STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Conelli, Giuseppe Antonio
Descrizione Personaggio:
Commerciante e benefattore
Luogo e Data di Nascita:
Belgirate,  1775 ago 17
Luogo e Data di Morte:
Belgirate,  1848 mar 16
Testo completo:
CONELLI GIUSEPPE ANTONIO

Nacque di umile, ma onesta famiglia in Belgirate il 17 agosto del 1775. Seguendo l`esempio di più altri di codeste contrade trasmigrò giovanetto all`Aia in Olanda, e si dedicò con tutto l`impegno all`industria e al commercio, in modo particolare al traffico delle stoffe di vario genere. Iddio benedisse alle sue fatiche e nel breve giro di pochi lustri crebbe in ricchezza.
Ma il desiderio della patria era sempre in cima de` suoi pensieri, e quando le sue circostanze il permisero, dato ordine alla sua amministrazione colà, ritornò in patria l`anno 1830. Quivi si diede tutto ad opere di beneficenza e di pietà: oltre alle continue elemosine, delle quali era largo verso chiunque a lui ricorreva, ornò la Chiesa parrocchiale di Belgirate di un organo sontuoso, distinto lavoro del Bossi di Bergamo, e di altre preziose suppellettili a decoro delle sacre funzioni.
Nel suo testamento poi, che dettò il 23 dicembre 1847, manifestò interamente il suo cuore; poiché lasciato un conveniente legato alla propria moglie Elena Pistor, da lui sposata all`Aia, ed altri non pochi a tutti i suoi congiunti e parenti ed alle persone di suo servizio, volle che fosse erede di una buona parte delle sue sostanze la patria, stabilendo un reddito annuo di lire cinquecento per un sacerdote maestro di scuola ai fanciulli di Belgirate coll’onere della messa a comodo dei medesimi, senza l`obbligazione però della applicazione, e di altre lire mille, oltre all`abitazione assai vasta, per le maestre delle fanciulle, designando a questo ufficio le Suore Luigine, ch`erano già state da lui stesso chiamate sino dall`anno 1840. Oltre a ciò dispose la somma di lire 500 annue pel medico condotto del luogo1 ed altre 200 in aumento di stipendio al chirurgo, acciocché i poveri fossero assistiti gratuitamente nelle loro infermità.
Morì il Conelli nella benedizione di tutti il 16 marzo del 1848 sulla sua tomba nel patrio cimitero gli fu apposta la seguente epigrafe, uscita dalla della penna del cav. prof. Stefano Grosso:

ALLA CARA ED ONORATA MEMORIA
DI GIUSEPPE ANTONIO CONELLI
INTEGRO PIO LIBERALE
DEL RICCO CENSO
CON ALTA IMMACOLATA INDUSTRIA
RACCOLTO IN OLANDA
DOVE TRASMIGRÒ GIOVANETTO
TORNATO NEL 1830 IN PATRIA
CON PAZIENTE CARITÀ
FECE LARGA PARTE AL LUOGO NATIO
PROCACCIANDOVI AMMAESTRAMENTO AI FANCIULLI
SUSSIDIO AGLI INFERMI
DECORO AL CULTO DIVINO

NACQUE IN BELGIRATE IL 17 AGOSTO 1775
IVI MORÌ IL 16 MARZO 1848

SALVE ANIMA CANDIDA E GENEROSA
IDDIO TI ACCOLGA AL BACIO DELL`ETERNA PACE2


Né deve omettersi che sulle orme del marito camminava con alacre passo la consorte di lui Elena Pistor, spendendo tutto se stessa, lui vivente non solo, ma e pure lui morto negli anni non pochi di sua vedovanza, in opere non comuni di pietà e di beneficenza. Soleva dire, che non essendo stata da Dio favorita di figli, erano divenuti tali per lei i poveri di questa sua patria di adozione. Questo detto di lei è vivo tuttora in Belgirate sulla bocca di quanti la conobbero e la venerarono. Ultimamente ella aveva fatto a proprie spese fabbricare una casa ad uso di asilo infantile e di abitazione per la direttrice del medesimo, e stabilita un`annua somma al perpetuo mantenimento di esso. Ma rapita dalla morte il 9 dicembre del 1863, non potè vedere compita l’opera sua. L`asilo fu aperto per cura degli eredi di lei l’anno appresso 1864. Fu sepolta nel compianto di tutti nella tomba stessa del proprio marito.3
Anche il fratello di Giuseppe Antonio, Luigi Conelli, meritò assai bene della patria; era di cuor grande, generoso e ospitale; morendo si ricordò dei poveri legando a favore di essi annue lire cinquecento.



