PERELLI ANTONIO
È nativo d`lntra, dove ancora sussiste questo casato. Abbracciò lo stato ecclesiastico e fatto prete venne mandato da prima in qualità di vice curato e poscia di parroco sino dall`anno 1808 nell`Isola Superiore, dove rimase pel corso di circa sessantacinque anni, nei quali potè dire di aver veduta nascere e di aver battezzata colle proprie mani quasi tutta quella popolazione. La sua vita non ha nulla di straordinario: ma l`amore schietto e sincero che seppe guadagnarsi di tutti quegli isolani, e la venerazione e il rispetto in che era tenuto da ognuno, ci sono prova della bontà grande dell`animo suo, del suo zelo pel bene delle anime alla sua cura affidate e della sua vita irreprensibile; e queste anche bastano per riputarlo un vero benefattore di quella popolazione, e meritevole, come tale, di essere qui ricordato. Che poi in questo mio giudizio non sia stato tratto in errore dalla personale conoscenza che avea di lui, n`è argomento il fatto seguente.
Il Perelli non aveva mai lasciato nel lungo corso del suo pastoral ministero di pascere il suo gregge della divina parola, ed anche nell`estrema vecchiaia seguiva questo lodevol costume; quando un giorno dall`altare, sul quale celebrava il santo sacrificio, volgendosi, com`era solito, per parlare al popolo ed esporgli il vangelo, che correva in quella domenica, si vide mancargli a un tratto la memoria. Diede allora in uno scoppio di pianto, e quando si fu alquanto rimesso in calma, si fece in quella vece ad avvertirlo, com`egli accorgendosi di non essere omai più in grado di compiere il suo dovere, si sentiva obbligato in coscienza, avvegnaché con suo grande dolore, di abbandonare ad altri la cura. A questo annunzio tutto il popolo pianse con lui e, terminata la messa, i principali dell`Isola convennero alla sua casa per manifestargli, che tutta la popolazione era sommamente addolorata di questa sua improvvisa risoluzione, né poteva per alcun modo patire, ch`egli si distaccasse da lei, mentre era disposta di sostenere col proprio, ripartendosi la spesa tra le famiglie, quel sacerdote qualunque che il Vescovo le destinasse a fungere le sue veci, fino a che fosse piaciuto a Dio di lasciarlo in vita tra loro.
Alla promessa seguì il fatto, e il buon vecchio, il quale aveva ricusato già molto tempo innanzi e in varie occasioni cospicue parrocchie, nonché ultimamente gli inviti de` suoi parenti, che lo bramavano in patria, per rimanere col diletto suo gregge, quivi chiuse in pace gli occhi a questa vita mortale il giorno 22 dicembre del 1872 nel compianto di tutto un popolo, che lo venerava ed amava qual padre. Questo è il più bell`elogio, che possa meritare un pastore d`anime su questa terra. I suoi funerali furono splendidissimi pel concorso di tutte le popolazioni del Chignolo e di tutto il clero del Vicariato. La famiglia Zanetti poi coronò l`opera concedendo che la sua salma fosse riposta nella propria tomba gentilizia.
- Autore:
- [Vincenzo De Vit]
- A Cura di:
- [Anna Elena Galli]
- e con modifiche e integrazioni di:
- [Gioacchino Civelli]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
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Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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