STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

Montegrino e il falò della devozione alla Madonna del Rosario (6-7 ottobre 2012)

Regina sacratissimi Rosarii.
Rivive un antico uso per la festa del Rosario a Montegrino



Nelle litanie lauretane che un tempo si mormoravano al termine del rosario serale, nelle case di villaggio come in quelle di città, assieme ad alcune belle e affascinanti immagini (Stella Matutina, Rosa Mystica, Domus Aurea, Turris Eburnea, Ianua Coeli...) vi era quella che attribuiva alla Madonna il titolo di «Regina sacratissimi Rosarii».
Quelle litanie erano state promulgate nel 1587, dal “papa tosto”, Sisto V, anche se già dal 1572 il giorno anniversario della battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), che aveva visto la Cristianità trionfare sulla flotta ottomana (arrestando così il temibile pericolo di invasione del Sud Europa), era stato decretato come festa liturgica di Commemoratio B. Marie Virginis de Victoriae.
La devozione popolare si abituò presto ad aggiungere alle litanie lauretane (ovvero che si cantavano nella Santa Casa di Loreto sin dalla prima metà del Cinquecento) anche una che circolava sulla bocca dei fedeli: «Auxilium Christianorum»; nel frattempo la festa di Maria Vittoriosa, che salutava il 7 di ottobre l’anniversario della battaglia di Lepanto, divenne, già dopo solo due anni dall’evento, nel 1573 e regnante papa Gregorio XIII, diventava la festa del Rosario, da celebrarsi la prima domenica di ottobre nei luoghi in cui fosse stata eretta una Confraternita del Ss. Rosario.
Curiosamente, la festa del Rosario divenne universale e non ristretta ai luoghi sopra detti, una volta ancora a causa di grandi vittorie sul Turco: come progressivo e crescente ringraziamento per l’assedio di Vienna (1683), battaglia di Pietrovaradino (1716), levata dell’assedio di Cipro (1716).
Si dovette infine attendere Leone XIII e il 1883 per veder inserire nelle litanie anche quella che ricordava la «Regina del santissimo Rosario», ma nel frattempo la festa era entrata nell’uso comune e nella devozione popolare.

Vari luoghi del Verbano festeggiano, spesso «da tempo immemore», la solennità della B.V. del Rosario; ricordiamo, tra i posti dove la tradizione persiste dal pieno Seicento (la confraternita viene fondata nel 1641, la statua della beata Vergine pare risalga al 1674), Germignaga, dove alla festa si sommano alcune tipiche cerimonie quali l’incanto dei doni e la processione; ma piace ricordare con speciale attenzione le feste che hanno luogo, da qualche anno con vivace ripresa dei modi antichi, a Montegrino Valtravaglia.
Dopo qualche anno di abbandono, infatti, viene ripresa l’usanza di preparare, il sabato sera sul lato del sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio, un gran falò, che pure accompagnava altre feste, quali quella di S. Antonio di Bonera, o di San Rocco, o infine ancora quello di Bosco, dopo Pasqua.
L’usanza del falò verrà ripresa anche il prossimo sei ottobre, quando la colonna di fuoco rischiarerà la notte accompagnando una serie di riti sacri e di occasioni festose profane: dopo la santa messa prefestiva, alle ore 20.30, verrà acceso il falò sul campo sotto la chiesa di S. Ambrogio; in contemporanea, saranno distribuiti dolci e vin brulé, intanto che l’atmosfera notturna verrà resa ancor più fascinosa dai fuochi artificiali offerti dalla “Casa Albergo Villa Pina”, dalle lanterne volanti di “Maiuguali”, e soprattutto dai festeggiamenti per gli ottant’anni del parroco di Montegrino, don Giovanni. Le feste proseguiranno all’indomani, domenica sette ottobre, precisa ricorrenza della Madonna del Rosario, con la santa Messa alle 10:00, i Vespri alle 14:30, la processione con l’incanto delle offerte. Seguirà poi qualcosa che non capita tutti gli anni: nel 2012 verrà convenientemente solennizzato il primo centenario della posa del monumento al “Piccio”, opera di Egidio Giovanola; grazie agli sforzi e alla dedizione dell’associazione Amici del Piccio, e degli appassionati giovani montegrinesi che con un occhio al passato, e uno all’innovazione, procurano di non dimenticare le proprie belle e sane tradizioni di paese.

[P.A.]

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