STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Lanzetti, Filippo Giuseppe Pietro
Descrizione Personaggio:
Ombrellaio emigrante a Genova, Messina, Roma, Buenos Aires, Montevideo.
Luogo e Data di Nascita:
Lesa,  1850 feb 14
Luogo e Data di Morte:
Milano, Ospedale Maggiore,  1917 gen 01
Testo completo:
Filippo Lanzetti era figlio di Felice Maria Lanzetti (1809-1864; sindaco di Comnago 1854-1864) e di Luigia Evandilia Prejalmini.
Cresciuto a Comnago, si recò probabilmente da giovane dal cognato Giovanni Pastore (originario di Magognino, ombrellaio anch`egli, marito della sorella maggiore Caterina) a Genova, dove aveva un negozio d`ombrelli. Filippo, tuttavia, non trovò la giusta intesa col cognato, così tempo dopo, a Messina, aprì a sua volta un negozio di ombrelli con suo fratello Luigi.
Dopo la morte prematura di Luigi (1879) probabilmente lasciò la Sicilia per ritornare a casa. Dal 1884 al 1886 cercò fortuna a Roma (risiedette a piazza Capranica Nr. 93), ma anche qui gli affari andarono modestamente. Pensò probabilmente di sposarsi, ma non vi riuscì e restò celibe.
Dal 1886 al 1895 fece ritorno a casa ed ai suoi affetti. In questo periodo morirono sia lamadre Luigia Evandilia (1891) che la sorella Adelaide nel 1893 (dopo il suo nono parto).
Nel 1895 emigrò a Buenos Aires: lavorò nel negozio d`un certo Gianotti (compatriota originario del Vergante anche lui) e lo seguì a Montevideo, ma gli affari non ebbero l`esito sperato. In una lettera alla sorella Martina, Filippo si lamentava di non aver percepito il salario da ben un anno. Decise così di mettersi in proprio, ma la situazione non mutò.
Affezionato a sua sorella Martina (maestra), le scriveva regolarmente: argomento primario nelle sue lettere è il sogno di fare una grande fortuna, ma scorrendo le pagine di questa intensa corrispondenza si avverte la preoccpazione per la sua salute, per la mancanza di mezzi economici, la nostalgia per la patria, la paura di non ricevere il dovuto dall`eredità paterna e notizie dal paese. Non vi sono cenni della sua vita privata, né delle sue inclinazioni politihe. Sognava di vivere insieme con sua sorella Martina ed il fratello Natale, di incominciare un nuovo commercio dopo il suo ritorno in Italia.
Dopo aver venduto il suo negozio al figlio d`un certo Giovanni Delgrande (ombrellaio a Genova) ritornò a Comnago nel 1902. La sorella Martina gli avrebbe dovuto mandare il danaro per il viaggio di ritorno, ma ”Zio Lip”, come era affettuosamente chiamato da nipoti e pronipoti, era deluso ed insoddisfatto della vita nel paese nativo.
Di statura piccola, si comportava da signore, tuttavia non riuscì più ad addattarsi alla vita d`un piccolo paese di campagna. Si dice che provò a fare commercio di legnami.
Morì il 1 gennaio 1917 nel Ospedale Maggiore di Milano.
Su disposizione di suo nipote, don Felice Rodi, i suoi resti mortali, nel 1928, furono trasferiti dal cimitero di Musocco a Comnago: le spese del trasferimento ammontavano a 739.60 Lire, tutte le quietanze sono conservate.



Fonti archivistiche:
Raccolta Documentale Kaelin, Lettere di Filippo Lanzetti a sua sorella (1884 - 1901)

Molte notizie qui riferite si devono alla tradizione orale ed ai ricordi di famiglia.

Autore:
[Mario Kaelin]
e con modifiche e integrazioni di:
   [Anna Elena Galli]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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