«Vescovo di Lodi, erasi unito al celebre cardinale di Sion, Matteo Scheiner, il quale a nome della Santa Lega, promossa e diretta da Giulio II, aveva alla testa degli Svizzeri invaso lo Stato di Milano.
Entrò egli in questa città il giorno 20 giugno 1512, come
luogotenente del proprio cugino Massimiliano, acclamato duca dal popolo, e poco appresso il papa assolveva i Milanesi dall`interdetto in cui erano involontariamente incorsi coll`accogliere i cardinali suoi nemici. Il vescovo di Lodi durò in carica sinché il giovane duca fece, nel giorno 29 dicembre 1512, il suo solenne ingresso con tale una pompa da illudere i cittadini sul deplorabile stato delle cose, unitamente al porporato capitano degli Svizzeri, il quale, avendolo portato al trono, credevasi in diritto di assumere le parti di suo protettore ed arbitro nostro. Ancora fanciullo a 21 anni, Massimiliano Sforza mostravasi veramente incapace a reggere da sé, e di duca non serbava che il titolo ed i proventi.
Alle soverchie esigenze di quanti l`attorniavano debolmente cedeva; epperò al cardinale di Sion donò la città di Vigevano, a Gerolamo Morone la contea di Lecco e ad Oldrado Lampugnano la terra di Rivolta e la Gera d`Adda, e così via via metteva mano a tutto e scioperatamente sprecava, onde sempre più accelerava colla propria la rovina di un paese già cotanto afflitto per lunga serie di mali. Gli Svizzeri alla loro venuta non avevano mancato di profittare della confusione e sfasciamento del governo coll`occupare i tre baliaggi di Lugano, Locarno e Mendrisio, mentre i Grigioni eransi impadroniti di Chiavenna, Bormio e della Valtellina. Sovratutto poi il cardinale di Sion, chiamato da alcuni storici il cardinale Sedunense, tanto dispoticamente usava del potere che, non pago d`attirare tutto a sé, non ebbe riguardo nemmeno alla parentela che il vescovo di Lodi aveva col duca. Sospettando di lui, ardì farlo sottoporre ad aspra tortura e il tenne prigione, sinché, risultando innocente, lo sventurato vescovo fu tradotto in Germania, donde passò a Roma.
Intanto Francesco I, già duca d`Angoulème, giungeva al trono di Francia, e profittando della pace conchiusa dal suo predecessore poco prima di morire a Blois, adunava un fortissimo esercito e per recondito calle, additato dal Trivulzio fra l`Alpi Cozie e marittime, sorprendeva i nostri alle falde del Monginevro e colla decisiva battaglia di Marignano (14 settembre 1515) tutta recavasi in pugno la Lombardia. Non oppose resistenza l`imbelle duca, e per opera di Giovanni Gonzaga e di Gerolamo Morone cedette ai 4 ottobre 1515 il castello di Milano; non curò il benessere de` sudditi devoti, ma solo intese ad assicurarsi un ritiro e una pensione in Francia, mentre il cavalleresco monarca di quel paese entrava il dì 16 nella sua capitale fra i soliti applausi della moltitudine. Vi si trattenne questi fino ai primi dell`anno successivo e vi ristabilì non solo il senato e quanto erasi già prima statuito dal monarca suo predecessore, ma coll`umano suo procedere, seppe nei nuovi soggetti indurre la speranza di un lieto avvenire».
Fonti Bibliografiche:
D. Muoni,
Collezione d`autografi di famiglie sovrane. Celebrità politiche, militari, ecclesiastiche, scientifiche, letterarie ed artistiche, illustrata con cenni biografici, documenti, fac-simili, ritratti, monete di alcuni Stati italiani, Milano, Francesco Colombo librajo-editore, 1859, pp. 11-12.
- Autore:
- [Damiano Muoni]
- A Cura di:
- [Roberto Bellosta]
La scheda che stai visualizzando è visibile GRATUITAMENTE.
Magazzeno Storico Verbanese
A tutti gli amici e studiosi
che nel tempo avete condiviso o vi siete interessati alle attività della Associazione Magazzeno Storico
Verbanese, dobbiamo purtroppo comunicare che in seguito alla prematura scomparsa di Alessandro Pisoni,
la Associazione stessa, di cui Alessandro era fondatore e anima, non è più in grado di proseguire nella
sua missione e pertanto termina la sua attività.
Leggi di più
Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
Leggi la biografia