Per ricordare un uomo giusto. Don Piero Folli commemoratoa Voldomino di Luino nei sessant`anni dalla morte
Voldomino di Luino
Parrocchia di Santa Maria Assunta - Magazzeno Storico Verbanese
Per ricordare un uomo giusto.
Nascono e vivono in modo spesso semplice e oscuro. E talora scompaiono anche in silenzio. Ma la loro parabola vitale segna indelebilmente la terra in cui conducono la propria esistenza e operano. Cosa ancora più importante, essi segnano la vita e
significano la vita di altre persone.
Sono le persone giuste, sono gli eroi nascosti che hanno reso migliore la nostra Nazione. Lo hanno spesso fatto in momenti cupi e bui della storia; ma proprio perché questi momenti erano cupi e bui, proprio perché sembrava che ogni briciolo di umanità vi si fosse perso, la loro storia personale diventa una luce che brilla, una terraferma in mezzo a una palude senza tempo e senza speranze.
Alcuni dei nomi di costoro sono noti; altri riemergono man mano dalle carte degli archivi; di altri esistono solo ricordi che rischiano purtroppo di farsi indistinti.
Tra i nomi noti, tra i visi conosciuti, tra i ricordi che il tempo non riesce a impolverare, suscita in noi commozione e accorato ricordo quello di un sacerdote. Don Piero Folli si adoperò con semplicità e dedizione nella “sua” Voldomino, nella stessa casa parrocchiale, in mezzo al proprio gregge di fedeli, perché la barbarie della persecuzione dell’uomo sull’uomo non si propagasse anche alle nostre plaghe, o almeno vi trovasse qualcuno che – pacificamente – facesse opposizione, opponesse modo – senza levare un dito o sparar un colpo – per ridurre, se non cancellare, la ferocia e l’odio razziale.
Don Piero Folli, figlio di Giuseppe Folli e di Caterina Tamborini, per venticinque anni parroco di Voldomino, morì sessantasettenne all’Ospedale di Luino l’otto marzo 1948, per i postumi delle torture e persecuzioni subite. Uomo «eroe» (forse senza che gliene importasse poi molto), certamente uomo di Dio, uomo della Provvidenza per molti (grazie a lui trovò scampo in Svizzera più di un migliaio di perseguitati), fu dotato di quei tesori di «fede scienza altruismo» che, come conclama l’epigrafe tombale nel camposanto di Voldomino, lo resero «caro a Dio e al suo popolo»: popolo cristiano o ebreo che fosse, popolo di Dio o popolo voldominese. Al lettore interpretare.
Nel sessantesimo anno dalla morte di don Piero Folli,
venerdì 10 ottobre, la messa delle ore 20.30 celebrata da don Valerio nella chiesa parrocchiale di Voldomino sarà in suffragio di don Piero; seguirà, sempre in chiesa parrocchiale, una
commemorazione di don Piero Folli tenuta dal dottor Francesco Scomazzon, profondo conoscitore del fenomeno della persecuzione degli ebrei nelle terre al confine con la Svizzera, e autore del volume ”Maledetti figli di Giuda, vi prenderemo!” La caccia nazifascista agli ebrei in una terra di confine. Varese 1943-1945 (Arterigere, Varese 2005). Alla celebrazione e commemorazione, volute dalla Parrocchia di Voldomino e dal Magazzeno Storico Verbanese, saranno presenti anche persone che hanno potuto conoscere don Piero Folli e che porteranno la propria testimonianza su quest’uomo giusto, che nel piccolo borgo intraprese una «opera di salvezza con grande cuore», per dare libertà e amore fraterno al prossimo.
[g. civ.]
Magazzeno Storico Verbanese
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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