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Longalago 2006: settima e ottava tappa (Brissago Ascona)

L’invito di Francesco Rusconi-Clerici a partecipare a Longalago 2006

Il caso mi ha fatto nascere in una casa in riva al lago da una splendida mamma tedesca innamorata dell’Italia e di Pallanza.

A 4 anni mi hanno insegnato a nuotare con un efficace trucco (poco alla volta mi sgonfiavano giorno per giorno la camera d’aria che fungeva da salvagente!) e avevo una mia barchetta. A 4 anni avevo già pescato anche il mio primo pesce e “pisc” era stata anche la prima parola che avevo saputo pronunciare dopo mamma e papà.

Il lago è stato il mio campo di giochi, i pescatori di tirlindana, che allora usavano il cappello di paglia come i vietnamiti; i pescatori, i miei angeli custodi…

Alcuni pesci, poi, li conoscevo individualmente: come un vecchio cavedano devastato da una fiocinata che tornava tutti gli anni a primavera e un vetusto persico-sole al quale feci la posta per anni.

Ma poi si cresce, si cambia prospettiva e nell’orizzonte allargato entra il mondo, anche con tutte le sue difficoltà e problematiche. Si conoscono tante persone, si fanno tante cose e si consumano energie e entusiasmi alla ricerca spesso di non si sa bene che cosa!

E la vita è un viaggio, si scende in una prima stazione, che per me è stata questa casa piena di bellezza e di animo, e si arriva presto o tardi alla stazione finale, prima del grande viaggio che ci porterà non sappiamo dove…

Nel mio viaggio mi sto riavvicinando sempre di più al mio luogo natale, mi sto sempre di più ri-identificando con questo posto, riconosco nei profumi e nei rumori la mia infanzia e cerco di ricostruire tutto quello che allora c’era.

Sembrerà un discorso troppo romantico, ma è da qui che è nata la “Longalago”.

Quando ero piccolo a maggio si faticava a uscire dalla darsena, tante erano le alghe che crescevano fino a formare un tappeto galleggiante cosparso di fiorellini bianchi. Adesso non c’è più niente: un fondo di morchia grigia e basta… Però, facendo il bagno più a Nord, vicino a Oggebbio, avevo ritrovato la corona di alghe, integra, piena di avannotti, con gli svassi che nuotavano sopra e da lì era nata la curiosità dell’esploratore romantico, alla ricerca del perché di tanta differenza in pochi chilometri; e così ho concepito insieme ad un altro appassionato fuori tempo, il mio amico Roberto Troubetzkoy, questo viaggio che apparentemente è senza senso ma che dietro ha tanta curiosità e tanta voglia di avventura diversa, anche se sotto le mura di casa.

Abbiamo timidamente esposto la nostra idea, abbiamo incontrato stupore e diffidenza, ma anche simpatia e curiosità, e abbiamo coccolato questa idea quasi fosse il piccolo anatroccolo della favola. E l’idea è cresciuta, ci piace, ci spaventa anche perché non sappiamo quanti ci vorranno seguire, ma il giorno 11 giugno si parte.

Invitiamo quindi chiunque a questa presentazione, e ringraziamo della presenza degli appassionati, per chieder a ciascuno di aiutare a pubblicizzare questo atto di amore verso il lago, per trovare altri amici che a nuoto o in barca ci vogliano accompagnare in questo viaggio nell’acqua.

Dobbiamo molti ringraziamenti alle autorità che ci hanno simpaticamente appoggiato: alle forze dell’ordine che, compatibilmente con le esigenze di servizio, forse ci assisteranno anche durante il percorso; alla Provincia e al Comune che ci hanno concesso il patrocinio; alle Proloco che ci aiuteranno localmente; alle associazioni di subacquei e alle associazioni canottiere e velistiche che ci stanno assistendo, vedi ad esempio la Canottieri di Intra che ci accoglierà stremati (?) all’arrivo della prima tappa; agli amici di quello che continuo a chiamare l’Idrobiologico, che ci hanno per primi sospinti e incoraggiati nel nostro incosciente progetto.

E infine il vero ringraziamento che andrà a chi verrà con noi a nuotare! Non so ancora se riusciremo a sconfinare fino a Locarno, vista la difficoltà di stringere rapporti operativi oltre frontiera, ma si spera che prima o poi si riuscirà, in una futura edizione di Longalago, ad arrivare fino alle origini del lago.

E se troveremo dati interessanti, speriamo che questi vengano poi pubblicati e siano utili per dare una svolta nuova all’approccio al nostro lago, questa incredibile risorsa economica, turistica, ambientale, della quale in fondo tutti sappiamo troppo poco.

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