Castelletto sopra Ticino
(comune di 4048 abitanti
(1) nel mandamento di Borgoticino, provincia e diocesi di Novara, con ricevitoria doganale; stazione di carabinieri; uffizio di posta.)
E’ questa la prima terra che, venendo da Lombardia per la strada del Sempione, e da Piemonte e Liguria per la via ferrata, vedesi a capo della Riva Sarda, sulla meridiana estremità del Lago Maggiore. La compongono le seguenti frazioni;
Castelletto sopra Ticino, luogo principale e così nominato per essere elevato su promontorio, più che al lago, prossimo alla destra riva del fiume Ticino;
Brabbia, Dorbiaro, Cuello, Jsassero, confinanti a sud-ovest coi comuni di Varallo-Pombia e Borgoticino;
Glisente, limitato ad ovest-nord dalle terre di Comignago e Dormelletto;
Cighigola, [= Cigognola] a greco bagnata dal lago, e sparsa dalle ruine d’antica torre d’ignota origine.
Cose notevoli.
- Fu già imperial feudo, nel 1329 da Lodovico il Bavaro donato ad Ottorino Visconti, fratello al Magno Matteo, da cui principalmente sorse la grandezza di quella illustre e potente famiglia, che per tanti secoli, come vedremo, tenne signoria sul Verbano
(2). In gran parte rèstavi ancora in piedi l’antico castello, che diè nome al luogo, oggi proprietà del marchese Alberto Visconti di Aragona. Locato, come accennammo, su di un colle con erto pendio sovrastante all’acque del Ticino, per un viale di annosi cipressi e di fronzuti ipocastani si raggiunge alla maggior piazza del borgo, cui fan cerchio la moderna chiesa prepositurale, internamente scompartita a tre navi poggianti sopra otto colonne di granito; la signoril casa del barone generale Visconti d’ORNAVASSO;
(3) l’elegante palazzino delle scuole elementari e del municipio; ad una quadrata torre, innalzata nel 1835 e munita di enormi campane a grande concerto.
Gli abitanti mostrano alta statura, complessione robusta, indole laboriosa e molto arrischievole: la più parte occupasi nella coltura de’campi e nella navigazione sul Ticino e sul Po. E questa viene qui esercita per conto di cinque o sei proprietari di circa ducento [= duecento] grossi barconi, di forma schiacciata, larghi 6 metri, alti 1m. 20, della portata dai 350 ai 400 quintali. Inoltre l’industria novera in questo borgo due filande di bozzoli, due fabbriche di sapone, ed una di vetri a qualità differenti, stabilita nel 1850, ma di presente chiusa.
Il territorio è assai fertile in campi, prati e boschi: lo attraversano belle strade comunitative, di recentre costrutte, delle quali una a mezzodì conduce a Pombia, un’altra verso tramontana guida a Borgoticino, la terza a borea dà sulla strada del Sempione, che da un lato, a pochi passi, mena al ponte della
Briccola sul Ticino, di fronte a Sesto Calende, dall’altro, contornando il lago, tende ad Arona.
Ubertosi campi e verdi praterie, alle falde di pampinose colline, fan lieto questo primo tronco di strada rasente il lago; a mezzo il qual cammino, sovr’esso l’altipiano fiancheggiato dal fiumicello Abienza, che ivi dà moto ai molini ed alle seghe dei fratelli Imperatori, apparisce la parrocchia di
Dormelletto, godente di un’assai vaga prospettiva; e poco più oltre, a mano diritta dalla strada, dispiccasi quasi in margine all’onde, e tra uno smalto perenne di estese e ben colte praterie, la nascente villetta del signor avv. C. Domenico Conelli, opportunissima alle delizie della caccia, si di terra che di lago. Dopo un cammino di quasi otto chilometri da Castelletto, varcato il ponte sul torrente Vevera, toccasi al territorio ed all’ingresso di Arona.
(1) Per tutta la Riva Sarda la statistica della popolazione venne desunta dal censimento officiale del 1848.
(2) Il signoril feudo di Castelletto, come per quelli di Sesto Calende e Stresa, continuarono nella famiglia Visconti, eziandio dopo che erane estinto il ramo cadetto, ereditario del milanese Ducato. E nella divisione, il possesso di tutte e tre le nominate terre toccava primamente ad Alberto, figlio di Lancillotto, “ dal quale incominciò la nuova linea dei
Visconti d’Aragona per essere stato il detto Alberto con questo titolo ascritto alla reale famiglia di Spagna da re Ferdinando, con diploma del 4 novembre 1464, in benemerenza di prestati servigi” (Devitt) [= V. De Vit].
(3) Discende questo nobile casato da Ermes Visconti che, per diploma del duca Filippo Maria, nel 1413 veniva creato barone d’ORNAVASSO.
Fonti bibliografiche:
L. Boniforti,
Il Lago Maggiore e Dintorni, Corografia e Guida, Torino e Milano s.d. (ma 1858), pp. 50-52.
- A Cura di:
- [Valerio Cirio]
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