STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Denominazione:
Cittiglio
Breve Abstract:
Giovanni Giuseppe Vagliano, Le rive del Verbano 1710: la descrizione di Cittiglio
Abstract:
Citiglio
Capo XXXIII

Questa è una terra silvestre in forma più di romitorio che di dimestica abitazione. A mano diritta entrando nella valle, dopo un ponte moderno, alzato, e sostenuto da pietre vive quadrate di nobile artifizio, opera con dispendio riguardevole di casa Luvina, originaria del luogo, su cui sembra, s’invitino le grazie a diporto ne’ tempi canicolati, co’ doppi sedili per trattenersi nobile schiera di persone onorate, si passa all’abitazione di que’ signori, ne’ quali trionfando il tratto nobile, la carità, e la generosa inclinazione all’ospitalità, tanto de’ poveri, quanto de’ ricchi, non passa giorno, che le loro tavole, non restino imbandite all’amore de’ prossimi.
Di questi signori, non si ritrovano di presente che il padre don Teodosio della Congregazione di S. Paolo per una parte, per l’altra il sig. dottore Carlo Francesco, i quali attendendo all’opere di virtù, immortalano anco viventi i loro nomi, venerati da chi ha fortuna di conoscerli.
Su la mano sinistra di detta terra sta eretto alto tempio sontuoso, dedicato alla Gran Madre di Dio Nostra Signora. La struttura è d’ordine dorico, vi son in esso alcune capelle co’ fregi alla grande; e molto ricca d’addobbamenti è la detta chiesa, la quale con le ancone medesime è stata fabbricata per la maggior parte a spese de’ detti signori Luvini, come ultimamente si è alzato nobile portico avanti le porte d’essa, su le volte sostenute da alti colonnati di marmo.
Hanno anche con nobile idea questi signori appianata ampia piazza in quadro cinta da alte mura, che serve d’anfiteatro alla venerabile struttura d’essa chiesa; tutto a conto della divota generosità de’ medesimi verso la B.V.
Passando poi avanti si ritrova Brenta, d’indi Gemonio con una riguardevole parochiale, sì per la struttura d’essa, come per li fregi che la fanno risplendere. In prospetto dell’altar maggiore v’è il monte Calvario, e sopra d’esso la deposizione dalla Croce del Corpo di Cristo Signor Nostro con molte statue al naturale, che ci ricordano il doloroso termine del mistero di nostra redenzione.
Questa chiesa viene al presente governata dal sig. Andrea Salvini rettore d’essa, il quale col suo zelo, e buon’ esempio invita al bene l’anime di sua cura, e le vicine.
Capo di questa valle è Cuvio; il feudo d’essa è di casa Cotta, ora posseduto dal sig. Pietro Cotta cavaliere nobilissimo, il cui ceppo tiene sue radici nel sangue di que’ Cotta prencipi romani, tra quali vi fu quel Lucio, così nominato nell’Istorie antiche, che morì nel secolo passato in Milano, sì ricco di virtù morali, da me conosciuto, che facea specchio alla nobiltà milanese.
V’è in questa valle la nobile casa Porta, divisa in più colonnati, tra quali fu negli anni passati il sig. Carlo Gerolamo Porta dottore d’ambe le leggi, ed il sig. Gio. Angelo suo fratello, che furono figli d’un grande padre, il quale con vita placida e quieta seppe profittare di sua onesta industria, e di più farsi amare da tutti con una rendita annua di sua casa più ricca di scudi quattromila. Lasciò esso sig. dottore erede universale il sig. Giovanni suo figlio, che attendendo alli studi nelle università più famose d’Italia, si spera riuscirà cavaliere vivace, e buon cattolico, ammaestrato, e custodito da’ padri della Compagnia di Giesù ne’ loro collegi de’ nobili.
V’è il sig. capitano Porta, il sig. Gio. Battista, i figli del fu sig. Simone, e tutta questa schiera di persone sono benestanti.
Come s’è detto di sopra, capo di questa valle e pieve è Cuvio, sotto cui vi sono le seguenti terre, Comaggio, Caveglio, Cavona, Ranzo, Cantavria, Maciago, Beden, Ferera, Cassano, Duno, Bufalora, Vergobio, Argomegia, Zuigno, Casale, Brenta, Citiglio, Vare, Caravato, Gemonio, Accio, Orino, Cabiellio, e Brinzo.
Questa amena valle, deliziosa, e grande nel mezzo d’alti monti, vien governata nello spirituale da monsignor vescovo di Como, nel temporale, come s’è detto, da casa Cotta.
A Cura di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]

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Magazzeno Storico Verbanese

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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