La Librarìa delli mag.ci Sig.ri d.ni còmiti Boromei. Rocca Borromea di Angera, 16 aprile - 22 maggio 2005
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La Librarìa delli mag.ci Signori d.ni còmiti Boromei.
Libri, carte e manoscritti dalla Biblioteca, dall’Archivio Borromeo e dalle collezioni d’arte Borromeo Arese.
Rocca Borromea d’Angera, 17 aprile - 22 maggio 2005.
Il conte Federico III Borromeo, manzonianamente meglio noto come cardinal Federigo, fu uno tra i tanti collezionisti di cose belle che segnarono la lunga storia di secoli di una famiglia: quella dei Borromeo, divenuta poi Borromeo Arese con il conte Carlo IV (personaggio importante, giova notarlo, proprio per le “fortune librarie” di casa: Muratori e Maggi
docent et dicunt). Sei secoli di nobili esponenti, a partire da quel giovine Vitaliano I che venendo da Padova nella metropoli lombarda a fine Trecento ben fondò le fortune della casata, hanno saputo raccogliere di tutto: quadri, statue, argenti, mobili, arazzi, avori, vetri... e libri, carte, manoscritti: tanti, tanti libri, belle e venerande carte, importanti e preziosi manoscritti.
Gli inventari conservatisi negli archivi di casa Borromeo dell’Isola Bella datano tra il secolo XV e il XIX; essi gettano luce sulla composizione della biblioteca borromea, o delle piccole biblioteche private di vari esponenti (laici o religiosi) della casata; inventari che possono solo far rimpiangere le tante perdite occorse, specie per quanto è andato smarrito o sottratto durante guerre e rivoluzioni. Ma non tutto, di ciò, è andato perso. Dopo i grossi danni subiti durante i bombardamenti di Milano del 1943, l’intero patrimonio librario della famiglia è radunato all’Isola Bella. Alla biblioteca isolana fa da
pendant d’eccezione la raccolta (vera
wunderkammer) che il finissimo cultore di cose d’arte conte Giberto VI Borromeo Arese (1815-1885) costituì con acquisti condotti in ogni parte d’Europa: Firenze, Ferrara, Londra, Parigi... in continuo contatto con i migliori mercanti antiquari e collezionisti del suo tempo.
Da tali raccolte vengono esposti nelle sale della rocca borromea d’Angera libri, nuptalia, testi di storia locale, manoscritti, disegni, miniature: un piccolo campionario di mirabilia borromaica che sicuramente stupiranno il visitatore. L’esposizione è voluta dalla famiglia Borromeo Arese e predisposta dal conservatore dell’Archivio Borromeo Isola Bella. Comprendendo tra l’altro anche testi rari di storia e cultura locale tra i laghi Cusio e Verbano (basti pensare al settecentesco volume di Lazzaro Agostino Cotta sul Sacro Monte d’Orta o al volumetto in nozze Borromeo dedicato da Vincenzo De Vit a Elisabetta Borromeo), l’esposizione viene patrocinata da quattro importanti istituzioni culturali (in rigoroso ordine alfabetico: Associazione Storico Archeologica “Bertolone” di Angera, Magazzeno Storico Verbanese, Società dei Verbanisti, Società Storica Varesina) attive sul territorio verbanese e varesino; l’apertura dell’evento è fissata per sabato 16 aprile 2005, alle ore 16.30, quando – dopo un saluto della principessa Bona e del conte Federico Borromeo Arese – sotto le volte affrescate della Sala dei trionfi di Ottone Visconti su Napo Torriani il prof. Giuseppe Armocida e Carlo Alessandro Pisoni inaugureranno l’esposizione, con due brevi prolusioni (l’uno sulla storia dei libri e della cultura e della stampa nel territorio varesino, l’altro su sei secoli di collezionismo librario in casa Borromeo).
Ma cosa deve attendersi di trovare esposto nella
kermesse angerese, il visitatore che si accinga in una tiepido pomeriggio d`aprile o in un dolce mattino domenicale di maggio a salire per l`acciottolato dell`antica rocca borromea d`Angera? Non potrà che restare stupefatto.
Vi saranno certamente libri rari tra Seicento e Ottocento: verrà esibita una prima edizione del
Giorno di Giuseppe Parini, settecenteschi trattati di orticultura e splendide prime edizioni di testi di matematica e fisica di Galois, D`Alembert, De la Caille, Blaise; le meravigliose tavole degli Ordini dell`Architettura Civile del Guarini, o le fini vedute delle isole Borromee che arricchiscono i Viaggi in Italia del Gandini... e tanto, tanto altro ancora.
Ciò resterebbe forse una bella esposizione di libri: interessante, affascinante, ma comune. La sensazionalità, invece, viene dal fatto che per la prima volta da decenni e decenni (forse - non si stenta a dirlo! -
da un secolo e mezzo) le collezioni d`arte Borromeo (e in particolare la Biblioteca e l`Archivio) si aprono per mostrare le principali meraviglie che esse custodiscono gelosamente dal pieno Ottocento. Si tratta di una dozzina di autografi, tra i ”pezzi” migliori della collezione: e i nomi fanno sicuramente passare un brivido nella schiena: Machiavelli, Lorenzo il Magnifico, Michelangelo, Foscolo, Manzoni, Canova, Casanova, Luigi XIV ”le Roi Soleil”, San Carlo Borromeo; con essi disegni di Filippo Palizzi, Pellegrino Pellegrini, Pirro Ligorio, Francesco Alunno, Stefano Della Bella. Un paradiso di cose belle, come solo un collezionista quale Giberto VI Borromeo Arese poteva permettersi; un paradiso che per un mese, tra il 17 aprile e il 22 maggio 2005 sarà visitabile nella rocca borromea di Angera.