1 Gioverà riferire la particella del Testamento relativa a questo legato: «Dispongo parimente in perpetuo annue lire cinquecento per lo stipendio di un medico da servire per il Comune di Belgirate, il quale oltre a capacità esperimentata sia pure di buoni costumi e di animo e modi caritatevoli, volendo che l`elezione di esso medico si faccia nella maniera sovra prescritta per la nomina del sacerdote maestro di scuola». Di sopra egli aveva disposto, che il Maestro di scuola dovesse eleggersi a pluralità di voti dai cinque più prossimi suoi agnati ed in mancanza di essi supplissero il Sindaco pro tempore, due consiglieri, il giudice del mandamento e il parroco del luogo.

2 Anche il Comune di Belgirate a perpetuare la memoria di un tanto suo benefattore gli fece incidere la seguente epigrafe su lapide collocata nella parete della prima cappella a destra entrando nella Chiesa parrocchiale:

A
GIUSEPPE ANTONIO CONELLI
BELGIRATESE
ACCLAMATO PADRE DELLA PATRIA
PER SAVIEZZA DI CONSIGLI, PER ESEMPLARITÀ DI VITA
PER MAGNANIMITÀ DI CUORE
CHE
DELLE RICCHEZZE CON IMMACOLATA SOLERZIA
RACCOLTE IN OLANDA
PRODIGANDO LARGA PARTE AL PAESE NATIO
ISTITUI’ PUBBLICHE SCUOLE
PER L’ISTRUZIONE D’AMBO I SESSI
LA CONDOTTA MEDICO CHIRURGICA
PER LA GRATUITA ASSISTENZA AL MISERABILE INFERMO
DONO’ IL GRANDIOSO ORGANO, I PIU’ PREZIOSI ARREDI
PEL DECORO DELLE RELIGIOSE FUNZIONI
SEMPRE PRIMO AD OGNI GENEROSO APPELLO
PER OPERE DI PUBBLICA UTILITA’ E FILANTROPIA
E PIÙ ALTRE BENEFICENZE L’AFFEZIONATO SUO CUORE
MEDITAVA A SPLENDORE DEL PATRIO SUOLO
QUANDO DIO IMPROVVISAMENTE A SÈ CHIAMANDOLO
VOLLE PREMIARNE IL SOVRABBONDANTE MERITO
E LE GENEROSE INTENZIONI
ONDE COMPRESI DI SACRA VENERAZIONE
QUESTO MONUMENTO
DI PERENNE GIUSTA TENERISSIMA GRATITUDINE
POSERO UNANIMI I BELGIRATESI
L’ANNO 1859
Arciprete Lavarini dettò


3 Il Cimitero di Belgirate è assai ricco di monumenti e di epigrafi mortuarie di altre persone distinte, ma estranee al paese, le quali venendo qua a villeggiare diedero fìne ai proprii giorni ed ebbero quivi dai loro onorata memoria sulla propria tomba. Tra le molte non sarà discaro di leggerne qui una di tale, che fu compagno a Silvio Pellico nei propositi e nelle sventure. Gli fu posta a spese di suo cugino ed amico intimo il co. Galeazzo Fontana Pino:

PIETRO BORSIERI MILANESE
INGEGNO LUCIDO E PERSPICACE
ANIMA FORTE SCHIETTA SDEGNOSA D`OGNI LISCIO
GIOVINETTO EBBE FAMA
DI SCRITTORE TERSO DOTTO ARGUTO
DAGLI STUDII E DAL CUORE
ATTINSE GAGLIARDI ITALICI CONCETTI
E FU DELLA COMPIANTA SCHIERA
CUI LE DELUSE SPERANZE DEL VENTUNO
SCHIUSE LA CARCERE DI SPILBERGA
DOLORÒ IN QUELLA UNDICI ANNI
INDI FU COSTRETTO ESULARE IN AMERICA
E LA PATRIA SOLO NEL TRENTOTTO RISALUTÒ
AFFRALITO DELLE MEMBRA NON DELL`ANIMO
TRA I FORTUNOSI CASI DEL 1848
TORNÒ AI PROPOSITI DEI SUOI VERD`ANNI
AVVERSO ALL`IMPROVVIDA FIDANZA
ALLE DISCORDIE ALLE TIRANNIE DELLE SETTE
PROSTRATO DAI LUTTI DELLA PATRIA
TRASSE SOLINGO GLI ULTIMI GIORNI
NON CONSOLATO CHE DALL`AMICIZIA
E DALLE SPERANZE IMMORTALI
E QUI DOVE S`ERA CONDOTTO A RISTORARE LA SALUTE
PASSÒ D`ANNI 64 IL 5 AGOSTO 1852
ACHILLE MAURI DETTÒ

Autore:
[Vincenzo De Vit]
A Cura di:
   [Gioacchino Civelli]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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