STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Gilardi, Carlo Bartolomeo
Descrizione Personaggio:
Sacerdote e letterato
Luogo e Data di Nascita:
Locarno,  1798 dic 23
Luogo e Data di Morte:
Stresa,  1857 ott 11
Testo completo:
Di antica e nobile famiglia Locarnese, nacque Carlo Bartolomeo Gilardi in Locarno il 23 dicembro 1798. Antonio.era il nome del padre. Angelina De Orelli chiamavasi la madre. Si avviò per tempo alla carriera ecclesiastica studiando in patria grammatica, belle lettere e filosofia.
Nel 1818 entra nel seminario di Como pel corso teologico, e vi fu ordinato sacerdote il 22 settembre 1821. Egli aveva dato tali prove di sé durante questo tempo, che il Vescovo lo destinò subito parroco in Berzona nella valle di Onsernone. Ma per la morte del padre suo, avvenuta il 7 novembre dello stesso anno, ritornò coll’annuenza del proprio vescovo, in patria a conforto della madre. Quivi si dedicò con amore all`insegnamento della gioventù incominciando dai priori rudimenti della grammatica sino alla stessa teologia, e senza omettere, quando poteva, di assistere nei tribunali di penilenza alle confessioni sacramentali, massime nei di festivi.
Coltivava in pari tempo anche la poesia, e riuscì eccellente nella bernesca, come cel mostrano non pochi suoi componimenti, che ci lasciò manoscritti. La stima che si era procacciata appo ognuno per le sue virtù, e in ispezialtà appo i superiori ecclesiastici gli valse i maggiori onori, che alcuno potesse mai sperare di conseguire in patria e nello stato da lui assunto; poichè nel 1826 fu fatto canonico di quell`insigne collegiala, e l’anno appresso (1827) vicario foraneo nell`Alla Val Maggia e Lovizzara, e nel 1828 ebbe nel medesimo capitolo la prebenda teologale. Finalmente sua eccellenza Carlo Romano vescovo di Como recandosi l’anno 1834 alla visita della sua diocesi volle seco il Gilardi in qualità di convisitatore.
In quest`anno medesimo ebbe il dolore di perdere la madre; ed egli che anelava da gran tempo a maggior perfezione di vita, trovandosi cosi sciolto da un vincolo, che lanto poteva sul di lui cuore, chiese ed ottenne di essere ammesso quale novizio dell`Istituto della Carità, alcuni anni innanzi fondato dall`ab. Antonio Rosmini.
Giunse pertanto a Stresa il 17 ottobre di quell`anno e col 1 novembre fu ammesso al Novizialo, che trovavasi allora, came pur di presente, presso Domodossola sopra un colle detto il Monte Calvario.
Compiuto il noviziato e fatta la professione dei voti religiosi, il Gilardi fu nominato il 2 novembre 1839 segretario generale dei medesimo Istituto, e nel 1844 procurator generale. Della quale carica fu sempre confermato finché visse, anche dal successore di A. Rosmini, il p. Giovanni Battista Pagani, con decreto del 24 luglio 1855, e l`anno appresso direttore spirituale delle Suore dei medesimo Istituto. Durante questo periodo di tempo egli fu mandato tre volte a Roma per affari dell`Ordine, cioé negli anni 1839, 1844 e 1848, ed impiegato più volte nelle sacre missioni in diverse parrocchie dell`Ossola, ed alle donne nelle carceri di Pallanza, e nel dettare gli esercizi spirituali nei collegi e seminari di Novara, di Gozzano, di Varallo e di Susa. Ma la sua salute per tante opere di carità da lui esercitate si era già logorata di molto, allorché nel decembre dell`anno 1856 fu colto da grave malatlia, che lo trasse lentamente al sepolcro.
Morì il dì 11 ottobre det 1857, e fu sepolto nel cimitero di Stresa nel tumulo designato pei sacerdoti.
Fu il Gilardi uomo di grande orazione, e di grande umiltà, tanto piu bella in lui, in quanto che fu congiunta a non comune dottrina e in un ingegno pronto e vivace, qual era il suo.
