STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Denominazione:
Verbania, loc. Pallanza, Chiesa di San Remigio
Breve Abstract:
1617 nov 18, Visita pastorale del cardinale Taverna, vescovo di Novara, alla Chiesa di San Remigio
Abstract:

Visitò la chiesa di S. Remigio sul monte della Castagnola posta nei confini parrocchiali di S. Leonardo del borgo di Pallanza, fabbricata ad oriente, pavimentata e consacrata, come fu detto.
Si dice che fosse un tempo la parrocchiale del borgo di Pallanza.
Ad essa si discende per due gradini, e consta di due navate a volta, delle quali quella verso mezzogiorno è bassa.
Pareti rozze e da intonacare.
Pavimento conveniente.
Numerose finestre lunghe e strette sebbene convenienti, eccetto una vicino all’altare dalla parte meridionale di forma quadrata, che è chiusa da inferriata e munita di vetri.
In fondo alla navata principale sotto l’emiciclo vi è l’altare, al quale si sale per quattro gradini compresa la predella, che è composta da un gradino, al prescritto e sufficientemente ornato, separato da cancelli di legno.
La mensa dell’altare non è coperta di tavole, e la pietra sacra troppo sprofondata e troppo vicina al frontespizio dell’altare.
Vi è un legato a detto altare dell’ora fu Gerolamo Appiano
[vedasi l`epigrafe di Gerolamo Appiani esistente in questa chiesa] di una messa quotidiana e di mantenere l’olio alla lampada davanti al detto altare ogni sabato nel vespro e tutti i giorni festivi e di far fare una inferriata al podio esistente fuori dalla chiesa stessa come consta dall’atto rogato dal sig. Luigi Appiano notaio di Pallanza nell’anno 1608 il giorno 18 dicembre.
Il suddetto legato si raccomanda l’esecuzione ma non fu mai eseguito.
Inoltre una messa nei giorni festivi per legato del fu Giovanni Battista Minoleto già custode della stessa chiesa, per il quale obbligò all’annuo fitto di 49 lire un censo di cui fu fideiussore Giovanni Battista Innocenzo del luogo di Pallanza come consta dall’atto rogato dal sig. Flamino Bianchino notaio di Pallanza nell’anno… il quale Bianchino fece anche il rogito del testamento fatto dal soprascritto custode nell’anno 1615 il giorno 20 giugno.
Niente del detto legato fu eseguito.
Inoltre un legato di 3 lire all’anno a servizio della chiesa lasciato dal sacerdote Antonio Renatto come da testamento ricevuto dal sacerdote Giacomo Silva notaio apostolico cappellano di S. Maria di Egro nell’anno 1594 il giorno 5 marzo.
All’interno dei cancelli dell’altare nel lato dell’evangelio vi è una lapide marmorea sulla quale vi è un’antica iscrizione che a fatica si può capire, il cui contenuto è nella visita fatta nel 1595 dal Rev.mo Carlo
[Bascapè].
Il crocifisso sopra l’altare non è coperto da alcun velo.
Nel mezzo della navata principale vi è un sepolcro con un solo sigillo.
Campanile all’estero della chiesa che è accessibile per una porta dalla stessa chiesa con due campane.
All’interno dei cancelli dell’altare a mezzogiorno vi è un emiciclo che ora serve come sacrestia, nel quale è posta un cassa dove si conservano le sacre suppellettili con il calice senza borsa. Si desidera un armadio per le suppellettili sacre.
Sacre suppellettili confacenti, e riconosciute come nella nota esibita segnata B
[si veda la scheda in Loca con la consegna fatta nel 1616 dall`eremita fra Bernardino].
Davanti alla porta vi è un vestibolo e sopra di quello una stanza dove abita il custode della stessa chiesa alla quale si accede per una scala di legno all’interno della chiesa stessa.
La chiesa è di qualche devozione e in quella pendono alcuni voti e la cura delle elemosine è ora tenuta da Giovanni Giacomo Pizardo figlio del sig.r Guglielmo del luogo di Pallanza.
Il custode della chiesa è Francesco Balino del fu Giovanni di Carobbio nella diocesi milanese terziario dell’ordine di S. Francesco, d’età d’anni 40.
Vestì l’abito del terz’ordine nell’anno 1607., come consta dalla fede fatta da fra Bernardino Obicino dell’ordine di S. Francesco, che fece e diede l’abito al soprascritto Balino.
Servì per alcuni anni ai frati riformati e dalla quaresima scorsa dell’anno presente si portò a questa chiesa.
Non ottenne nessuna autorizzazione ad abitare e servire nella presente chiesa.
Non fa alcun lavoro se non questuare le elemosine e recita ogni giorno il rosario.
Confessa i peccati una volta al mese o ogni quindici giorni dai frati di S. Bernardino.
Ha buona fama presso il popolo.
Vi è nella detta chiesa una reliquia senza nome trovata nell’altare demolito esistente in detta chiesa da portare alla parrocchiale con le altre reliquie.

Traduzione dal latino


Fonti Archivistiche
Archivio Storico Diocesano di Novara (ASDNo), Visite Pastorali, Tomo 87.
A Cura di:
   [Sergio Monferrini]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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