Milano, Museo Poldi Pezzoli. Ricreata la wunderkammer antiquaria di Giberto VI Borromeo Arese
La mostra che ha aperto i battenti al Museo Poldi Pezzoli il 23 novembre, protraendosi sino al 9 aprile 2007, è la prima occasione di apprezzare il genio di un uomo, Giberto VI Borromeo Arese, e di come i mezzi finanziari di cui egli dispose gli permisero di mettere insieme - con acume, inventiva e perspicacia - una delle più cospicue raccolte d`arte e di autografi d`artisti che mai si vide nel pieno Ottocento.
Capolavori da scoprire. Carte d`Artista e quadri dalla Collezione dei principi Borromeo Arese
Dal 23 novembre 2006 al 9 aprile 2007
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 - Milano (MI)
La mostra è dedicata ai capolavori della collezione privata Borromeo, inizialmente costituita tra il 1780 e il 1830 da Giberto V Borromeo Arese, tramite il proprio
ragiùnat de cà Giovanni Battista Monti. Questi però dovette essere soprattutto un prestanome amministrativo e finanziario, specie per le operazioni di trasmissione del patrimonio artistico alla generazione del
signor contino Gibertino, il conte Giberto VI, che così alla giovane età di trent`anni si ritrovò ad essere uno dei collezionisti più in vista della Milano artistica della prima metà Ottocento.
Al Poldi Pezzoli sono esposti dipinti, sculture, testi e documenti con l`intento di rievocare il clima culturale dell`epoca in cui la collezione di Giberto VI ha assunto la propria marcata fisionomia; dalle sale più riservate della dimora isolana della casata escono capolavori solitamente inaccessibili o addirittura sconosciuti. La scelta delle opere è stata sapientemente dosata da uno studioso di vaglia quale Mauro Natale, conservatore della Pinacoteca Borromeo, in modo da restituire il carattere `aperto` e cosmopolita della raccolta, che include non solo dipinti lombardi, ma anche di altre scuole italiane e straniere, oltre ad alcune sculture; il Fondo Acquisizione Diverse dell`Archivio Borromeo porge poi al visitatore una quindicina di autografi e disegni dei maggiori maestri dell`arte italiana del Quattro e Cinquecento, che Giberto VI Borromeo Arese acquistò sul mercato internazionale tra 1835 e 1885.
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