Franco Rognoni in Officina
Franco Rognoni in officina
Dall’11 marzo al 15 aprile 2006
Galleria OfficinaArte, Magliaso - CH.
Esposizione di opere di Franco Rognoni Alla Galleria OfficinaArte di Magliaso.
Le ragioni di Flavia
Angelo Franco Aschei dapprima e poi Mariuccia Noè Rognoni,
luglio 2005, mi hanno dato l’opportunità di approdare a un
progetto espositivo per l’artista Franco Rognoni. La mia è
stata una decisione quasi immediata, poiché i criteri che
sostengono l’attività di OfficinaArte, dal 1992, sono appunto qualità e autenticità della persona/artista.
Dal corpus delle 40 carte in mio possesso, ne ho incorniciate 30 dalle quali emergono persone/personaggi (osservatori, musicisti, passanti, commensali) e impressioni (sonore, tragiche, ritmate) infine qualche paesaggio. Accanto
alle carte compaiono 12 tele dal 1952 al ’72, non incorniciate per
creare nuclei d’indagine su un tema, soste silenziose, emozioni…
Franco Rognoni mette su carta tutto quanto vive, sperimenta,
incontra, sogna, soffre. Entrare in questa ottica è il nocciolo della mostra e della sua impostazione. Da questa base,
le riflessioni.
Non sono io a dirlo ma quanti hanno esposto, parlato, danzato,
recitato in qualità di artista in Officina: lo spazio crea valore aggiunto. Perciò la costruzione finale della mostra, i
suoi ritmi, la lettura particolare delle opere, l’entrata speciale nel cuore dei lavori: nasce “un Rognoni nuovo”, un
tassello complementare ma non secondario a quanto già il pittore ha mostrato di sé finora. Piace concludere che le carte,
che amo particolarmente, hanno per me una verità maggiore che
non le opere su tela, le non carte.
Flavia Zanetti
FRANCO ROGNONI in OFFICINA
si propone d’indirizzare il visitatore a una riflessione sul varcare alcune frontiere che abbiamo dentro di noi, che a volte temiamo o ne veniamo attratti. La “frontiera” come soglia verso l’individuo più autentico.
Grenzϋberschreitungen: questo concetto in verità è gia stato scritto, a proposito di Hermann Hesse. Se l’abbiamo ripreso, è per dimostrare senza tante parole che la pittura/scrittura di Franco Rognoni corrisponde appunto a un pensiero e, come tale, fa pensare.
In Officina assistiamo, nelle “carte”, al progresso dei discours di Rognoni, partecipiamo al parto dell’artista. Ci sono poi le “non carte”: opere definite, dove ciò che era in nuce si è compiutamente espresso, ma non si è negato.
Nuces relinquere, oggi “smettere di giocare alle noci” ovvero non essere più bambini, rimane così contraddetto: visibile e intelligibile, nell’arte di Franco Rognoni, permangono “in officina”.
Niente di memorabile, se non la luna in cielo.
Angelo Franco Aschei
Nato a Milano nel 1913, Rognoni collabora fin da giovane come disegnatore a importanti riviste e
quotidiani. La sua formazione è influenzata da artisti
come Sironi, De Pisis e Modigliani, mentre la
passione per i libri lo avvicina alle soluzioni grafiche
e pittoriche dell’Espressionismo tedesco. Luino lo
accoglie durante la guerra e qui la sua produzione si
arricchisce d’incisioni e illustrazioni. La sua
eccezionale abilità artistica lo porta, negli anni successivi, a creare scenografie e costumi alla Piccola
Scala e a La Fenice di Venezia. L’universo di
Rognoni trae ispirazione dal mondo omerico e
classico, dalle storie medievali, dal Cinquecento, dal
Seicento barocco, dalla Bibbia e dalla contemporaneità.
L’artista è scomparso a Milano l’11 marzo 1999
e riposa nel camposanto di Luino.
Evento realizzato con il supporto di
REGIO INSUBRICA
REGIONE MALCANTONE
PROVINCIA DI VARESE
COMUNE DI MAGLIASO
CITTÀ DI VARESE
COMUNITÀ MONTANA VALLI DEL LUINESE
COMUNE DI MACCAGNO
BANCA RAIFFEISEN DELLA MAGLIASINA
L’ECO DEL VARESOTTO
PERCENTO CULTURALE MIGROS
Documentaz.