Mentre scriviamo abbiamo qui sott`occhi le tavole statistiche pubblicate dall`egr. Consigliere provinciale sig. ing. Giacinto Bianchi nella sua Memoria presentata all`on. Consiglio del quale fa parte1 e davvero ci sentiamo umiliati rilevando come la nostra Provincia, che pure non cede ad altre nel vanto delle benefiche istituzioni, sia ultima tra quelle della Lombardia nei provvidenziali ricoveri per l`infanzia. E tanto più ci sentiamo umiliati in quanto ci è dato rilevare che il nostro Circondario è quello che più ne scarseggia, dei tre che compongono la provincia.
Non ci pare possibile che ciò dipenda da mancanza del vero concetto morale nelle popolazioni circa tanto provvidenziali istituzioni, perché ammettendo tale possibilità, si verrebbe alla conseguenza di negare o menomare alle popolazioni stesse quel buon senso del quale certamente non difettano, anzi hanno sviluppatissimo fuor di dubbio, per le costanti prove di svegliata operosità che in loro giornalmente ci è dato constatare.
Nessuno infatti s`attenterebbe di negare il vantaggio materiale che ritrae una povera famiglia, dallo avere un sicuro luogo ove vengan custoditi i suoi bambini: perché ben si sa quali amorevoli cure la loro tenera età richiegga, cosi da assorbire quasi intera l`attenzione di una buona madre, distraendola da altri proficui lavori.
Nessuno s`attenterebbe di negare il vantaggio morale che risentono i bambini dalla frequentazione degli asili, vuoi pei sentimenti gentili ai quali di buon`ora vengono inspirati, ciò che spesso loro manca fra le domestiche pareti – vuoi per la primordiale istruzione, che nelle case coloniche poverissime manca sempre al bambino: sì che non infrequentemente abbandonato a sé stesso dai troppo occupati genitori egli vegeta più che crescere, infiltrando grado grado nella tenera mente idee ed abitudini che guasteranno il carattere del futuro uomo.E quante disgrazie non succedono per l`abbandono in cui giacciono i bambini delle nostre campagne? Noi quasi settimanalmente registriamo fatti che farebbero raccapricciare se non facessero pensare alle miserrime condizioni dei nostri contadini, che le dure necessità della vita costringono alla noncuranza verso tante esistenze che dovranno un giorno occupare il loro posto in questa gran famiglia che è la società. Non passa settimana che noi non si registri qualche caso di ragazzi bruciati o caduti sotto un carro o comunque inerti o rovinati. Degli incendii frequentissimi che si registrano, novanta volte su cento la causa risale all`infantile cecità: e cosi altri danni s`aggiungono, quelli che derivano alle proprietà ed alle vite degli stessi adulti. Le statistiche di molti anni provano luminosamente che la mortalità nei bambini che frequentano gli asili presenta una percentuale assai minore che in quelli che non li frequentano: senza contare che a ciò si deve aggiungere il migliore sviluppo fisico e la diminuzione di tutti quei casi fortuiti che senza trarli a morte, rendono i fanciulli storpi o comunque difettati. Ma se tante verità son note, se di esse son comprese le popolazioni dei nostri Comuni, perché tanto tardano a propagarsi questi provvidenziali ricoveri? La prima cagione va cercata nei maggiorenti dei Comuni, nelle persone che possono, e potendo dovrebbero fare, rendendo omaggio a quei precetti di carità evangelica che troppo spesso hanno sulle labbra, ma che praticano troppo di rado. Ben è vero che questo compito incomberebbe anche ai sodalizii operai: ma i mezzi scarseggiano a simili sodalizii e fin quì in massima parte essi sono maneggiati dai maggiorenti sullodati, i quali ben sovente ne falsano l` indirizzo. Si pensa spesso ad istituire delle scuole di grado superiore, senza pensare che per costruire un solido edificio è necessario gettare delle solide basi – che per far l`uomo è necessario curar molto il fanciullo. Quando pensiamo che i 160 comuni del nostro Circondario non hanno che 14 asili per l’infanzia, non ci par vero di trovarci in pieno secolo XIX! A nostro credere anche le compagnie di assicurazione contro i danni degli incendii avrebbero interesse nella propaganda degli asili, perché diminuirebbero notevolmente le cause dei sinistri ritraendone vantaggio, facendo col vantaggio proprio opera eccellentemente umanitaria.
Ci stimeremo felici se qualcuno raccoglierà le nostre parole, così da vedere diminuito il numero dei Comuni privi di asilo che oggi nel Circondario nostro dà la favolosa proporzione del 91 % all`incirca!
1 Como 1885. Tip. Ostinelli e C.