La chiesa normalmente conosciuta semplicemente come S. Alessandro è dedicata ai Santi Sisinio, Martirio e Alessandro ed è sicuramente una delle più antiche di Angera e come la Chiesa di San Pietro ora non più esistente potrebbe risalire alle origine della cristianizzazione del territorio verbanese. La prima notizia sicura che abbiamo è la sua presenza all’inizio del 1300, elencata nel ”Liber notitiae Sanctorum Mediolani”, nel quale compare come “Ecclesia maior”, cioè sede del prevosto plebano.
La chiesa ricompare in alcuni atti notarili del 1356 e del 1362 nei quali sono indicati anche i nome di prevosti, e in altri documenti del 1398 e 1405 è detta chiesa Canonica, o Collegiata, con un Capitolo comprendente il prevosto e 5 canonici; infine in un documento del 1466 S. Alessandro compare come Chiesa pievana, con un ”prepositus” e 6 canonici, e con 6 parrocchie dipendenti; nel 1564 il Capitolo comprende di nuovo 5 canonici.
Nei resoconti delle Visite Pastorali a partire dal 1565 la chiesa appare in cattive condizioni al punto che l’Arcivescovo Carlo Borromeo ne ordina la distruzione. La Collegiata esiste ormai solo di nome, non essendo i canonici residenti e la Parrocchia e la Pieve affidata al solo Prevosto e a vari cappellani. Da molti anni evidentemente la chiesa di S. Alessandro è stata lasciata andare in rovina, utilizzando come chiesa parrocchiale quella di S. Maria Assunta, e San Carlo conferma il trasferimento di fatto, anche se a partire da questo momento la confusione giuridica continuerà per molti anni: nel 1579 si parla di ”Chiesa collegiata di S. Maria”, ma nel 1604, all`epoca della visita di Federico Borromeo, si parla ancora della ”Chiesa Collegiata e Curata sotto il titolo dei SS. Sisinio, Martirio e Alessandro e di Maria Assunta”; il trasferimento definitivo della Collegata avviene nel 1625, quando Federico Borromeo mediante regolare istrumento costituisce la Collegiata di S. Maria Assunta.
L`ordine di abbattimento della chiesa di S. Alessandro non viene eseguito e quando Leonetto Clivonio Visitatore nel 1569 chiede conto della mancata distruzione si sente rispondere che l’ordine non è stato eseguito per la grandissima devozione e per essere l`antica parrocchiale; gli angeresi chiedono anzi di ricostruirla. Un successivo nuovo ordine di abbattimento e la costruzione di un cimitero viene ancora ignorato fino al 1579 quando Bernardino Tarugi acconsente alla ricostruzione ad opera della Confraternita del SS. Sacramento; del 1580 è infine l`assenso ufficiale dell`Arcivescovo Carlo Borromeo.
Da questo momento la Chiesa diventa la sede della Confraternita e viene completata o almeno resa utilizzabile negli anni successivi al 1581, come sembra anche provare la data 1585 incisa sulla facciata.
La decorazione della Chiesa quale oggi vediamo risale alla prima metà del 1700, ed è infatti descritta per la prima volta nel verbale della Visita Pastorale del 1749 dell`Arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli.
Per tutto il 1800 e la prima metà del 1900 la chiesa continua ad essere utilizzata dalla Confraternita fino a che il progressivo degrado, che va di pari passo con il declino della Confraternita stessa, costringe gli ultimi Confratelli a riunirsi nel Coro della Chiesa di S. Maria Assunta.
La Chiesa ridotta in condizioni disastrose ed utilizzata come deposito di materiali vari viene infine restaurata nel 1993, a cura dell`Associazione ex-Oratoriani, e ritorna a nuova vita, anche se non più con funzioni esclusivamente religiose, a disposizione della Comunità di Angera.
Fonti bibliografiche
L. Besozzi, P. Guerriero, I. Pola - La Chiesa di S. Alessandro (dei SS. Sisinio, Martirio e Alessandro) e la Scuola del SS. Sacramento - Quaderni Angeresi n. 3 dell’Associazione Culturale “Partegora”, Angera 2002