e con preferenza a quelli i cui prodotti comparvero al`esposizione e dal Giurì furono distinti.
Balestrini Filippo e C. produssero filati di cotone cucirino per maglie e pella tessitura in greggio e tinto. Opificio a motore idraulico in Besozzo di torcitura e candeggio per lavori in Serving e Kitting unico in Italia: operai N. 200, materia prima lavorata annualmente quintali 1200.
Müller fratelli di Maurizio esposero filati dei loro stabilimenti di Pallanza e di Trobaso da fusi 5000 ciascuno.
Cantoni Costanzo di Gallarate occupa in diversi opificii 3800 persone, lavora annualmente circa 700 mila chilogrammi di cotone, con una produzione in tessuti dell`ammontare di 4 milioni di lire.
Piantanida Luigi di Gallarate, tessitura di cotoni con 300 operai, espose tessuti rasati e basino ritorto.
Nel Penitenziario di Pallanza vi sono telaj a regolatore e 250 persone tessono chilogrammi 40 mila circa di filati all’anno. Espose pezze di stoffa di cotone e tessuti di lino.
Oeticher e Bianchi hanno filatura in Intra con 250 operai e producono circa chilogrammi 250 mila di filati.
Braendli-Wirz d`Intra inviò alla mostra parecchie coperto da letto bianche, bianco-arancie [
sic], bianco-rosse eseguite nella sua tessitura a Iacquard e furono giudicate di perfetta fattura.
Crosta A.M. di Gallarate fornì un saggio di tessuto di cotone candido con pelo, la cui specialità consiste nell`aver ottenuto varietà di disegni senza bisogni di cambio del pettine e della lissa.
Rossi Angelo di Carciago presentò ovatte di cotone bianco e colorito, soffici e ben lavorate.
Grober e C. hanno recentemente eretta in Alagna una fabbrica a motore idraulico con nuovo sistema di meccanismi, per fare tessuti elastici in seta, in cotone, ed in lana per stivaletti ed altri usi; detti elastici egregiamente eseguiti hanno fatta brillante comparsa all`esposizione.
Non lice dimenticare che Rossi Luigi di Suna ha esposto un mazzo di pianticelle del cotone, da lui coltivato in paese, riuscito di qualità non ispregevole.
Ricorderemo, fra i molti, i grandiosi stabilimenti di filatura di cotone di:
Cobianchi Pietro e Figlio a Trobaso presso Intra, di fusi 16 mila.
Guidotti e Pariani a Gravellona, di fusi 15 mila.
Vanzina fratelli e C. ad Arona e Lesa, di fusi 7 mila.
Taglioni fratelli ad Intra, di fusi 6 mila.
Müller fratelli a Pallanza, di fusi 5 mila.
Cobianchi Pietro e figlio a Intra, di fusi 8 mila ecc. ecc. ecc.
Medaglia d’argento dorato
Balestrini Filippo e C. di Besozzo, per l`introduzione in Italia dei filati ritorti per cucire ad uso Inglese e di perfetto imbiancamento.
Müller fratelli di Maurizio d`Intra, per la bellezza dei loro filati.
Cantoni Costanzo di Gallarate, pei velluti ed altri tessuti di cotone e per la preparazione in genere.
Medaglia d`argento
Braendli Wirz d`Intra, per coperte di buona fattura e grazioso disegno.
Medaglia di bronzo
Grober F. e C. di Alagna, per l`introduzione e fabbricazione di elastici in seta, lana e cotone.
Crosta A.M. di Gallarate, per piqués ad uso inglese.
Steirer Giorgio d`Intra, per i suoi tessuti di cotone ad uso Orleans.
Sutermeister Carlo d`Intra, per le stoffe e filati tinti.
Menzione onorevole
Rossi Angelo di Carciago, per le ovatte.
- A Cura di:
- [Giuseppe Passera]
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