Egli é autore di varie opere parte rimaste inedite, parte pubblicate per le stampe. Appartengono alle prime le sue Istituzioni di Etica generale, scritte in latino, e la traduzione in latino dei tre libri della Coscienza morale di Antonio Rosmini , ch`egli aveva incominciata sino dal gennaro dei 1844, oltre a molte prediche, discorsi ed elogi di vario genere, esercizii e meditazioni. Delle seconde darò qui intero il catalogo: saranno questo in pari tempo la piu bella prova di quanto ho di lui asserito:
1. Analisi dello osservazioni sul progetto di legge solloposto al gran Consiglio dei Canton Ticino intorno alla censura della stampa di un canonico Locarnese. Lugano, 1827, Veladini, in 8.°
2. Orazione recitata da Carlo Gilardi sacerdote dell`Istituto della Carità dell`antico tempio di S. Michele della Chiusa in lode di sua Maestà Carlo Alberto, re di Sardegna nell`occasione dell`annivereario della traslazione delle ceneri de`Reali di Savoia, ivi fatte per ordine della nominata Maestà. Lugano, 1838, Veladini e Comp., in 8.° (pag. 8).
3. Sull`Enciclica di Pio IX dei (11 gennaio 1849, censura dell`articolo infame scritto contro la medesima da un sacerdote, e pubblicata nel giornale la Concordia in Torino, 1849, il 20 gennaio. Questa censura fu inserita nel giornale L’ Armonia, che allora si pubblicava in Torino, sotto i numeri 21, 30, 31 e 31 dell`anno stesso 1849 nei mesi di febbraio e marzo, de` quali riuniti insieme furono tratte alcune copie a parte.
4. Sull` incameramento dei beni ecclesiastici, dialogi (sic) di Carlo Gilardi estratti dal Conciliatore Torinese, Torino, 1849, Arnaldi, in 8.` (pag. 161). Furono pubblicati la prima volta del detto giornale nei mesi di gennaio, febbraio e marzo del detto anno 1849, e poi vennero riprodotti una seconda volta col titolo: Il Diritto di proprietà nella Chiesa, dialoghi di Carlo Gilardi, prete, seconda edizione. Lugano, `1849, Veladini e Comp., in 8.° (pag. 96). Questa seconda edizione in nulla diferisce dalla prima quanto alla sostanza;(1)solo, oltre ad alcune leggere modificazioni , fu aggiunto l’ argomento a ciascun dialogo.
5. Al Signor P.*autore dell`articolo sui dialoghi di Carlo Gilardi, inserito net n.` 31 del Messaggere Torinese del 28 aprile 1819. Questo articolo col titolo Bibliogra fla e una crilics dell` operette suddette, al quale il Gilardi stesso rispondo col presente, pubblicato nel Conciliator Torinese del 22 maggio 4849, n.° 61.
6. I Preti e la Politica, dialoghi. Sono in numero di sei, pubblicati nel Conciliator Torinese in vari numeri, l’anno stesso del precedente, cioè nel 1849.
7. Saggio di commenti al manifesto dell`Assemblea Costituente di Roma del 2 marzo 1849 a tutti i popoli. Pubblicato nel detto Conciliator Torinese, 1849, sotto i n. 39, 40 e 41.
8. Il Risorgimento, la legge Siccardi e i Concordati. E` l`articolo risguardante la legge proposta dal Siccardi sull’abolizione del Foro ecclesiastico nel Piemonte, sulla diminuzione delle Feste, ecc. pubblicato nel giornale Fede e Patria di Casale, 1850, sotto il n.° 101, del 5 aprile.
9. Replica alla lettera e riflessioni di un Anonimo sul principio la legge dubbia non obbliga. Pubblicata nel detto giornale Fede e Patria, fascicolo del 30 settembre di detto anno 1850 dalla pag. 30-32 del Florilegio Cattolico in risposta ad una lettere di monsignor Scavini, del quale abbiamo parlato in questo stesso volume alla pag. 425 e segg. Questi poi giudicando la detta Replica fattura di A. Rosmini, la riprodusse con le sue osservazioni in risposta, nella sua lettera II sul principio suddetto.
10. Sulla controversia tra Mons. Scavini e l`ab. Rosmini intorno all`applicazione del principio riflesso La legge dubbia non obbliga, opuscolo di Carlo Gilardi prete. Milano, 1851, Pirotta, in 8.° (pag. 22).
