«Sorge in riva al lago, in luogo alquanto romito, accanto ai cimiteri di Isola S. Giulio e di Alzo. Essa fu importantissima un tempo come matrice e unica parrocchiale di tutti i paesi della sponda occidentale del lago.
Domina Gentium facta est quasi vidua et desolata nota con amarezza il parroco De Alessandri nella relazione della visita pastorale del 1823. Da essa dipendevano Pella,Grassona, Cesara, Arola, Artò, Centonara, Boleto, Piana de’ Monti, S. Maurizio d’Opaglio. La separazione avvenne il primo settembre 1568 come risulta da istrumento rogato Francesco Zoni di Antigorio, notaro della Riviera di S. Giulio, che si conserva in archivio. Le parrocchie separatesi da S. Filiberto dovevano corrispondere un’elemosina per messe da celebrarsi nella chiesa matrice: solamente la parrocchia di S. Maurizio soddisfa ancor oggi all’obbligazione di una messa. Risulta consacrata, sebbene non si sappia in quale epoca e da quale vescovo. Il capitolo della Collegiata di S. Giulio veniva ogni anno, il primo d’agosto, a celebrare la dedicazione: la caratteristica funzione venne soppressa verso il 1840 a cagione che gli abitanti del luogo non vollero più contribuire al canone dovuto di tre staia di grano.
Per alcuni anni dopo il 1568 la chiesa di S. Filiberto continuò ad essere officiata per comodità degli abitanti di Pella e di Alzo; ma essendosi in seguito il parroco trasferito a Pella, dove già era sorta la chiesa parrocchiale, gli abitanti di Alzo protestarono, sinché ottennero la facoltà di erigere una parrocchia indipendente.
La chiesa di S. Filiberto è antichissima. È in stile lombardo semplice con una sola navata e un solo altare di legno intagliato. L’ancona dell’altare rappresenta
l’Adorazione dei Magi; i due quadri laterali:
S. Filiberto A. e
S. Giulio. Il sacrato della chiesa è circondato da muro, lungo il quale sono erette le cappelle della Via Crucis. In questo recinto sorgeva anticamente il cimitero: nel 1810 per ordine del governo napoleonico venne eretto il nuovo a opera dei comuni di Isola S. Giulio e Pella con Alzo. Nel fianco della chiesa che guarda a levante sorgeva l’ossario, chiuso da una cancellata di ferro ben lavorato. Ora quel luogo con autorizzazione di mons. Pulciano in data 4 settembre 1901, è convertito in una devota e graziosa Grotta di Lourdes, molto visitata dai fedeli non solo dei paesi vicini, ma anche dei lontani».
Fonti bibliografiche:
Testo tratto da: NOVARA SACRA, Annuario Diocesano, 1927, pp. 202-204.
- A Cura di:
- [Valerio Cirio]
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