«S. Bernardo da Mentone [fu elevato] alla colma per scendere nella conca di Cavaglià S. Quirico.
Quanto a questo [oratorio] una supplica inviata nel 1723 dal parroco Tosone al cardinale Giberto Borromeo per ottenere all’eremita il permesso di questuare, lo dice antichissimo oratorio ove concorrono per pubblica devozione molti popoli e alcune processioni di signor curati circonvicini. Vi è una reliquia di S. bernardo che il 16 settembre 1728 Cesare Visconti d’Aragona suaccennato tolse dal capo del santo che si conserva in cattedrale e per ordine del cardinale Giberto donò poi al conte Gaudenzio Caccia per l’oratorio di S. Bernardo di Castellazzo; in seguito, parte e di essa fu dal conte Caccia data a fra Francesco Maria di Cellio, teologo e consigliere di S. M. Cattolica, e questi la diede in dono al nostro oratorio di S. Bernardo tra la pubblica venerazione di tutta la Valsesia».



Fonti bibliografiche:
Testo tratto da: NOVARA SACRA, Annuario Diocesano, 1926, pp. 155-156.