STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Mazzucchi, Francesco
Descrizione Personaggio:
pittore
Luogo e Data di Nascita:
S. Angelo Lomellina,  1896 (...)
Luogo e Data di Morte:
Vigevano,  1967 (...)
Testo completo:
Nato nel 1896 a Sant’Angelo Lomellina, da Teodoro e Filomena Beccaria, fin dalla giovinezza manifesta interesse per il disegno; uno zio emigrato in Argentina lo chiama presso di sé verso i primi anni del secondo decennio del Novecento, consentendogli di studiare all’Accademia di Belle Arti di Buenos Aires, dove ha come insegnante il pittore Pio Collivadino. In Argentina il Mazzucchi rimane però poco tempo; rientra in Italia e partecipa al primo conflitto mondiale, dove combatte sull’Isonzo. Terminata la guerra, s’iscrive all’Accademia di Brera di Milano, sotto la guida del maestro Ambrogio Alciati, la cui arte ha (specie per la scelta dei soggetti da rappresentare) un chiaro ascendente nell’allievo. La ritrattistica e il paesaggio sono infatti tematiche che passano dall’Alciati alla produzione artistica del Mazzucchi, insieme con le nature morte e le raffigurazioni di animali. L’opera del pittore lomellino presenta robusti modi espressivi, con riferimenti realisti e alle volte con un’impronta verso un impressionismo pacato. Gli affreschi con argomenti storico-religiosi occupano un importante spazio nella sua produzione artistica; denotano un certo accademismo nella composizione, ma anche sicura padronanza nel disegno e nella proposizione di una gamma coloristica capace di rendere brillanti e luminosi i lavori; sono proprio i colori ad infondere luce a tutto il dipinto, insieme all’uso del chiaroscuro, ora morbido, ora più netto. L’artista utilizza queste variazioni per dar risalto alle superfici, conferendo maggior plasticità e movimento all’insieme; nei paesaggi, ritratti e nature morte, invece, il profilo è talora volutamente approssimativo; i colori sono pieni e corposi, ma non brillanti, per cogliere particolari atmosfere e suggestioni. La pittura del Mazzucchi è immediata e di semplice lettura, ma ha presa immediata sulle emozioni e infonde serenità e calma. Il Mazzucchi è artista legato intimamente alla sua Lomellina dove visse sempre, prima a S. Angelo Lomellina e – dopo il matrimonio, escludendo un breve periodo a Mortara – a Vigevano). Qui giunse negli anni Trenta, dopo il matrimonio con Giovanna Cattaneo; collaborò subito con vari artisti locali: Carlo e Luigi Bocca, Emilio Galli, Casimiro Ottone; in quel torno di tempo iniziò la sua opera presso i Padri Cappuccini di Vigevano, compiendo un ciclo d’affreschi tra i più sentiti della sua carriera artistica. Nel 1939 si trasferisce in Libia, risiedendo presso il fratello per cercare nuove opportunità lavorative. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, il Mazzucchi ritorna in Italia, e nel ‘41 è ancora richiesto dai Padri Cappuccini di Vigevano con la realizzazione, fra l’altro, dell’ancona dell’altar maggiore (con una ‘Sacra Famiglia’ ispirata a quella del Murillo), un dipinto con la Madonna, san Francesco e santa Chiara nel coro della chiesa; in essa sovrastano però gli affreschi eseguiti nel 1956 nella cappella ‘dei Fratini’, con immagini legate alla vita di san Francesco, fra cui ‘la Madonna divina Pastora’, la ‘predica agli uccelli’ e altre ancora: tutte immagini di grande forza luministica e notevole vigore espressivo. Subito dopo aver eseguito i dipinti per chiesa del Sacro Cuore a Novara, il Mazzucchi esegue nella chiesa di S. Giorgio a Cannero un ciclo d’affreschi con scene sacre, la cui genesi è possibile conoscere grazie alla corrispondenza epistolare intercorsa in quel torno di tempo fra il Mazzucchi e don Giovanni Battista Anchisi. Nel gennaio del 1950 l’artista sottopose all’attenzione del parroco e della commissione incaricata di scegliere i bozzetti ad acquerello e pastello del progetto pittorico predisposto; chiese poi la sistemazione di un ponteggio e l’aiuto di un giovane di bottega per l’esecuzione dei lavori. Gli affreschi della parrocchiale furono terminati e datati a pittura verso la fine del 1950; essi sono imponenti e nel più esplicito stile del Mazzucchi: l’impostazione è teatrale, le figure ben delineate, il chiaroscuro sapiente, per dare plasticità e dinamismo alle immagini, i colori brillanti e luminosi. Per l’impegno l’artista ricette un compenso di 1.350mila lire; nella cifra furono comprese anche le ottantamila lire per gli affreschi eseguiti nell’oratorio di S. Rocco. Dopo un’intensa esistenza e una proficua carriera professionale si spense a Vigevano nel 1967. Le sue opere sono conservate in chiese del Piemonte e della Lombardia e in collezioni private e pubbliche. Fra queste ultime un’opera del pittore, donata dalla famiglia Mazzucchi nel 1982, si trova nella Pinacoteca Civica di Vigevano.

Autore:
[Valerio Cirio]
A Cura di:
   [Valerio Cirio]
e con modifiche e integrazioni di:
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Magazzeno Storico Verbanese

A tutti gli amici e studiosi che nel tempo avete condiviso o vi siete interessa alle attività della Associazione Magazzeno Storico Verbanese, dobbiamo purtroppo comunicare che in seguito alla prematura scomparsa di Alessandro Pisoni, la Associazione stessa, di cui Alessandro era fondatore e anima, non è più in grado di proseguire nella sua missione e pertanto termina la sua attività.

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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