La prima notizia della chiesa di Barzola si trova nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolani”, nel quale si legge che a Barzola vi è una Chiesa dedicata a San Quirico; in realtà, nel “Liber” compaiono cinque paesi di nome “Barzora”, tre in Pieve di Appiano con chiese dedicate a S. Ilario, S, Maria e S. Pietro, uno in Pieve di “Ghizano” con una Chiesa dedicata a S. Ilario, ed uno infine, senza alcuna indicazione di Pieve, con la chiesa dedicata a S. Quirico, ed è questa che altri studiosi hanno individuato come la Barzola in Pieve di Angera (ad esempio G. Vigotti – La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII).
L’individuazione è ragionevole per la dedica a S. Quirico che era molto venerato nella zona e per lo splendido campanile ancora oggi visibile, testimone della presenza di una chiesa medioevale a Barzola che, proprio per le dimensioni del campanile, doveva essere un edificio religioso di importanza certo non trascurabile.
Nessuna altra notizia sulla chiesa fino al 1565, anno della Visita fatta dal Prevosto di Angera Stefano Colonna che, nella sua relazione scrive di aver visitato a Barzola la chiesa dei SS. Cosma e Damiano: nei tre secoli trascorsi fra le due notizie la chiesa ha cambiato dedicazione, ed è impossibile, allo stato attuale delle conoscenza, capire quando e perché vi sia stato questo cambio. E’ singolare che la stessa cosa sia avvenuta anche per la chiesa della vicina Capronno e, al limite, non possiamo nemmeno escludere anche un errore nel “Liber”.
Nei secoli successivi i documenti sulla chiesa sono abbastanza scarsi, praticamente compare solo nelle relazioni delle Visite pastorali, anche perché non è mai stata sede di una Cappellania stabile.
Dalle Visite Pastorali del 1567 e 1569 la chiesa appare veramente in cattive condizioni, come quasi tutte le chiese di Angera in quel periodo: il tetto è rotto e piove nella chiesa, il campanile è privo della sommità, e senza campana ed i pochi beni di dotazione sono utilizzati abusivamente da privati. Nei decenni successivi si registrano dei miglioramenti, compatibilmente con la povertà dei mezzi di una popolazione di circa 15 famiglie, 60-70 persone, ed anche i terreni di proprietà della chiesa sono recuperati.
Il campanile sorge, come organismo autonomo, sulla sinistra della chiesa. E’ un bellissimo manufatto con pietra a vista risalente, forse, all’XI secolo; anche se la tipologia di esecuzione potrebbe spostare la data di edificazione dell`attuale torre campanaria verso il XV secolo. La muratura, contraddistinta dall’impiego alternato di ciottoli di fiume, pietre, serizzo, granito, laterizi e materiali di recupero, è una peculiarità edilizia del Basso Verbano dove, a causa della scarsità delle materie prime, si ricorreva a tutto ciò che il luogo era in grado di offrire. Il campanile incombe sul piccolo edificio e domina visivamente il paesaggio collinare: la sua accentuata dimensione verticale potrebbe far supporre l’esistenza di una chiesa originaria di dimensioni maggiori rispetto a quelle odierne.
Nelle Visite Pastorali del 1570 e del 1579 viene annotato che il campanile di Barzola è rotto alla sua sommità, mentre nella Visita del 1604 si afferma che esso rischia addirittura di crollare; dalla Visita del 1642 in avanti, però, non si fa più menzione alla grave condizione della struttura, evidentemente riparata in modo definitivo.
In tutto il Seicento non ci sono particolari novità per la chiesetta di Barzola, che sembra aver trovato una sistemazione almeno decente, con diverse migliorie, mentre nella prima metà del Settecento, probabilmente nel 1740, la chiesa ”è stata migliorata dalla pietà degli abitanti del villaggio” secondo quanto si legge nella relazione della Visita Pastorale dell’Arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli del 1749.
Non ci sono altri documenti importanti nel secolo successivo e in tutti quegli anni il degrado dell’antico edificio non fa che aumentare progressivamente.
La chiesa con successivi restauri e rifacimenti viene portato all`aspetto attuale, dopo i lavori del 1940 e del 1951 (architetto Ferrini, lo stesso che ha sistemato la facciata della Chiesa della Madonna della Riva di Angera): l’edificio è stato ampliato con l’aggiunta della sagrestia (a destra) e di una sorta di cappella laterale (a sinistra dell’altare).
Infine nel 1963-64 venne realizzata l`attuale facciata con il portico e il restauro del rosone.
Fonti bibliografiche
L. Besozzi, P. Guerriero, I. Pola - Le Chiese periferiche di Angera (S. Quirico, SS. Cosma e Damiano di Barzola, S. Maria Maddalena di Capronno) - Quaderni Angeresi n. 1 dell’Associazione Culturale “Partegora”, Angera 2001