11. Saggi di dottrina ortodossa professata nelle opere dall’ab. A. Rosmini contro gli errori a lui imputati con alcune osservazioni. Saggio Le Dottrine opposte agli errori di Giansenio. Milano, 1851, Pirotta, in 8.° (pag. 38). Questo 1.° Saggio é preceduto da una breve prefazione, nella quale si dichiara lo scopo dell`autore (il cui nome é qui taciuto). Gli altri saggi furono soppressi per cagione del silenzio imposto dalla Santità di N. S. papa Pio IX ad ambe le parti.
12. Elogio funebre di d. Carlo Felice Rusca di Locarno sacerdote dell`lstiluto della Carità letto da d. Carlo Gilardi prete, il dì 5 luglio, trigesimo del suo decesso nella chiesa del SS. Crocifisso sopra Stresa, Domodossola, 1851, Calpini, in 8.° (pag. 10).
13. Sul matrimonio, Dialoghi tre, Casale, 1852. Estratti i primi due dal fascicolo 5.° o il terzo dal fascicolo 8.° della Biblioteca intitolata Religione e Società, che si pubblicava in Casale pel Casuccio.
14. Di alcuni sofismi, coi quali si pretende giustificare l`istituzione di un matrimonio puramenle civile. Questo opuscolo fu pubblicato nell`Armonia, già citata, a. 1853, sotto i n. 39, 41 e 42 del mese di aprile. Nel primo di questi numeri il detto opuscolo e per errore altribuito all` Autore dell`operetta: Delle leggi che riguardano il matrimonio, ecc. dettata da A. Rosmini.
15. Il Santuario di S. Maria del Sasso sopra Locarno per Carlo Gilardi di Locarno, prete dell`Islituto Rosminiano (sic) della Carità, ecc. Locarno, 1857, tip. e lit. del Verbano, 1857, in 32.° Quest`operetta fu l’ultima ch`egli compose per sua special devozione alla B. Vergine ed uscì postuma l`anno stesso della sua morte per cura di monsignor Giovanni Roggero, cameriere segreto di S. S. papa Pio IX, ed un tempo sue collega nel patrio capitolo, il quale inoltre procurò che le fosse aggiunta in calce una breve biografia dell`Autore.



(1)Una terza edizione di questi Dialoghi fu fatta senza nome di autore col semplice titolo: Il diritto di proprietà della Chiesa, Voghera, 1852, Giani, in 8.° (pag. 80), per cura di Arnoldo Fher di S. Gallo, professore in Voghera, il quale la pubblicò per sue conto, premettendovi una breve prefazione fimata col suo nome, la qual così diede motivo, ad altri di crederlo autore dei detti dialoghi. infatti così ne scriveva La Campana di Torino il 18 novembre 1852, n.° 668:” Quanto al diritto della Chiesa sulle proprietà, lessi in questi giorni un`operetta stampata in Voghera dal Giani, la quale meriterebbe di essere ben meditata da tutti, profonda e semplicissima nello stesso tempo: si espongono le dottrine veramente cattoliche in vari dialoghi tra due avvocati, un parroco ed un sindaco di campagna; si risponde a tutti i sofismi e a tutte le obbiezioni, e bisognerà essere ostinato come Lucifero per non darsi vinto. La raccomandiamo vivamente, almeno ai sacerdoti ed ai galantuomini; principalmente perchè l’Autore è un secolare (!), come ce ne sono pochissimi, amantissimo della verità per lei sola, anche a fronte del grave danno che gli fa soffrire il mondo secondo il solito. Il Signore lo rimunererà in cielo, e forse eziando sulla terra; ma intanto è debito di tutti i buoni di aiutare la dilfusione del suo lavoro a disinganno degli illusi, pei quali i ministri della menzogna e di Satana sono tanto rigorosi.” Nello stesso senso tesse un elogio di questo opuscolo la Civiltà Cattolica, a. 1853, Vol. 1, pag. 334-336, pure stimandolo opera del detto Arnoldo Flier. Soggiungiamo che anche il Moderato, giornale di Domodossola (1.marzo 1851) n.° 3 aveva parlato di questi dialoghi contrapponendoli a un Ragionantento sui beni delle Manimorte, Milano, 1766, di non sani principii.

Autore:
[Vincenzo De Vit]
A Cura di:
   [Anna Elena Galli]

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Magazzeno Storico Verbanese

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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